La guerra è il classico conflitto di stampo imperialistico

Finalmente l’opinione pubblica si è mobilitata con una numerosa partecipazione per chiedere la pace, che va doverosamente cercata e attuata con assidui negoziati e non amando i belligeranti, creando condizioni di aspri combattimenti con terrificanti conseguenze.
E’ una partecipazione alla voglia di pace di una moltitudine di gente variegata sia come idee che come motivazioni.

Sembra, da quello che le notizie hanno lasciato filtrare, che i partecipanti siano stati più di centomila, riempiendo all’inverosimile piazza San Giovanni della capitale. Le forze politiche hanno sfilato senza i contrassegni per evitare strumentalizzazioni sulla natura esclusivamente pacifista del raduno. Da notare che l’informazione l’ha presentato in modo piuttosto tendenzioso piuttosto che metterne in rilievo l’aspetto puramente pacifista. Notevole è stata la presenza della forza lavoro è di grande spessore l’intervento del loro maggior leader.

Considero la manifestazione di grandissima importanza. Essa deve indurre a riflettere i fanatici guerrafondai su cosa rappresenta la guerra: orrore e crudeltà di quelli che materialmente si massacrano in nome di motivazioni, tutte falsamente plausibili ma altrettanto opinabili; la tragedia di quelli che la subiscono indirettamente, le sofferenze di quelli che vengono scacciati dalle loro case e il dolore, atroce delle mamme che devono seppellire i figli.

E’ importantissimo che venga manifestato il concetto di pace da parte dell’opinione pubblica, in modo che sia chiaro a tutti che la maggioranza della popolazione è contro la guerra, oggi come la è stata in passato. Ciò nonostante, una minoranza di élite, legittimati tramite parlamenti, quasi sempre fuorviati da ingannevoli argomentazioni o quanto meno da parziali verità, che inducono ad approvare decisioni non ampiamente ponderate.

E’ la misura di cosa è effettivamente una democrazia borghese, ossia le decisione importanti avvengono contro la volontà del popolo ma imposte da una minoranza, il cosiddetto “potere costituito”.
Le guerre sono decise da pochi che non mandano i loro figli a combattere ma la fanno fare ai molti che non la vogliono. Le motivazioni vere sono sempre le stesse: “sete di potere e di ricchezza”. Tutte le altre argomentazioni sono menzogne per offuscare le menti con un significato nobile.

La guerra della Russia contro l’Ucraina è il classico conflitto di stampo imperialistico tra l’impero americano e quello russo, di vecchia memoria.
Gli Stati Uniti sono in declino e con esso tutta la civiltà occidentale, ha necessità di contenere la Russia e quella ancora più evidente della emergente Cina; la seconda è alla ricerca di riconquistare le sue sfere di influenze storiche, finite sotto la protezione della Nato. Incapaci di intravedere un modo diverso dal neoliberismo, ripropongono il neo colonialismo. Fino a che la mentalità imperialista persisterà, galvanizzando con ottusi nazionalismi, la pace sarà solamente un intermezzo, una porzione temporale di tregua .

Io spero che questa iniziativa di pace avrà successo, che incida sulle coscienze di quelli che ne sono ammaliati e riescano a comprendere l’assurda quanto terrificante realtà, altrimenti resterà soltanto una posizione critica condivisibile, con la quale si vuole rimarcare il passato che comporta guerre, morte e distruzioni.

Purtroppo la guerra è un concetto che esercita un innegabile fascino, si insinua come un sottile piacere che fanno apparire sopportabile le disastrose e l’orrore delle conseguenze.Lo stesso spauracchio dell’impiego nucleare, tende a essere presentato come possibile, facendo intravedere che le conseguenze dei danni siano superabili e si possono contenere e, come volersi preparare l’opinione pubblica all’inevitabile.

A questi fanatici un solo consiglio: aprite gli occhi prima del burrone, questo è tanto profondo che non consente possibilità di salvezza per nessuno.

Photo: Danylo Pavlov

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Francesco Giannattasio

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