“Eeeeh… Non c’è più la fiera di una volta”. Vero, verissimo. Tanto che abbiamo trovato un articolo del 1936 in cui già si commentava che la fiera che conserviamo nel cuore con nostri ricordi più cari non è più quella di oggi… anche 86 anni fa!
La storia della fiera più cara di Novi è ben lunga: la prima edizione ufficiale risale al 1607, anche se pare che venisse organizzata già prima. Ma è in quell’anno che il Senato Genovese accorda alla comunità di Novi il permesso di organizzare tre fiere: quella di Santa Caterina, quella di San Giorgio (23 aprile) e quella di San Bartolomeo (24 agosto). Questa è la 404° edizione della Fiera, in 415 anni: vuol dire che a causa di guerre, pandemie e altre brutte cose, ne abbiamo “saltate” solo 14.
La fiera di oggi viene criticata da molti: banchi che offrono tutti più o meno le stesse merci, che ormai si possono trovare tutti i giorni anche senza aspettare la fiera. Ma la magia delle luci, lo “struscio” tra le bancarelle, il profumo dei bomboloni e della porchetta… Ecco, la fiera non sarà più un’occasione, ma è pur sempre un’emozione.
Ma come parlavano i giornali di una volta della fiera? Abbiamo trovato due articoli molto significativi pubblicati dal “Messaggero di Novi”, giornale novese publicato dal 1903 al 1942. Il primo, del 1936, commenta la fiera che sta per arrivare, e il secondo, del 1924, commenta la fiera appena terminata. Abbiamo deciso di ripubblicarli, mettendo per primo il più recente, perchè molte delle cose che scriveva il giornalista allora, potrebbero essere scritte ancora oggi. Il secondo, più antico, ci racconta di come fosse la fiera di circa 100 anni fa, con circhi equestri, serragli di mostri (?!), concorsi di bovini ed equini.
Buona lettura.
Messaggero di Novi del 21/11/1936
25 novembre, fiera di S. Caterina. Questa data e questo nome risvegliano nel cuore dei vecchi novesi un’eco profonda di care memorie. Infatti a questa fiera che da antichissimo tempo si svolge a Novi, sono legati i lieti ricordi di quando la sua fama faceva accorrere folte schiere di mercanti, di venditori e d’acquirenti per cui il normale traffico aumentava in modo cospicuo per tutto il periodo fieristico portando con notevole apporto all’organismo economico cittadino.
Però, per la verità, negli ultimi lustri per le mutate condizioni della vita sociale per esempio, l’affermarsi della trazione meccanica sulla trazione animale, la fiera novese ha molto perduto della sua speciale caratteristica di grosso mercato di cavalli.
Inoltre la maggior facilità e celerità di spostamenti per gli acquisti e gli scambi delle cose hanno fatto diminuire le necessità di queste manifestazioni commerciali, tra cui la fiera di S. Caterina che teneva nell’ Alta Italia un posto preminente. Infine anche la stagione d’opera che sempre si svolgeva in quei giorni al Teatro Carlo Alberto, allestita con dovizia di mezzi e senso artistico, negli ultimi anni ha perso di continuità e di pregio.
Solo immutabile di ogni ondata di progresso e di novità ha resistito la consuetudine di celebrare con abbondanti scorpacciate la festa del «tacchino», caratteristica specialità gastronomica locale da parte dei novesi e dei forestieri. Ed ora, concludendo, anche se la nostra fiera ha perso molto della sua importanza e del suo prestigio, sia sempre la benvenuta per la maggior attività che reca al commercio cittadino (sia pure a ritmo ridotto), per la vivace festosità che dona ad ogni pubblico ritrovo e per la sua luminosa tradizione che se si è ultimamente un pò offuscata, non ha mai cessato completamente di brillare né attraverso il mutar degli eventi, né nel volgere dei secoli.
M.M.
Messaggero di Novi del 29/11/1924
Un magnifico tempo ha favorito la nostra tradizionale Fiera di S. Caterina. Infatti il concorso dei forestieri fu straordinario. Non parliamo dei baracconi. La piazza XX Settembre ha ospitato un numero stragrande di divertimenti d’ogni genere: Due circhi equestri, tre giostre elegantissime, altatane, una ferrovia aerea imponente, un museo, serragli di mostri, tiri a segno, esposizione scentifìca, uomo fenomeno, bazar, padiglione umoristico, fotografie istantanee, ecc. oltre, numerosissimi banchetti di frittelle o di dolciumi. La vasta piazza è stata gremita di pubblico nei tre giorni, ed i baracconi hanno fatto affari d’oro. Nelle vie Roma e Girardengo, a Porta Pozzolo, i banchetti delle più svariate merci, hanno occupato i marciapiedi e tutte le aree disponibili, in modo che la circolazione in certe ore della giornata fu resa assai difficile. Il concorso dei bovini ed equini ò stato quest’anno addirittura fenomenale. I più rinomati negozianti, hanno portato a Novi moltissimi cavalli, ed i contratti furono assai numerosi. Una pariglia di cavalli da tiro pesante fu venduta a L. 20.000 ed un’altra a L. 15.000. Insomma una fierona degna delle antiche tradizioni. E in tanta confusione, in tanta ressa, non si hanno a registrare borseggi di una qualche importanza o, altri fatti anormali.
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi
Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone