Mancano pochi giorni alla scadenza del pagamento della prima rata dell’IMU, fissata per legge al prossimo 16 giugno, ma da Palazzo tutto tace. Era consuetudine, fino a tre anni fa, quando al governo della città erano gli “odiati bolscevichi” (pare che Poletto, all’epoca, sognasse i cosacchi che abbeveravano i cavalli nella fontana del muto), che nelle case dei contribuenti fosse recapitato l’amato/odiato F24, precompilato di modo che il cittadino potesse recarsi a pagare l’imposta, senza ulteriori gravami.
La Giunta della “rivoluzione del buon senso” tra le “tante” riforme, ha abolito la affermata consuetudine di inviare lo stampato precompilato a domicilio.
Indubbiamente per la Giunta del buon senso è un risparmio di denaro, non lo è invece per i contribuenti i quali, spesso, devono rivolgersi ad organizzazioni o a professionisti del settore, pagandoli per il disturbo.
E’ pur vero che “quelli del buon senso”, non hanno ancora approvato il Bilancio (pare che il giovine sia in vacanza, a riposare le meningi, stressato dalle domande delle opposizioni) e che l’imposta potrebbe essere anche modificata (magari in peggio, come hanno già fatto Lor Signori), ma la data del 16 giugno incombe. Pertanto i contribuenti devono versare la prima rata come lo scorso anno ed eventualmente correggerla con il saldo di dicembre.
Però il Magnifico, potrebbe, almeno, emettere un comunicato che avverte i contribuenti della scadenza. Comunicato che sarebbe legittimo (e magari anche gradito), a differenza di quello, lo diciamo a titolo di esempio, fatto per la propaganda sul referendum sulla cui legittimità qualcuno deve aver tirato le orecchie al Sindaco, tanto da dover fare un tardivo comunicato di smentita. Attendiamo un comunicato di S.M. sulla scadenza, possibilmente prima del 16 giugno.
Il Malalingua per il sociale.
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