Verso le elezioni: 10 domande a Maria Rosa Porta

Quarto appuntamento con le interviste ad alcuni dei candidati alle elezioni del 25 settembre. Oggi siamo andati a porre le nostre 10 domande a Maria Rosa Porta, candidata Camera solo sul Collegio Plurinominale Piemonte 2 – 02 che comprende le province di Alessandria – Asti- Cuneo. Inserita nel listino proporzionale di Forza Italia è preceduta dagli Onorevoli Pella e Siracusano che corrono anche in due collegi uninominali e che lasceranno a Maria Rosa Porta e al Senatore Perosino il compito di rappresentare le Province di Alessandria, Asti, Cuneo, qualora venissero eletti. 

Maria Rosa Assunta Porta (61 anni) è stata più volte candidata alla carica di primo cittadino a Novi Ligure. Attualmente è vicepresidente di Gestione Ambiente (partecipata Acos che si occupa di raccolta rifiuti) e Vice-Coordinatrice Nazionale di Azzurro Donna in Forza Italia. 
Nel 2019 è stata candidata Candidata per Forza Italia al Parlamento Europeo e al Consiglio Regionale del Piemonte. 

  1. Perché hai deciso di candidarti?

Nel 2019 ho creduto che, dopo 22 di permanenza in Consiglio Comunale a Novi Ligure, fosse arrivato il momento di far “crescere” amministrativamente altri. Non ho abbandonato la politica, la mia grande passione, ho solo indirizzato i miei sforzi verso attività di partito. Ho lavorato molto e convintamente in Forza Italia – Azzurro Donna contribuendo a creare, in Piemonte e su tutto il territorio nazionale, una rete di donne, elette ma anche di militanti, che in questi due anni e mezzo hanno formulato proposte di Legge regionali e nazionali, progetti politici e amministrativi che hanno fatto crescere una consapevolezza, direi unica (nessun altro partito ha un movimento simile), rispetto all’autodeterminazione di genere in politica. 
Questo mi è valso il prestigioso incarico di Vice-Coordinatore Nazionale di Azzurro Donna e con esso la candidatura alla Camera nel nostro Collegio Elettorale Piemonte 2. Una scelta e un riconoscimento da parte della Dirigenza del mio partito che mi riempie di orgoglio e che mi permetterà di rappresentare il nostro territorio che da circa 20 anni non ha espresso deputati. Non vivo questo come un premio ma come un nuovo impegnativo compito su cui dovrò canalizzare tutte le mie energie e focalizzare la mia attenzione. Sono un candidato di area cattolica e per me fare politica significa servire. Obiettivo primario: lavorare insieme agli amministratori e ai cittadini del mio territorio per cercare l’interesse locale e nazionale ma anche rendere meno stretta “la libertà di voto” vincolata da un sistema elettorale, il Rosatellum bis, invitando gli elettori ad esprimere un voto non solo di partito ma sfidandoli a fare una scelta di territorio, il nostro territorio! In sintesi proseguire, in prima persona, come deputato, la mia attività sulle politiche di genere e diventare cinghia di trasmissione e volano di iniziative e proposte capaci di far crescere economicamente e socialmente la nostra terra.

  1. Quali sono secondo te i principali problemi che il nuovo governo dovrà affrontare? 

L’emergenza energetica si sta trasformando in una vera e propria crisi che sta mettendo in ginocchio le famiglie ma anche e soprattutto il Paese produttivo. E’ urgente risolvere il problema del caro bollette prevedendo interventi atti a calmierare prezzo del gas e dell’energia elettrica ma è anche fondamentale affrontare il problema delle riserve energetiche e delle fonti alternative. 
Proponiamo l’istituzione di un fondo monetario a cui arrivino finanziamenti dal sistema delle banche e a cui le imprese che distribuiscono energie possano attingere certe di avere disposizione dei tempi molto lunghi per la restituzione dei capitali. 
Per affrontare invece l’effetto più grave e negativo della crisi energetica, quello della de-industrializzazione causato dal rischio che intere filiere produttive vengano delocalizzate fuori dall’Europa, dove il costo dell’energia è inferiore, dobbiamo chiedere un intervento sul mercato degli ETS, balzello dell’industria energivora, proponendone la sospensione per evitare che diventi fattore di ulteriori potenziali perdite di posti di lavoro.
Il Presidente Berlusconi nel 2009, durante il discorso di inaugurazione del rigassificatore di Rovigo, poneva, inascoltato, al Paese il problema dei rischi da dipendenza energetica indicando la soluzione: “Diversificazione delle forniture, avvio della produzione di energia con sistema nucleare, sviluppo delle energie rinnovabili e alternative. Finalmente, l’Italia avrà un suo piano che dovrà, in pochi anni, portare il costo dell’energia per i cittadini e le imprese italiane allo stesso livello che oggi pagano le altre imprese e famiglie europee” Allora l’Italia del “No a tutto” ebbe la meglio. Oggi a distanza di 13 anni con la vittoria del centrodestra possiamo ripartire da un piano di rilancio del nucleare sicuro realizzabile attraverso la Legge 25 del giugno 2008 e da una intesa con il Governo francese.

