Il crepuscolo del centro sinistra


Era impensabile che la destra arrivasse ad una vittoria elettorale di così vaste proporzioni , eppure è avvenuto e le responsabilità ci sono tutte. Una sconfitta che viene da lontano, mettendoci  tutto l’impegno possibile, a cominciare dalla legge elettorale,  e una campagna elettorale basata più sulla mistificazione   degli altri piuttosto  che su proposte progressiste e, alla fine, sono riusciti  a far tornare al governo  le ombre del passato.           

L’accanimento, per conservare la posizione di potere, sempre è comunque , li ha accecati fino a farli precipitare nel burrone. Ascoltando le argomentazioni dei vari leader, sia nazionali sia locali, se li si esamina con freddo distacco, si evincono riflessioni che sono ben lontane dal comprendere le  cause di una decadenza che diventa sempre più  irreversibile. 

Sono note da anni  le condizioni che li hanno portati  a smarrire i riferimenti storici, praticamente dalla sua nascita, che: raggruppando partiti e partitini, aveva dato l’illusione di  chiarezza verso un sogno. Il sogno  di un’evoluzione politica attinente ad una società più equa e più giusta, ciò nonostante hanno perseverato nell’inseguire  posizioni di potere.

Una società già in balia  di concentrazioni politiche,attenta  più agli interessi particolari che alle necessità di tutti, soprattutto alle forme di conflitti d’interessi giganteschi e di cui si sono ben guardati dal contrastare. Allineandosi e inseguendo una forma di neoliberismo le cui conseguenze  hanno portato alla situazione attuale.

L’avvento del Movimento Politico dei Cinque Stelle ha messo a nudo un sistema politico di ancoraggio alle istituzioni, eludendo la volontà  degli elettori e nonostante una serie di combinazioni favorevoli, dovute all’ambizione del fenomeno leghista, avevano  avuto la possibilità di evolversi verso una politica di moderato liberismo  seguendo il percorso  di equità sociale.

Ma l’ingordigia, la presunzione e l’ambizione sfrenata di singoli, ha offuscato completamente quel poco di ragione che in qualcuno era ancora rimasta.  Ma cosa volevano ottenere con il governo Draghi? “Paragonato a divino” mentre non è  che l’emblema di un neoliberismo distruttivo  per la coesione e il progresso sociale  e  ha sempre favorito una politica opposta ai principi emanati dal centrosinistra. 

Ora a sentire le interviste e le riflessioni dei  vari leader: ”bisogna ritornare fra la gente, sentire i sindacati, riannodare alleanze, scegliere con le primarie”, insomma  coprirsi il capo di cenere  speculare consensi e ricominciare come prima.

Cari Democratici, “sono solo parole”, la politica è andata oltre ,  nonostante il modo con cui  vi siete consegnati al neoliberismo,  riempiendoci la testa  di fascismo di antica memoria. Non fa più presa sull’opinione pubblica; questa destra è diversamente pericolosa!  Porterà alla concentrazione di ricchezza verso i notabili e  all’aumento della povertà  ma questo non vi preoccupa, vi eravate  da tempo integrati e l’elettorato lo sta vivendo sulla propria pelle. 

Le primarie che volete fare sono superate da un sistema che non può funzionare, per tutta una serie di ragioni contingenti e non esime  dalla presunzione di presentare personaggi discutibili. Il caso della regione Sicilia  è un esempio emblematico. (la moglie di Cesare deve apparire oltre ad essere)

Non si fa politica contro per  neutralizzare l’avversario sempre e comunque ma per raggiungere obiettivi di progresso in un contesto di armonia sociale, possibile solo se si opera per consentire una vita decorosa ai più deboli.

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Francesco Giannattasio

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