«Io non ho la casa perfetta da influencer perfetta, ma questa è la vita normale di noi mamme ed è quella che ho deciso di condividere con chi mi segue» parola di Chiara Traverso. Influencer, blogger o “semplicemente” mamme che hanno deciso di condividere le loro passioni o la loro vita quotidiana sul web, principalmente su Instagram.
Alcune lo fanno senza far vedere i volti dei loro figli né particolari sulla loro vita privata, altre decidono invece di condividere argomenti legati alla famiglia e alla gestione della vita di tutti i giorni, altre ancora raccontano la loro giornata come in un vero e proprio diario.
Quello che accumuna tutte o almeno quelle con cui ho parlato io, si può riassumere in poche parole chiave: condivisione, fare rete, supportarsi.
Ma come nasce la voglia di aprire una propria pagina su un social network e passarvi sopra parte del proprio tempo?
Continua Chiara «Ho iniziato a usare Instagram soprattutto con la pandemia, perché mi piaceva l’idea di condividere i lavoretti che facevo coi miei figli. Sono mamma, il mio profilo è nato coi bambini e loro ne fanno parte. La tecnologia ci ha un po’ salvati dal periodo di isolamento in cui ci siamo trovati, i social sono stati anche un modo per occupare la mia mente e conoscere persone». Così i figli sono spesso protagonisti di foto, video e storie che pubblica la loro mamma sul suo profilo vicky_ricky_mum – attualmente 6.559 follower.«Il mio vuole essere un profilo leggero, racconto di loro ma anche un po’ di me, il tutto spesso con un po’ di ironia. Tanti mi hanno scritto che mi seguono perché facciamo allegria e compagnia. È un work in progress, ogni giorno fai cose diverse e conosci persone diverse. La mia community non è grande, ma ne fanno parte follower affezionate e reali, con cui c’è uno scambio opinioni. Il bello di Instagram è che si crea una rete di belle amicizie in tutta Italia».
Ci sono poi collaborazioni particolari che nascono in base alle passioni personali. Chiara per esempio collabora con una pagina di pedagogiste e psicologhe infantili «Ho conosciuto persone con cui mi sono confrontata e mi sono state di aiuto, anche un po’ per imparare a fare la mamma».
Anche Cristiana Emme attraverso la sua pagina Instagram è entrata a far parte di un progetto di “rete”: con altre ragazze da più parti d’Italia fa parte della Children Books A week. Ogni settimana consigliano libri e condividono letture su una tematica particolare, dalle più “leggere” alle più serie: l’arrivo dell’autunno, lo spannolinamento, fino ad arrivare al lutto. Cristiana, con la sua pagina una_piccola_libreria_nel_bosco, dedicata alla condivisione di libri per bambini, ha 2.125 follower. Non si definisce in realtà una mamma blogger, perché le sue bambine non sono presenti nei post, se non rare volte di spalle «Forse mostrando i loro volti aumenterebbero i like, ma io non cerco nuovi follower. Lavoro nel mondo dell’infanzia e ho aperto la mia pagina con l’obiettivo di diffondere la bellezza degli albi illustrati, mi fa piacere che gli altri li possano apprezzare come li apprezziamo io e le mie bambine. Inoltre è stato un modo per avere del tempo per me, ho trovato un hobby, che in realtà non mi occupa tantissimo tempo. Spesso mi ci dedico quando le bimbe dormono: in pochi minuti giro i video in modalità “buona la prima” e butto giù i testi da postare, che affianco a foto fatte anche con cellulare, ma con la luce giusta. L’importante è organizzarsi bene e se le mie figlie sono sveglie le coinvolgo e ne approfitto per condividere pensieri soprattutto con la grande». Anche Cristiana ha aperto la sua pagina durante il lock down. «Ci siamo trasferiti in una casa vicino a un bosco [da qui il nome n.d.r.] e ho trovato il tempo per iniziare a condividere in rete la mia passione per i libri, spesso le mamme mi chiedevano consigli su albi meno “commerciali”».
C’è poi Serena Raso che ha aperto il suo profilo i_gastaldi circa quattro anni fa. Un profilo famigliare che conta 12.200 follower ed è oggi collegato a rimy_lab, il profilo del suo laboratorio artigianale di pannolini e assorbenti lavabili e accessori per bambini e mamme. «Ho iniziato condividendo momenti della nostra quotidianità in famiglia e ho notato che le persone erano interessate a ciò che dicevo. Così ho deciso di andare avanti e mostrare anche i miei bambini, per essere di supporto e aiuto alle altre mamme, che spesso hanno bisogno di condividere quello che accade, che siano fatti belli o brutti. Mi dà soddisfazione poter essere d’aiuto a qualcuno e sentirmi dire che chi mi segue ascoltandomi riesce a staccare qualche minuto dallo stress della famiglia».
