Anche il mese di maggio sta finendo e il Bilancio di Previsione del Comune di Novi non arriverà in Consiglio comunale per l’approvazione. Il Bilancio, se tutto va bene, sarà approvato nel mese di giugno. Si rammenta che, secondo le parole del giovin Assessore, avrebbe dovuto passare attraverso le forche caudine dell’opposizione, transitare per l’edulcorato giogo agreste del Mungitore e soci, infine godere delle magnificanti ed esultanti (poche, in verità, considerata l’esperienza appena trascorsa) lodi della sempre più esigua e movimentata maggioranza, entro il mese di dicembre scorso. Però non è andata affatto così … attendons nous, ovvero: spetemu.
La scadenza di legge era prevista per il 31 maggio, ma da noi si sono dormiti sonni tranquilli, forse memori dell’approvazione del primo bilancio del centro destra novese, avvenuta al termine del mese di agosto 2020 (Cabella docet). Quando si dice l’efficienza e l’efficacia di chi dovrebbe governare la città …
Nel frattempo, il giovin gabelliere, stressato dall’immane lavoro, è andato in gita per lidi elvetici, forse alla ricerca dell’antidepressivo cioccolato svizzero (forse non avendone trovato nei patrii lidi). Cosa facesse colà il giovine, considerato che nel consesso si parlava di turismo (tema non di sua competenza), non è dato sapere; si ipotizza, appunto, un viaggio per diporto alla ricerca del “nettare degli dei”.
I ben informati sostengono che, per far quadrare i conti, lo Stakanov ‘d Neuve avrebbe previsto il recupero di evasioni fiscali per ben 8 milioni di euro; tale ipotesi non appare, a chi si intende di bilanci, realistica, ma solo un escamotage (ovvero: “io speriamo che me la cavo”) alla ricerca della quadratura del cerchio. Gli effetti dell’operazione saranno palesi quando si dovrà approvare, tra un anno (sempre che la Giunta ci arrivi), il bilancio consuntivo, nel quale si potrebbe trovare non già un buco, ma una autentica voragine. Non si vuole apparire iettatori…. si auspica che lo“Stakanov” del bilancio e delle tasse dipanerà anche questa eventuale nuova matassa (forse). Però non potrà più trincerarsi dietro i “io non c’ero” o “ero appena arrivato”. Certo, potrebbe sempre dichiarare: “se c’ero, dormivo”. Inoltre non è ancora chiaro se i novesi, nuovamente, dovranno subire l’aumento della TARI contestato lo scorso anno (già… si ribadisce che la questione non è stata ancora chiarita, malgrado le rassicuranti “grida” di quella che fu la maggioranza).
Si tralascia inoltre di ri-elencare i considerevoli quattrini non spesi nel Bilancio 2021, rammentando però che la pista di atletica langue; il problema era stato sollevato dagli sportivi “illo tempore”, ma, nonostante le rassicurazioni del (neo leghista) Assessore allo Sport e di quello ai Lavori Pubblici, più conosciuto come selfie-man, nulla si è mosso. Si tralasciano altresì commenti in riferimento alla triste performance dell’indigeno Stakanov durante il rendiconto consuntivo in Consiglio comunale, quando è stato tristemente abbandonato da Sindaco e da colleghi Assessori a fare l’èbru di plòki (cfr. la rubrica relativa). Per la serie: “L’hai voluta la bicicletta? Adesso pedala”.
La magica Giunta pur non avendo speso i soldi a disposizione lo scorso anno, ora è alla ricerca di nuovi fondi che – si vaticina in qualità di menagrami – forse non spenderà neppure quest’anno, considerato che il Bilancio verrà approvato a metà 2022 (e che nel mese di agosto saranno tutti in vacanza).
Tuttavia, a tutto pensa il nipote del Sindaco, faro illuminante del centro-destra novese. In una recente intervista, interrogato sulla vecchia proposta del Mungitore di una gestione collegiale della città, anche con la partecipazione della minoranza consiliare, ha risposto: “Come Amministrazione comunale e come Lega siamo sempre stati aperti alla discussione”.
