Sembrava dovesse essere una riunione di routine quella del Consiglio Comunale del 30 dicembre, e invece è stata l’esibizione di arrampicatori sugli specchi (con tanto di stridio di unghie sulla superficie levigata).
Uno dei temi discussi è stato quello dei quattrini (milioni di dobloni) che Acos-Gestione Acqua rivendica (sulla base di un accordo) ad Amag, azienda alessandrina “specchio” di quella novese.
Una bella “camionata” di milioni. È ormai nota la “sensibilità monetaria” nei confronti degli alessandrini (già dimostrata in passato, leggasi i milioni delle compensazioni “donati” al capoluogo) da quella che dovrebbe essere la maggioranza, la cui testa (fumante) è da ricercarsi nei leghisti novesi; uno, in particolare, alla spasmodica ricerca di carriera politica. La questione è datata, se ne era incominciato a parlare circa quattro mesi fa, ma, al momento, la matassa non è ancora stata dipanata. Il Sindaco, interpellato dall’opposizione, con il suo consueto “savoir-faire” non ha risposto, o, meglio, ha rinviato la questione ad una riunione che si dovrebbe tenere a tempi stretti (forse), in quanto Amag sostiene di non dover risarcire i famosi denari, mentre Gestione Acqua li rivendica. Certo è che, in quattro mesi, di riunioni se ne sarebbero potute organizzare a diecine e che, in ogni caso, una dichiarazione del leader maximo a sostegno delle posizioni dell’azienda novese (di cui, ricordiamo, la città è socia di maggioranza) non avrebbe guastato.
Dalla “ferrea maggioranza” novese, una campana, però, è apparsa stonata. Uscendo dal letargo invernale, il Mungitore ha sostenuto che non solo è doveroso che Sindaco & Co. sostengano le posizioni dei Dirigenti di Acos-Gestione Acqua, da lui stesso nominati, ma è altrettanto doveroso che gli stessi siano lasciati liberi di agire, auspicando che “… non vengano fatte pressioni politiche sui Dirigenti dell’azienda novese”sottolineando politiche. Altro non ha aggiunto. Si può immaginare che il messaggio, non certo cifrato, sia stato rivolto al club dei donatori novesi “pro Alessandria” e, in particolare, al suo giovane Presidente. Né si vuole insinuare che ci sia chi ha pensato – benché ci troviamo in periodo di saldi – di cancellare o ridurre il credito novese e che, per tale ragione, siano state esercitate pressioni sui Dirigenti dell’azienda.
L’intervento del Mungitore potrebbe presagire una nuova tempesta? Si vedrà.
In Consiglio è stato poi discusso il tema della rimozione dall’incarico dell’attuale Comandante dei Vigili Urbani e di una sua sostituzione, luminosamente preannunciata ai giornali dal Consigliere comunale dal dito medio alzato.
L’Assessore al Bilancio e Personale, a precisa domanda, ha tergiversato nella risposta, rinviando ad ulteriori riflessioni il tema della riorganizzazione del Corpo dei Vigili Urbani; è però intervenuto il nipote del Sindaco (di cui fa le veci?), sostenendo che il problema è politico e che deve essere affrontato. D’altro canto il giovane, subito dopo le elezioni, sosteneva che il Comandante dovesse essere sostituito; ma allora, l’Assessore al Personale (povero …) non sapeva cosa avesse deciso il nipote del Sindaco? E men che meno lo sapeva l’Assessore alla Polizia Municipale, Marisa Franco, silente al pari del suo capo, dalla quale, francamente, ci si poteva attendere una qualche considerazione, adeguata al ruolo ricoperto; eppure non ha proferito verbo. Tutte le vere notizie prossimamente in cronaca … saranno forse i giornali, ancora una volta, a farci conoscere i provvedimenti della Amministrazione?
Successivamente, in un lungo intervento, il nipote del Sindaco ha parlato di quasi tutto lo scibile umano, con una interessante digressione sulla questione TARI, ovvero sullo “svarione” che avrebbe prelevato dalle tasche dei novesi più del dovuto e sul quale il giovane Assessore al Bilancio sta ancora meditando. La via d’uscita individuata dal nipote del Sindaco sarebbe quella di imputare la causa dei conteggi erronei agli algoritmi di ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente); non potendo, in questa circostanza, incolpare i predecessori (essendo stati gli Assessori, tutti leghisti, ad elaborare il Bilancio 2020 e 2021), ora la colpa ricadrebbe su un mefistofelico algoritmo. Insomma, è il diavolo che ci ha messo la coda! Pertanto non sarebbe colpa – meglio dire responsabilità – della Giunta se i novesi avrebbero pagato di più, ma di un arido algoritmo utilizzato per il calcolo dei costi. Una domanda, però, sorge spontanea (come direbbe Gigi Marzullo): come mai in altri Comuni l’algoritmo incriminato non ha aumentato la tassa rifiuti?
È inutile, però, criticare l’operato della Giunta. Come ha dichiarato in un’intervista pre natalizia il Sindaco: “Ci sono state delle cose che mi sarebbe piaciuto fare e che non ho potuto realizzare per via di complicazioni amministrative”; insomma, quando non si fa o non si riesce a fare, c’è comunque una via di uscita. E un colpevole si trova sempre! In questo caso non è il maggiordomo, come si legge sui libri gialli, ma la burocrazia, della quale Cabella, per il suo trascorso professionale, è maestro: chi meglio di lui è in grado di districarsi fra i meandri delle scartoffie?
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