  1. Gli italiani possono aspettarsi che dalle urne esca una compagine di governo stabile? 

Se, come dicono i sondaggi prima del silenzio, gli elettori daranno fiducia alla coalizione di centrodestra, sicuramente sì. La stabilità si fonda su un accordo quadro di programma per l’Italia: 15 punti chiari, definiti, condivisi. Il centro del centro destra, cioè Forza Italia, sarà decisivo per garantire la stabilità, ecco perché sarà importante che l’elettore scelga Forza Italia per di rafforzarlo evitando le” imitazioni”. Non siamo “occasionalmente” forza di centro all’interno del centro destra, come possono esserlo i divisivi Renzi e Calenda rispetto al centro sinistra. Siamo un baluardo per i moderati, la casa dei liberali. Abbiamo una visione, una progettualità, delle competenze che hanno tracciato la via seguita dal Paese più volte sia in tema di politica interna che estera, anche per l’importante ruolo che FI riveste all’interno del Partito Popolare Europeo e per la credibilità di cui il nostro Presidente gode a livello internazionale.

  1. Molti Italiani sono preoccupati per le radici storiche del partito di Giorgia Meloni. Secondo te il tema dell’antifascismo è ancora attuale oppure sono altri i problemi che sta attraversando il paese? 

Non credo siano “preoccupati”, penso che si rendano conto che questo argomento viene utilizzato ad ogni tornata elettorale al solo scopo di demonizzare un avversario, più per mancanza di argomenti che per denunciare un reale pericolo. Per me dovrebbe essere attuale il tema della rilettura della Storia ma non in sola chiave di revisionismo. E’ necessario definire in diverso modo il significato di memoria storica, fondamentale per non dimenticare le atrocità che insanguinarono il secolo scorso, e la ricerca storica che come afferma lo storico Alberto De Bernardi non è esente da “torsioni ideologiche segnate da appartenenze politiche”. Non volevo sottrarmi alla risposta ma penso che sicuramente i problemi del Paese siano altri.

  1. Quali sono secondo te le riforme più importanti che il futuro governo dovrebbe avviare per affrontare le maggiori urgenze del paese?

Il piano di riforme sottoscritto dalla Colazione è articolato. Risposte concrete alle urgenze del Paese vengono dal Pnrr, piano di resilienza e rilancio fondamentale per la ripresa economica; le riforme previste saranno portate a termine ma si prevede una revisione dello stesso Piano “in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità” dovute anche al conflitto ucraino.
Necessario e fondamentale prevedere, per la ripartenza economica, la riduzione della pressione fiscale: flat tax estesa a famiglie e imprese, taglio del cuneo fiscale e defiscalizzazione per i neo-assunti, abbassamento aliquote Iva. Importante incentivare il lavoro femminile con  sgravi fiscali per le aziende che assumono neo-mamme e donne in età fertile e prevedere incentivi all’imprenditoria femminile.
La Riforma delle Pensioni garantirà l’innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità, favorirà la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e l’accesso alla pensione, favorendo il ricambio generazionale.
La pandemia ha messo in evidenza le molteplici criticità del Sistema Sanitario Nazionale che vanno affrontate anche su piani diversi da quello regionale.
In tema di Istruzione ritengo importante la riforma che riguarda l’accesso alla Facoltà di Medicina e la programmazione dei percorsi di studio delle Professioni sanitarie in stretta sintonia con le esigenze del fabbisogno.

