Berlusconi dà buca a Cuttica, successo inatteso per il vicesegretario Dem Provenzano

Mentre Silvio Berlusconi dava buca all’appuntamento con Gianfranco Cuttica, i Dem registrano un (forse) inatteso successo di partecipazione all’incontro sul tema del lavoro convocato presso la Cgil con il vicesegretario del Pd Peppe Provenzano. Il problema della inattesa alta partecipazione è stato risolto con un rapido cambio di sala, trasferendosi in una più capiente. 

Dopo l’introduzione del segretario provinciale Dem Otello Marilli, intervenuto in stampelle grazie all’incontro con una buca stradale in quel di Tortona, hanno parlato i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Particolarmente apprezzato l’intervento di Massimo Cogliandro, segretario regionale degli edili, che ha strigliato il Pd sul tema dei controlli sulla regolarità del lavoro. 

Per Marilli i tema della giornata va declinato con 4 S: sicurezza, salari, sostenibilità e servizi. Ma qualcuno ha chiesto di aggiungerne altre due: sviluppo sostenibile. 

Dopo l’intervento del candidato sindaco Giorgio Abonante, la chiusura del convegno (durato oltre due ore) è stata di Provenzano che non ha risparmiato attacchi frontali alla Lega, nella città del numero 2 dell’(ormai ex) carroccio Riccardo Molinari. 
«C’è chi invece di fare lotta alla povertà, fa la lotta ai poveri» ha detto Provenzano, ricordando come la Lega fosse contraria al blocco dei licenziamenti voluto dal governo durante il periodo pandemico. 
«L’obbiettivo di dare al nostro paese un salario minimo è fondamentale, e di nuovo è la destra ad essere contraria» ha proseguito Provenzano, che ha anche difeso il reddito di cittadinanza. «Può e deve essere migliorato, ma resta uno strumento fondamentale per la lotta alla povertà». 
Un tema fondamentale emerso dall’assemblea è quello della sicurezza del lavoro. «Servono più controlli, più ispettori del lavoro, e occorre vigilare sulla regolarità degli appalti. La legge che ha imposto negli appalti pubblici lo stesso contratto di lavoro anche sulle imprese subappaltanti va estesa anche al settore privato». 
Provenzano ha attaccato anche chi sostiene che i giovani non hanno voglia di lavorare. «Se un giovane ingegnere, in una grande città del lavoro come Torino, è destinato a fare il precario per 1200 euro al mese, è ovvio che se ne vada all’estero. Non è vero, come racconta la destra, che i giovani non vogliono lavorare. I giovani vogliono lavorare a condizioni accettabili, con contratti di lavoro regolari».

Provenzano ha fatto sue alcune delle critiche che sono arrivate dai sindacati: «Il potere di acquisto dei salari degli italiani è tornato a valori pari a quelli dei primi anni ’90, ma il lavoro è più precario e meno sicuro. Di questo, come sinistra, dobbiamo chiedere scusa agli Italiani».

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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