Pernigotti, arriva l’offerta di Witor’s: “ma teniamo solo 25 lavoratori”

Si è svolto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico l’incontro relativo alla vertenza Pernigotti alla presenza dei legali della Pernigotti e dei rappresentanti legali di Witor’s, l’azienda dolciaria cremonese interessata all’acquisto della storica fabbrica novese. Hanno partecipato anche in rappresentanti sindacali di Flai Fai Uila, il  Coordinatore della struttura crisi di impresa del Mise, Luca Annibaletti, i rappresentanti della Regione Piemonte e Lombardia. Ha partecipato anche ma in videocollegamento (senza andare a Roma) il sindaco di Novi Ligure.

Durante il confronto, Witor’s ha presentato un’offerta che comprende l’acquisto del marchio e investimenti finalizzati al ripristino dello stabilimento di Novi Ligure, a parziale ripresa delle produzioni. Tale operazione comporterebbe l’assunzione, in due diverse fasi, di circa 25 tra i lavoratori attualmente in forza alla Pernigotti.

Fai Flai e Uila, riservandosi un giudizio nel merito dell’offerta presentata, hanno chiesto alla Witor’s di farsi carico di tutti e 57 i lavoratori dipendenti del Gruppo Pernigotti. La proposta al momento è stata rifiutata.

La vertenza rimane quindi aperta, in attesa di ulteriori verifiche sia da parte di Pernigotti che di Witor’s, che devono necessariamente essere svolte prima della scadenza della cassa integrazione, prevista per il prossimo 30 giugno.

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Moscone

Un commento su “Pernigotti, arriva l’offerta di Witor’s: “ma teniamo solo 25 lavoratori”

  1. Business is Business

    Duole dirlo, ma era ovvio che finiva così… Ricordo le tante “pelose” passerelle dei vari partiti con i propri rappresentanti (vecchi e nuovi) nelle quali si sperticavano in mirabolanti (quanto inattuabili) promesse e manifestazioni di “solidarietà” veritiere quanto una banconota da 90 euro.
    La verità è che in anni di globalizzazione, con conseguente delocalizzazione il costo del lavoro, segnatamente I lavoratori, è aumentato a dismisura con l’ovvia (per pochi) conseguenza di rendere i medesimi lavoratori superflui, grazie anche al combinato automazione/riduzione manodopera e consequenziale abbattimento dei costi di produzione. In questi ultimi due decenni si è vista configurare una parabola discendente che poteva forse essere “arrestata” se le parti si fossero accordate nel ridurre i costi di gestione e produzione. Cosa che non è stata fatta….
    Con i Turchi parve chiaro fin da subito che l’azienda andava incontro ad un forte ridimensionamento con la chiusura di rami aziendali improduttivi ed il trasferimento di quelli ritenuti produttivi e quindi appetibili…
    Quelli che si sperticavano in inutili quanto grottesche passerelle hanno fatto ed ottenuto qualcosa? Direi Assolutamente NO!
    I Sindacati? Non pervenuti, fatta salvo la ben nota quanto tardiva “filippica” sui posti da lavoro da salvare e blablabla sui generis… ma prima cosa hanno fatto?
    Solidarietà per i lavoratori, ma duole dirlo… finirà male…

    Scommetto che assisteremo ad ulteriori “passerelle” che non sortiranno a nulla, ma fanno molta scena…

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