Cit, l’opposizione: «I posteggi di Novi svenduti ai romani di Trotta»

Tre aziende partecipanti, due ammesse alla valutazione, una sola (ovviamente) la vincitrice. La Trotta Bus di Roma si è aggiudicata l’84,21% del capitale sociale del Cit, la società pubblica partecipata dal comune di Novi e da altri 13 comuni.
L’esito della gara è stato annunciato su facebook dal sindaco Gianpaolo Cabella con toni soddisfatti: “La Trotta Bus di Roma ha vinto la gara prendendo un punteggio altissimo nella valutazione tecnica. L’offerta economica è di 151mila euro, che va appunto a corroborare un progetto solido e concreto, vista l’eccellente proposta tecnica presentata”.

La Trotta Bus è un colosso del settore, con un parco mezzi di 230 autobus e 450 dipendenti. Nel maggio scorso si è già aggiudicata la più piccola Saamo di Ovada, che conta una ventina di dipendenti, per 206mila euro. 

Ma cosa succederà ora? 
Il progetto non è chiaro, visto che la “eccellente proposta tecnica” di Trotta al momento non è stata resa nota. Quello che si è capito – come aveva spiegato l’ex assessore Delfino – è che il Cit dovrebbe essere smembrato in 4 parti, alcune più appetitose, altre meno. 
Una parte sicuramente appetitosa che verrà venduta è quella delle onoranze funebri, un settore che non sente mai crisi. Altra pezzo sarà il servizio turismo, cioè i pullman per le gite. Altro pezzo ancora da scorporare sarà la gestione dei posteggi. Resta infine il nucleo del Cit, il trasporto pubblico locale.  Uno spezzatino che in parte sarà venduto, per sanare i debiti del Cit che la Trotta ha acquisito. Sul mercato andranno il servizio funebre e il turismo. 
«Il salvataggio del Cit è in realtà una liquidazione» ha detto il capogruppo Dem Simone Tedeschi. Il comune di Novi si è liberato di un annoso problema – la società era più o meno da sempre in perdita – ma chi la ha acquisita non l’ha fatto certo per fare beneficenza. 
Il nodo più delicato, o perlomeno curioso, è quello dei parcheggi. Per i novesi era normale pensare che i soldi del posteggio andassero al comune, o al Cit, che era la società del comune. Ora i posteggi novesi sono stati venduti e quindi i soldi del novesi andranno alla Trotta di Roma. 
Nel nuovo Cit, resta sempre una parte pubblica, ma è solo il 15% suddiviso tra 14 comuni. Nulla che possa influenzare le scelte aziendali in maniera significativa. 
Anche la vendita del settore onoranze funebri potrebbe avere qualche ripercussione in città. La presenza di una mano pubblica nel settore aveva l’effetto di calmierare i prezzi. Un effetto che ora potrebbe sparire, lasciando il settore a livello locale in mano alle sole logiche del mercato e del profitto.
Il nodo più importante è quello del personale. Nel bando non sono state inserite clausole di salvaguardia (come invece ha fatto il comune di Ovada per la Saamo) ma solo una premialità al progetto che presentava le maggiori garanzie dal punto di vista occupazionale. 
«Al momento non sappiamo cosa è stato scritto dall’azienda vincitrice in merito al personale, visto che il progetto per ora non è stato presentato al consiglio comunale» ci ha detto il consigliere Dem Rocchino Muliere. 
«In modo scellerato questa amministrazione ha deciso di regalare ad una società privata dei posteggi che sorgono su terreno pubblico. Ci sarà una spinta ad aumentare i posteggi a pagamento in centro? Ci sarà un aumento delle tariffe? Dovremo vigilare su di una scelta sbagliata che abbiamo contestato fin da subito. Novi ha bisogno di un nuovo piano parcheggi, fatto dal comune e non da una società privata. Lo abbiamo chiesto anche per il progetto di recupero dell’area Z3»

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