“E daje a ride” avrebbe detto il compianto Gigi Proietti. Più prosaicamente, altri hanno commentato: “Chi rompe paga e i cocci sono suoi”.
L’intento del nipote del Sommo (Sommo anch’egli, per ramo ereditario), in verità, era quello di recuperare i voti del Mungitore per l’approvazione del Bilancio (p.v.); al Mungitore, però, ha tirato le orecchie (deve essere più forte di lui: riesce sempre a stuzzicare il fuoriuscito … che dorme) spiegando, nell’intervista citata, che se la questione della Cavallerizza, ovvero dell’Hdemia enogastronomica, non si è risolta, è colpa sua, in quanto: “… aveva la delega per la riqualificazione della zona urbanistica conosciuta come Z3 e per la stessa Cavallerizza. Visto che il recupero di questa struttura e la realizzazione al suo interno dell’Accademia Enogastronomica del Novese, tramite un concorso di idee, gli interessava, affermo (sic et simpliciter, N.d.R.) che poteva seguirla in modo serio stare dietro alla questione e spronando gli uffici comunali a essere più rapidi, affrontando di conseguenza anche i vari aspetti burocratici”. Ergo, il Mungitore ha peccato di serietà e gli uffici non sono stati celeri (Delfino docet).
Una fascia per due
Dunque, è ufficiale: Sisti il Giovane, dopo lunga riflessione e una venticinquennale permanenza in Forza Italia (corrente Ugo Cavallera) è passato “gaiamente” nelle fila dell’armata Brancaleone, tessera n.22 della Lega nostrana. La nuova avventura sarebbe da ascriversi alla promessa di essere il prossimo candidato Sindaco, quando Cabella, finalmente, si potrà godere la pensione. Non si sa se la dipartita dal partito berlusconiano sia il preludio della fine del sodalizio con il grande vecchio Cavallera, sodalizio che è, altresì, eredità familiare (anticamente posizionata nelle fila democristiane), oppure se anche quest’ultimo stia “cavalcando” verso le praterie leghiste.
Certuni, comunque, hanno prontamente notato che da quando l’Assessore alla cultura, allo sport, nonché al turismo, ha ottenuto la provvisoria investitura, indossa spesso la fascia tricolore, che non dimentica mai, mentre dimentica altre questioni, sulle quali si tornerà.
Si dice che, in una recente occasione, l’abbia indossata in anticipo, ancor prima di arrivare sul luogo della cerimonia, sfilando gaiamente lungo la via, forse per segnalarsi al popolo ignorante (nel senso che, altrimenti, lo avrebbe ignorato. Un po’ come dire: “Lei non sa chi sono io”). Ma, ahilui, gli è andata male: giunto in loco, era già presente chi la indossava … così il futuro pretendente al trono, prematuramente abdicando, ha dovuto rinunciare a sfoggiarla, essendo l’altra persona presente più alta in grado.
In città si commenta parecchio sulla scelta di Sisti il Giovane, derivata, appunto, dalla promessa di essere papabile per la prossima candidatura a Sindaco. Peraltro si dice anche che la faccenda abbia agitato le acque leghiste, in quanto ci sarebbero altri pretendenti a tale candidatura, i quali, da mesi, – circa trentasei – attendono, sbanattando, un qualche riconoscimento.
Attenzione: come dicono i romani, “Chi entra Papa ner conclave, ne risorte cardinale” (sono ammessi gli scongiuri, nelle parti basse, dell’interessato).
Azzurri in fuga
Piange Forza Italia per la diaspora subita in Comune. Cammin facendo ha perso un Consigliere e un Assessore. Poletto, mentre vigilava affinché non arrivassero i comunisti, non si è accorto che il nemico era in casa … e che lo stavano spennando. Non se n’è accorto neppure il coordinatore degli azzurri, il quale rischia di rimanere a coordinare se stesso. Qualora dovesse fuggire anche lui, lo verrebbe immediatamente a sapere.
Il Malalingua
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