Ancora una volta ci troviamo di fronte al solito incidente. Una cisterna sull’autostrada si rovescia, il contenuto va nel fiume e decine di migliaia di persone restano senz’acqua.
Prima di tutto, però, una precisazione: si dice “la” Scrivia, e non “lo” Scrivia. Il nostro fiume va declinato al femminile, parola dell’accademia della Crusca.
Vediamo i casi precedenti:
21 giugno 1977, l’episodio più grave. a Pietrabissara un camion sbanda e finisce in Scrivia. Trasporta tetracloruro di carbonio, l’acqua sarà non potabile fino al 10 luglio.
Luglio 1980. Autostrada A7, tratto da Vignole a Serravalle. Si rovescia un camion, 150 tonnellate di nafta finiscono nel fiume.
9 gennaio 2006: si rovescia un camion che porta cemento liquido
21 maggio 2008. Un ventisettenne di nazionalità turca, Sommez Gencosman, perde il controllo del suo camion in prossimità della curva della nave, l’ultima curva arrivando da Genova prima del casello autostradale di Serravalle Scrivia. Il camion vola giù dal ponte, con tutto il suo carico di acquaragia. L’autista muore sul colpo. Le analisi di Acos rivelano che l’acqua improvvisamente è inquinata anche di altre sostanze che non hanno a che fare con il carico: il dubbio è che qualcuno abbia approfittato dell’emergenza per scaricare altre sostanze inquinanti nel fiume.
2 novembre 2010. Camion si rovescia, tremila litri di gasolio nel fiume.
29 ottobre 2022, l’ultimo.
Un incidente grave ogni pochi anni. Innumerevoli prese di posizioni di amministratori pubblici, di politici, di onorevoli. Ma non cambia nulla: quella maledetta curva sul fiume mette ogni giorno a rischio la nostra salute.
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Un commento su “Quella curva maledetta sulla Scrivia”
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Buongiorno,non parlerei tanto di curva maledetta,quando di tratto autostradale maledetto,visto che lo faccio molto spesso.Guido mezzi pesanti e so che una minima distrazione porta a incidenti anche molto gravi.Ma il problema è proprio di quel tratto che da Genova fin oltre Serravalle è estremamente pericoloso per tutti.Lo spazio è poco e possibilità di manovre in emergenza non ce ne sono.
Le auto filano veloci nonostante i tutor e i camion spesso incolonnati e nella propria corsia hanno lo spazio ristrettissimo per procedere in sicurezza.Certo c’è l’errore umano,citato nell’articolo,ma la situazione peggiora se oltre a questo ci mettiamo “un’autostrada” assolutamente inadeguata.Evitare il traffico pesante in quel tratto, soprattutto di merci pericolose ed inquinanti,sarebbe auspicabile.