Sabato 30 Pastasciutta antifascista a Cascina Saetta con Adelmo Cervi

Seconda edizione per la pastasciutta antifascista a Cascina Saetta di Bosco Marengo, il primo bene confiscato alla mafia e riutilizzato a fini sociali.  Dopo il successo dello scorso anno, sabato 30 luglio l’evento si ripete e si amplia di contenuti e significati. A partire dalla partecipazione all’iniziativa di Adelmo Cervi, figlio di Aldo, terzogenito dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti al poligono di tiro di Reggio Emilia il 28 dicembre del 1943. Adelmo aveva appena compiuto quattro mesi. 

Adelmo Cervi presenterà alle 18 il suo libro “I miei sette padri”, dedicato alla memoria di suo padre e dei suoi sei zii uccisi dai fascisti.  Inoltre, durante la serata, avrà anche luogo la presentazione del progetto “geolocalizzazione dei luoghi della memoria” a cura di Giulia Cordaro. 

Ma come nasce la tradizione della pastasciutta antifascista? 

Il 25 luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene destituito e arrestato. 
I fratelli Cervi non vennero immediatamente a conoscenza della notizia della caduta di Mussolini perché impegnati nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa. Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista. Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta.
Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso. 
Pochi mesi dopo, i fascisti della repubblica di Salò fucilarono i sette fratelli Cervi: Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore. Avevano un’età compresa tra i 42 e i 22 anni. 

Da allora, nei giorni in cui ricorre l’anniversario della caduta del fascismo, la grande pastasciuttata della famiglia Cervi si rinnova, per ricordare e celebrare i valori dell’antifascismo. Con Libera che ricorda che “La Nuova Resistenza è la lotta contro tutte le mafie e contro tutte le forme di intimidazione violenta e aggressione armata verso i più deboli”.

L’ingresso della serata a Cascina Saetta è a offerta. La pasta sarà quella a marchio Libera Terra, coltivata su terreni confiscati alla criminalità mafiosa e sarà servita con il tradizionale condimento a base di burro e parmigiano, e anche con il pesto di cavolo nero e noci o il pesto di erba cipollina e nocciole, prodotti a marchio Cascina Saetta perché realizzati con le verdure coltivate nell’impianto acquaponico della cascina. 

La cena sarà servita a partire dalle 20, per informazioni e prenotazioni 349 6325643

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