  1. Se sarai eletta, quali sono i temi del nostro territorio che porterai a Roma, e che cosa da Roma riporterai qui? 

Parola chiave della mia campagna elettorale: ricerca del confronto, oltre che con i cittadini, con gli Amministratori locali, con il mondo delle Associazioni di categoria e del terzo settore, con gli operatori della Sanità. Sicuramente la crisi energetica è la preoccupazione ricorrente. I Sindaci della provincia pongono problemi concreti: tutti indistintamente temono di non riuscire a garantire i servizi minimi quali scuola, asili nido, palestre impianti sportivi a causa del caro bollette. Le categorie datoriali temono per il futuro delle loro attività e per la perdita di posti di lavoro. Il terzo settore si vede impotente nell’affrontare le nuove povertà. Anche il dissesto idrogeologico del territorio e l’intensificarsi dei fenomeni alluvionali creano non poche preoccupazioni perché, non si riesce a far fronte agli ingenti danni causati dalla frequenza degli eventi calamitosi e perché le opere pubbliche necessarie alla messa in sicurezza del territorio hanno costi che i Comuni da soli non possono sostenere e qui si parla di sicurezza dei cittadini.
La visita ad alcuni importanti nosocomi del territorio, partendo dall’Ospedale San Giacomo, ha acceso un faro sui problemi creati dalla mancanza di operatori legata a fattori diversi quali il piano vaccinale ma anche la formazione. La Sanità dovrà essere al centro dell’azione dei parlamentari eletti: lo stanziamento di risorse, i rapporti con le Università, l’eliminazione del numero chiuso per l’ingresso alla facoltà di Medicina, il riconoscimento del lavoro usurante e di incentivi per i medici e il personale sanitario in prima linea sono temi che coinvolgono in prima battuta il legislatore nazionale.
Abbiamo anche tante eccellenze che sono la ricchezza dei nostri territori che se da un alto mantengono viva la tradizione metalmeccanica dall’altro scoprono nuove vocazioni legate all’agricoltura, alla produzione di prodotti agroalimentari di eccellenza e di nicchia che hanno però di politiche nazionali e comunitarie non mortificanti e sinergie per uscire dalle mura dei nostri borghi. Connessioni e non solo fisiche che aprano al turismo e a un commercio di qualità ma anche nuova visione di una offerta formativa che miri all’istituzione di Corsi di formazione sul modello dell’Università del Gusto, o di design legate ad esempio al cioccolato, al vino, all’oro, vere perle del nostro “saper fare”, capaci di attrarre utenza anche dall’estero
Da Roma porterò azioni concrete per famiglia, imprese, sviluppo… non devo dimenticare la concretezza dell’azione politica e la capacità di essere vicino al cittadino che si impara solo restando seduti nei seggi dei Consigli Comunali.

  1. Ad ogni elezione, sono sempre meno gli italiani che si recano alle urne. Quali i motivi secondo te, e quali le soluzioni? 

Le ultime elezioni amministrative hanno già drammaticamente messo in evidenza il livello di disaffezione alla politica o meglio ai partiti. Gli effetti del Rosatellum bis rischiano di far crescere ulteriormente il Partito del “non voto”. Spaventa l’indifferenza di tanti che neppure sanno che il 25 settembre saremo chiamati alle urne. Nella campagna elettore più social di ogni tempo si calcola che meno del 50% di giovani potrà recarsi ai seggi: questo vuol dire rinunciare al momento fondamentale della scelta di chi dovrà costruire il nostro futuro, quello dei nostri figli e del Paese. Con un voto non espresso si perde il senso del valore della democrazia per cui tanti hanno lottato e persino perso la vita. Rivolgo ai cittadini indecisi questa riflessione: informatevi, leggete i programmi, credo sia impossibile non riuscire a trovare uno, anche un solo, provvedimento che vorreste veder attuato. Leggete le liste sicuramente troverete tra quei nomi un nome, anche uno solo degno di stima o a cui vorreste affidare le vostre istanze. Questo significativa andare oltre i partiti e onorare il proprio status di cittadino.

  1. Tra sovranismo e europeismo cosa butti giù dalla torre?

La domanda mi sembra superflua rivolta all’esponente di un Partito che ha nel suo simbolo un richiamo esplicito al Partito Popolare Europeo. Tuttavia per formazione non credo si debba buttare nulla ma assumere gli aspetti qualificanti e positivi di ogni visione. Questo è il compito di FI all’interno della coalizione.

  1. C’e chi propone di realizzare cimiteri per i feti derivanti da aborto apponendo il nome della madre sulla lapide senza il suo consenso. In alcune Regioni il 90% dei medici nelle strutture publiche è obiettore rispetto alla legge 194. Andiamo verso una revisione e/o riduzione di quanto stabilito nel 1978 dalla legge sulla interruzione volontaria di gravidanza? Che posizione hai su questo tema?

Nel nostro Programma non si parla di diritto all’aborto perché nessuno lo mette in discussione, così come non si può mettere in discussione la libertà di un medico di essere obiettore di coscienza. Personalmente sono contraria all’aborto ma considero le scelte che attengono alla sfera etica e morale etiche (morali) dell’individuo da doversi rispettare. Mi metto sempre nella condizione di comprendere le ragioni “dell’altro”. Penso che non si debba riformare la legge ma che si debba con maggior forza promuovere l’amore per la vita.

  1. Reddito di cittadinanza. Va bene così, va eliminato o va modificato? 

Così non va per niente bene. Il reddito di cittadinanza va riformato, non cancellato. Un provvedimento che anziché eliminare le povertà ha acuito la guerra tra poveri. Il sostegno a chi non riesce a sbarcare il lunario è necessario ma l’assegno grillino non aiuta i giovani a costruirsi un futuro perché li porta sulla strada della rassegnazione. Immorale, dal mio punto di vista, dare ai giovani sussidi e non reali opportunità di crescita professionale e personale.

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

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