C’è una curiosa intervista di Maurizio Piano su Panorama di Novi al Sindaco Alberto Basso del Comune di Arquata che ha per titolo: “Non ho capito la politica di Novi per lo scalo di San Bovo.”
Si consoli Sindaco, non l’abbiamo capita neanche a Novi. Perché semplicemente non c’è e, nella migliore ipotesi, non ci è dato di sapere che ci sia.
Apprendo, dalla medesima intervista, che Metrocargo avrebbe acquisito il 70 % di Arquata Logistic Services, questa è senz’altro una buona notizia per Arquata e per lo sviluppo di quell’area che, per quel che mi è dato di sapere, è attualmente più utilizzata dalla gomma che dal ferro ed ora, con Metrocargo, potrebbe portare ad uno shift modale gomma-ferro in grado di sgravare (nel suo piccolo) il nodo autostradale di Genova dai Camion che potrebbero rompere i carichi ad Arquata anziché al porto, ma staremo a vedere cosa si deciderà.
Per intanto, Sindaco, lei ha ragione su un punto e torto su un’altro.
Ha ragione quando afferma che l’amministrazione di Novi manca di una politica per lo scalo di San Bovo (fosse l’unica), ha torto quando pensa che San Bovo “non stia più da nessuna parte”.
Lo sviluppo di San Bovo è positivamente segnato dal passaggio della linea del terzo valico dei Giovi. Dopo l’eliminazione dello shunt (il by-pass che tagliava fuori la stazione) i treni passeranno sulla linea storica favorendo, se si è capaci di valorizzarla, la mobilità ferroviaria nella stazione passeggeri, e ridando fiato allo scalo di San Bovo come area retroportuale Genovese.
Sa che c’è, Sindaco? Se l’amministrazione di Novi si svegliasse dal torpore cui è precipitata e riprendesse in mano il protocollo d’intesa tra Regione, RFI e Comune di Novi (voluto dall’ex sindaco Muliere) convocando il tavolo, scoprirebbe che ci sono le condizioni per partire con iniziative importanti su San Bovo.
Sul piatto c’era, e da notizie giornalistiche sembra ci sia ancora, una manifestazione d’interesse di FuoriMuro (proprio quella di Metrocargo di cui lei parla ) per fare dello scalo una specie di stazione delle merci dove i container partendo alla rinfusa da Genova, farebbero sosta, in attesa di ripartire con i treni verso i centri logistici del nord Italia.
Quindi Sindaco, San Bovo ci “sta ancora”, eccome, nonostante la mancanza di iniziativa dell’amministrazione leghista di Novi e ci sta perchè è strutturalmente adeguata allo scopo.
Le aggiungo un dato, Sindaco Basso: se l’amministrazione di Novi promuovesse anche l’idea di realizzare una grande stazione per Novi, creando quella cucitura urbana, che ancora manca, attraverso una stazione “ponte”, tra il centro storico e la città “nuova”, lei dovrebbe scendere a patti con Novi, perché con il raddoppio della linea San Bovo – Pozzolo, anche la nostra stazione come quella di Arquata Scrivia avrà due linee una per Milano e una per Torino.
In attesa che Novi esca dal letargo una sinergia tra Arquata, San Bovo e Alessandria smistamento non solo è possibile ma se non la fate ora che siete al governo in tutti e tre i comuni, non si preoccupi, ci penseranno altri dopo le prossime elezioni.
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