Giovedì 1 dicembre presso la biblioteca comunale di Novi ligure, si è tenuta l’assemblea annuale ordinaria dell’Associazione Pendolari Novesi.
Come da ordine del giorno, subito a valle dei saluti e alla presenza del Commissario per il Comune di Novi Ligure Paolo Ponta, si è proceduto alla verifica di eventuali candidature alla presidenza, alla luce della scadenza del mandato biennale.
Una volta accertato che non vi erano candidature diverse da quella del presidente uscente Andrea Pernigotti, si è proceduto alla votazione che ha portato alla riconferma del presidente uscente fino a dicembre del 2024.
Successivamente il presidente riconfermato ha proceduto a illustrare la situazione attuale e le attività svolte durante l’anno sulle tre direttrici regionali che riguardano i pendolari novesi.
Per quanto riguarda la Liguria, partire dalla fine del 2021 l’associazione è stata contattata dapprima da singoli pendolari di vari comuni della valle Scrivia e successivamente dal Sindaco di Ronco Scrivia in rappresentanza dei comuni della valle Scrivia.
La richiesta era quella di prendere sotto la rappresentanza dell’associazione i pendolari della valle, in assenza di altre associazioni che li rappresentassero.
Durante l’anno 2022, pertanto, sono stati perfezionati i contatti con il Comune di Ronco Scrivia e sono state raccolte le adesioni di numerosi pendolari fino a ottobre 2022, quando sono state espletate presso la Regione Liguria le pratiche di accreditamento dell’Apn ai tavoli tecnici regionali per il trasporto pubblico.
Per quanto riguarda la Lombardia i ritardi e disservizi di Trenord si susseguono quotidianamente, principalmente dovuti a vecchio materiale rotabile e scarsa manutenzione.
«Ma a questo problema, già di per sé grave, se ne aggiunge uno politico ancora più grave – ha detto Pernigotti – In barba alle leggi regionali e alla carta dei servizi di Trenord, che impongono di convocare i tavoli di quadrante due volte l’anno, in corrispondenza dei cambi di orario, invitando le associazioni di pendolari accreditate, non solo questo non avviene ma l’assessore Terzi dichiara pubblicamente che non ha intenzione di farlo perché le associazioni (a sua detta “sedicenti”) non rappresentano nessuno.
A nulla sono valse le lettere di protesta indirizzate al presidente Fontana, una lettera inviata all’Autorità di regolamentazione dei trasporti e una petizione che ha raccolto 30.000 firme».
Infine, a completamento della “triste” situazione, sono stati segnalati un paio di problemi con gli autobus sostitutivi di Trenord (Autoservizi Vita) fra Novi Ligure e Tortona:
Il primo, la corsia bus del movicentro sempre occupata da auto private al rientro serale a Novi: è stata inviata una lettera alla polizia municipale di Novi Ligure, al momento nessuna risposta è stata ricevuta;
Il secondo, il rifiuto da parte degli autisti dei bus di caricare nel vano bagagli monopattini elettrici e biciclette: secondo l’Apn si tratta di un palese abuso non giustificato da alcunché di scritto; pertanto, è stata inviata una lettera formale di richiesta di chiarimenti ad Autoservizi Vita ed apriremo reclamo ufficiale presso Trenord.
Per quanto riguarda la tratta piemontese, per buona parte del 2021 e per tutto il 2022 l’Associazione Pendolari Novesi, in collaborazione con le altre associazioni e comitati di pendolari del Piemonte, ha preparato un documento di sintesi voluminoso e completo in cui sono trattati, per punti, e linea per linea, tutti i desiderata per fare sì che il Contratto di Servizio fra Regione Piemonte e Trenitalia fosse adeguato allo sviluppo del trasporto pubblico regionale, anche in ottica di transizione ecologica e mobilità sostenibile.
L’App ha partecipato due volte dalla Commissione Trasporti della Regione, e, in tali occasioni, è stato illustrato il contenuto del documento, sintetizzando tre richieste di base: il ritorno al servizio pre-Covid, più km erogati anche serali e festivi, riaprire le linee sospese.
Inizialmente, sia la commissione che l’assessore Gabusi si erano espressi positivamente con un comunicato che asseriva che le proposte e i suggerimenti delle associazioni e dei comitati di pendolari sarebbero stati valutati e presi in considerazione.
Successivamente, tali propositi sono rimasti lettera morta e siamo ai giorni nostri quando è stato firmato un Contratto di Servizio con meno km erogati e più costoso, per giunta di durata decennale, che non tiene assolutamente conto dei suggerimenti dati.
Ulteriore sviluppo della vicenda, che deve ancora conoscere un epilogo, le associazioni di consumatori del Piemonte si sono costituite contro il Contratto di Servizio appena siglato e hanno fatto ricorso al TAR; l’epilogo si vedrà, se tutto va bene, solo l’anno prossimo.
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