Il gran numero di follower ha portato Serena e la sua pagina a una certa notorietà sul social «Hanno iniziato a contattarmi le piccole aziende per sponsorizzare i loro prodotti nelle mie storie e nei post. La cosa più importante per me era far passare il messaggio dell’ecosostenibilità di prodotti come assorbenti e pannolini lavabili; credo che nel 2021 ci si debba seriamente interessare ai problemi ambientali, non si può sempre restare a guardare».
Francesca Pesce con il blog thecipollinasfamily ha 18.200 follower. Anche nel suo caso il blog è nato con lo scopo della condivisione della vita quotidiana di una famiglia con tre figli, per poi arrivare a partnership con diverse aziende. «Tutto è cominciato verso la fine della gravidanza di Camilla, quando mi sono appassionata a diverse mamme blogger e ho pensato che sarebbe stato bello condividere con altre argomenti comuni in un periodo particolarmente sensibile fatto di sbalzi e insicurezze. Ho iniziato un po’ per gioco, poi però ho deciso di migliorare nella qualità delle foto e degli argomenti. Da lì il successo è arrivato abbastanza in fretta, la maggior parte delle mamme che mi scriveva era attratta dal vedere come mi organizzavo con 3 figli nella vita quotidiana. In pochi mesi sono arrivate le prime richieste di collaborazioni da aziende, quasi tutte a scambio merce, ossia loro mandano un prodotto in prova e tu ne parli sulla tua pagina. Per quello che mi riguarda l’ho fatto solo per prodotti che mi piacevano davvero. Dopo un po’ è arrivata la smania di crescere, ho fatto un corso online sulle strategie politicamente corrette per crescere su Instagram, cercavo di mettere like a profili che mi interessavano e che a loro volta potevano seguirmi oppure usare la call to action, ossia una domanda in fondo al post per cercare l’interazione. II tempo da dedicare è veramente tanto, le aziende ti danno delle scadenze e ti indicano quanti post devi fare, ovviamente non cosa devi dire». Non è però tutto oro ciò che luccica. Su certi profili dietro ai tanti like si nascondono pratiche come acquisto di follower, creazione di profili fake, scambio like. Francesca non apprezza questo lato del social e decide così di “mollare un po’ il freno” «Ho avuto un momento di sconforto in cui ho perso l’entusiasmo, crescevo faticando, mentre altre aumentavano tantissimo i loro follower in tempi brevi. Ho continuato comunque perché mi piace, ma ho deciso di non farlo come lavoro. Nel frattempo la bimba è cresciuta è ho avuto la possibilità di dar vita a un altro progetto che è il.mondo.di.camilla, laboratorio di creazione di oggetti all’uncinetto. Alla fine ora i profili sono due, uno di famiglia e uno di lavoro».
Una domanda mi sorge abbastanza spontanea per queste mamme che condividono in rete foto e video di famiglia, con tanto di case, vacanze, amici e parenti. Non c’è paura per la privacy e per qualche possibile malintenzionato che possa scoprire fin troppo della loro vita? Tutte se lo sono domandate e forse qualche timore c’è, ma nel complesso la risposta è no. Sono infatti convinte che nel 2021 se qualcuno vuole vedere che faccia ha tuo figlio ci metta veramente poco a trovarla, dentro e fuori il web.
Spiega Francesca «Non ho mai forzato i bambini a fare foto, l’abbiamo sempre preso come un gioco, in fondo è anche un modo per creare una specie di diario-ricordo. Non pubblico foto in momenti intimi, di crisi o malattia, mi piace condividere la positività, anche se ovviamente siamo una famiglia normale e quindi ci sono anche momenti no. Penso però che il social dovrebbe essere qualcosa di leggero, carino e divertente, anche se a volte condividere tematiche più serie può essere utile».
Un altro aspetto che mi salta all’occhio è come al momento sia principalmente un mondo popolato da donne «I miei follower sono nel 90% donne – spiega Chiara – ma ci sono anche alcuni uomini, anzi adesso sta prendendo piede il papà blogger e ce ne sono alcuni parecchio bravi». Ecco, se alla lettura di questo articolo ci fosse anche un papà, questo è il momento buono per aprirsi un profilo Instagram ed essere uno dei predecessori della nuova moda dei papà blogger.
Link:
La pagina di Chiara Traverso https://www.instagram.com/vicky_ricky_mum/
La pagina di Cristina Emme https://www.instagram.com/explore/tags/childrenbooksaweek/
La pagina di Serena Rasohttps://www.instagram.com/i_gastaldi/
La pagina di Francesca Pesce https://www.instagram.com/thecipollinasfamily/
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