La situazione all’interno del consorzio servizi alla persona resta in stallo. La richiesta di dimissioni che il sindaco Gian Paolo Cabella ha inviato alla presidente del consorzio Adriana Ferretti è stata respinta dall’interessata. L’attività del Csp è paralizzata, dopo le dimissioni del direttore dell’ente Marco Travasino, del vicepresidente Domenico Saporito, dei membri del CdA Gianni Piazzale e Brunella Molinari, avvenuta ormai quasi un mese fa.
La scorsa settimana in comune a Novi si è riunita la commissione consiliare per discutere del problema. Il sindaco di Novi Gian Paolo Cabella ha comunicato che la consegna dei buoni spesa, che doveva essere effettuata dal Csp, viene fatta dall’Ufficio Relazioni con il pubblico del comune. Questa è solo una delle tante funzioni che il Csp dovrebbe svolgere.
L’assemblea dei sindaci, organo che presiede il Csp, era stata convocata per il 20 dicembre ma la seduta non si è tenuta, visto che nel frattempo è arrivata la richiesta di dimissioni di Ferretti. Il presidente dell’assemblea dei sindaci è il sindaco di Pozzolo Formigaro, Domenico Miloscio. Ora toccherà a lui riconvocare l’assemblea.
Ora la situazione è questa: il sindaco di Novi ha nominato, nel 2019, Adriana Ferretti, che per lunghissimo tempo è stata direttore del consorzio, presidente dell’ente. A Ottobre le ha chiesto di fare un passo indietro, ma lei non lo ha fatto. All’inizio di dicembre il direttore e tre membri del CdA si sono dimessi in polemica con lei. Successivamente il sindaco di Novi ha chiesto formalmente le sue dimissioni, con una lettera. Finora tutto è stato inutile, e Ferretti pare asserragliata nel Csp come se fosse un Fort Apache.
Sappiamo che Adriana Ferretti ha minacciato il Moscone di querele. Ma non possiamo certo voltare la testa dall’altra parte e non parlare più della paralisi che sta attraversando il Csp, che è un ente fondamentale per l’assistenza delle persone in difficoltà di tutta l’area novese.
Il sindaco Cabella ha ammesso che è stato un errore nominare Ferretti presidente dell’ente. Tocca a lui, e ai leghisti novesi risolvere il problema, in un modo o nell’altro, e velocemente. È inaccettabile che le beghe interne ad un partito paralizzino l’assistenza sociale in un territorio così grande.
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