Comunicato Dem: anziché pensare ai gemellaggi il comune si occupi della Pernigotti

Nella serata di lunedì il consiglio comunale di Novi Ligure ha interrotto i suoi lavori per ascoltare le importanti parole dei rappresentanti dei lavoratori della Pernigotti. 
A oltre tre anni di distanza dall’apertura della crisi dello storico stabilimento novese, crediamo sia finita la pazienza dei lavoratori e della città. 

«Non si può continuare a prendere in giro i lavoratori – ha detto il consigliere Dem Rocchino Muliere – e non si può prendere in giro una Città che dall’inizio si è schierata a fianco dei lavoratori e della loro lotta. Come hanno detto irappresentati sindacali, non è più tempo di aspettare e non ci sono più spazi per la mediazione. I fratelli Toksoz, proprietari dell’azienda e del marchio, hanno dimostrato di non essere in grado di portare avanti il marchio, che è patrimonio storico e culturale della città di Novi Ligure. Avevano promesso un piano industriale, e invece sono riusciti solo a distruggere la capacità produttiva dell’azienda e a vendere i rami dell’azienda più redditizi, a partire dal settore gelati. E’ ora che vendano la Pernigotti a imprenditori capaci». 
Nel corso del consiglio comunale il Sindaco di Novi Ligure si è limitato a dire di aver scritto al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, ma di non aver ancora avuto risposta. 
«Non è più il momento delle mediazioni, non c’è più il tempo per ulteriori rinvii. Abbiamo chiesto al Sindaco di attivare immediatamente la richiesta dell’apertura di un tavolo di crisi presso il Ministero dello sviluppo economico – ha detto il consigliere Dem Luca Patelli, ex dipendete Pernigotti – Siamo convinti che il marchio Pernigotti ha ancora un futuro, ma non nelle mani dell’attuale proprietà. La cassa integrazione era stata concessa a condizione che ci fosse il rilancio dell’azienda: si era parlato di rinnovamento energetico dello stabilimento e nuove linee di produzione. Tutto questo non è avvenuto». 
Invece che preoccuparsi del futuro dello stabilimento Pernigotti, nella seduta consigliare i consiglieri leghisti di Novi hanno cercato di far approvare il gemellaggio con una città russa, senza rendersi conto di quanto questo sia inopportuno in questo drammatico momento storico. 

«Nei mesi passati abbiamo constatato l’inazione del Mise in molte vertenze, su tutte quella delle officine meccaniche Cerutti- ha detto il segretario provinciale del Pd Otello Marilli – Il ministro cambi marcia e atteggiamento e si adoperi rapidamente per tutelare un marchio storico dell’industria dolciaria italiana. I suoi colleghi di partito a livello locale, a partire dal sindaco, dovrebbero incalzarlo su questo invece di giocare alla geopolitica dal lato sbagliato della storia». 
Siamo convinti che sia necessaria oggi una nuova mobilitazione generale della città e delle forze politiche nazionali. I turchi stanno facendo di tutto per arrivare indenni a giugno, mese in cui scadrà la cassa integrazione, per continuare con il loro piano originario ovvero chiudere tutto e tenersi il marchio per produrre all’estero. 

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