Robbiano: con Marenco iniziò la battaglia per il diritto d’autore

Marenco partì da Novi a 15 anni povero e vi tornò, per l’ultima volta nel 1907, sempre povero. Suscita curiosità e interesse la vita del compositore novese Romualdo Marenco, nei 180 anni della sua nascita e nei giorni in cui è stato finalmente riaperto il teatro a lui dedicato. Se volete sapere di più sulla figura di Marenco, l’appuntamento da segnare è quello della presentazione dell’ultimo libro di Lorenzo Robbiano, “Salut’me a Ture” dedicato al compositore novese.
La presentazione ufficiale di Salut’me a Ture sarà venerdì 19 novembre alle 17.30 presso il Teatro Marenco di Novi Ligure. La preziosa cornice del Teatro, appena riaperto al pubblico e intitolata proprio al compositore cittadino, è stata gentilmente concessa grazie al patrocinio del Comune di Novi Ligure e della Fondazione Teatro Marenco.
Nella serata, con l’autore interverranno Andrea Oddone (Direttore d’Orchestra), Ada Caraccia (Presidente della Fondazione Marenco) e Gian Paolo Cabella (Sindaco di Novi Ligure). Per accedere sarà necessario essere muniti di Greenpass e mascherina.

Abbiamo chiesto a Lorenzo Robbiano perchè abbia deciso di scrivere un libro su Marenco
«Le mie ricerche, i miei libri, sono per lo più mirate a far conoscere storie di persone ed eventi legati alla nostra città, al nostro territorio. Due anni fa avevo dato alle stampe il libro “Bentornato Marenco” sulla storia del nostro teatro. Facendo quelle ricerche ho consultato molti libri, l’archivio comunale, documenti, non potevo non imbattermi nella figura del grande musicista novese. Ricorrendo quest’anno il 180° anniversario della nascita di Romualdo Marenco, mi è sembrato doveroso scrivere un libro che ripercorresse la vita del Maestro, nato a Novi il 1º marzo 1841 in via del Fossato, oggi via Paolo Giacometti».

Quale è il valore della figura di Marenco oltre i confini locali?
«Sul musicista sono stati scritti diversi libri – ci ha detto Robbiano – in questo caso ho voluto parlare di Marenco visto da Novi, la città che amava tanto e la torre (di qui il titolo del libro: “Salut-me a Ture”) che non ha mai dimenticato. La città nella quale si è avvicinato alla musica dietro le quinte del Teatro all’epoca intitolato a Carlo Alberto. Nel libro parlo di Marenco garzonetto da barbiere. Del bambino che si costruisce un violino rudimentale e che fa impazzire il maestro delle elementari perché durante le lezioni improvvisa suonatine, e non sta attento a ciò che dice l’insegnante. Ancora nel libro si parla del giovane che a quindici anni va a Genova a cercare il lavoro che farà per tutta la vita. Racconto del rapporto di Marenco con la città e con le Amministrazioni comunali novesi, a volte burrascoso».

Marenco non solo musicista: che uomo era?
«Marenco era repubblicano e, come altri, dopo la strage di Milano del 1898 operata dal generale Bava Beccaris per conto del Re, lascia l’Italia ed emigra a Lugano. Un personaggio importante per il mondo della musica. Che si è battuto strenuamente per il riconoscimento del diritto d’autore. Ingaggiò una lunga battaglia sul tema, fino a pubblicare un pamphlet dove attaccava duramente gli editori che godevano dei diritti per l’esecuzione delle opere e di una sorta di privilegio nella programmazione dei teatri. Questa battaglia gli costò molto, dovette emigrare a Parigi per poter lavorare. In alcuni casi, nel nostro paese, gli vennero negati i teatri per rappresentare le sue opere. Persino la nipote, la soprano Emilia Corsi, pagò per le posizioni dello zio, con l’allontanamento dai teatri per almeno due anni».

Il libro verrà presentato nel teatro a lui dedicato, dove mosse i primi passi.
«Sono particolarmente soddisfatto che il Comune e la Fondazione abbia concesso il Teatro per la presentazione del nuovo libro. Per correttezza vorrei precisare che il Teatro è stato intitolato a Marenco nel 1943, durante la Repubblica di Salò, quando fu deciso (come in altre città italiane) di cancellare ogni riferimento alla famiglia reale. Ad esempio, viale Regina Elena divenne corso Italia; e non è nemmeno vero, come ho letto tempo fa, che gli fu intitolato, dopo la sua morte avvenuta nel 1907. In realtà all’epoca fu intitolato al Maestro il Politeama che era sito nell’attuale corso Marenco, dove oggi vi sono gli sportelli del Crédite Agricole».

Il volume, edito dalla novese Epokè, sarà disponibile a partire dal 19 stesso, ma è possibile preacquistare la propria copia sul sito della casa editrice: https://edizioniepoke.it/prodotto/salutme-a-ture/

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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