Prosegue il Pafumi-Gate scatenato dall’intervento in consiglio comunale di Marco Bertoli, che ha accusato Giacomo Perocchio di aggirare le decisioni del consiglio comunale spingendo l’amministratore delegato di Acos a procedere sulla strada del termovalorizzatore, nonostante la decisione contraria della massima assise cittadina.
Il sindaco di Novi Gianpaolo Cabella ha convocato Giorgio Pafumi nel suo ufficio immediatamente la mattina successiva del consiglio comunale. Ce ne dà notizia lo stesso sindaco, con un post sulla sua pagina facebook (con buona pace, come sempre, dei novesi che non sono tra i clienti di Zuckelberg): “L’intervento del consigliere Bertoli nella seduta consiliare del 31 maggio, in occasione dell’esame proposto dalla Giunta per la presa d’atto del Piano Economico e Finanziario e dell’approvazione delle tariffe per l’applicazione della TARI, ha suscitato inevitabili ripercussioni. Mi sono sentito in dovere di chiedere all’amministratore delegato di Acos, Giorgio Pafumi, un necessario chiarimento. La risposta che ho ottenuto è condensata nella lettera che lo stesso mi ha tempestivamente inviato.”
Nella lettera Pafumi scarica Bertoli, affermando di non aver “conferito mandato alcuno ad esternare un mio eventuale pensiero su argomenti che, per legge, competono al consiglio comunale”.
Pafumi è “rammaricato per aver sentito il mio nome pronunciato per finalità politiche che non attengono al mio ruolo”. La lettera integrale nell’immagine a fianco.
Cabella e Pafumi cercano quindi di metterci una pezza, ma come spesso accade in questi casi la toppa è peggio del buco.
Nè Cabella, né Pafumi, smentiscono le pressioni di Perocchio su Acos per seguire la strada del termovalorizzatore. Pafumi inoltre non smentisce né di aver parlato con Perocchio, né l’argomento dell’incontro, né di aver telefonato a Bertoli.
Sia chiaro, non c’è nulla di male se Perocchio incontra Pafumi, o se Pafumi telefona a Bertoli. Come non c’è nulla di male se Bertoli chiede conto di queste manovre in consiglio comunale. Manovre che in un paese normale dovrebbero avvenire alla luce del sole, e non nelle segrete stanze. Quello che infastidisce, sono queste continue liti all’interno della maggioranza (ormai ex) uscita dalle urne. Al di fuori delle stanze leghiste, ci sono novesi che vorrebbero sapere se quanto dovranno pagare, quest’anno, di tassa rifiuti. Novesi che vorrebbero sapere se l’anno scorso hanno pagato il giusto, o di più. Da oramai due anni il consiglio comunale novese è bloccato, e va in onda una sceneggiata che nulla ha a che fare con la città e i suoi problemi. Una sceneggiata che ormai molti si sono stufati di seguire e che non appassiona più nessuno.
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