Il 2022 verrà ricordato come Annus Horribilis per la politica cittadina. Questo, grazie ad una serie di eventi che mai prima erano accaduti, e che ci auguriamo non accadano mai più. Non era mai accaduto che una maggioranza consigliare e una giunta abbandonassero il consiglio comunale. Non era mai accaduto che la maggioranza dei consiglieri comunali consegnasse nelle mani del Prefetto le proprie dimissioni, non era mai accaduto nella storia della città che una legislatura avesse termine anticipatamente e che si andasse a voto anticipato.
Dalla fragorosa caduta di Cabella sono passati 6 mesi, e ne mancano ancora circa 5 alle elezioni. Questo interregno, con la città affidata nella mani del commissario Paolo Giuseppe Alfredo Ponta, è una lunga fase di transizione che ci porterà all’individuazione di un nuovo Sindaco.
Nel male, ci è andata bene. Ponta non solo è uomo capace, alacre e dotato di senso dello stato, ma è anche un novese che ha a cuore la sua città, particolare non da poco. Ma ciò non toglie che lui non è a Palazzo Pallavicini, a racchiudere in sé i poteri della giunta e del consiglio, per volontà dei cittadini, ma bensì per l’incapacità della precedente amministrazione di governare la città. La democrazia però vuole che il sindaco lo scelgano i cittadini.
Una brutta pagina per la democrazia cittadina che occorre voltare nel migliore dei modi. La palla, cari Novesi, a breve sarà ancora nelle vostre mani.
Ma come si sta preparando la politica cittadina alle future elezioni?
Il segretario della Lega Moncalvo aveva annunciato entro ottobre il nome del candidato sindaco. Arrivati a dicembre, tutto tace. Anzi, no. La scorsa settimana i segretari del centro destra (Moncalvo, Rapisarda e Butti) hanno inviato un comunicato a Panorama di Novi (e gli altri, ciaone) in cui mettono giù alcuni punti fermi.
Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno ragionando sul da farsi “confronto che si tiene, regolarmente, in un clima di concordia e reciproca fiducia”.
Come spesso accade in politica, bisogna leggere un pò tra le righe. Ad esempio, “la consapevolezza del ruolo che ogni partito ha all’interno della coalizione, in termini di voti ricevuti alle elezioni politiche da poco svolte ci impone di mantenere unita la coalizione” va letto come una chiara indicazione: chi ha preso più voti, comanda di più. Quindi, la Lega si adegui al nuovo ruolo che gli elettori hanno consegnato al partito di Giorgia Meloni, che a Novi è il primo.
Proseguiamo la lettura: “Abbiamo avviato, anche autonomamente dalla coalizione, confronti con altre formazioni che non riteniamo a noi ostili”. Possiamo vederci in questa affermazione un abboccamento tra il centro destra e i “20 x Novi” di Stefano Gabriele oppure verso Azione di Costanzo Cuccuru? Chissà chi è nella lista degli ostili, e chi no…
“Il confronto – prosegue il comunicato – che dovrà portare all’identificazione del nome del candidato a sindaco è in atto ma secondo modalità che per ora escludono comunicazioni ufficiali (men che meno ufficiose) agli organi di informazione”. Insomma, stanno discutendo e quando decideranno, ce lo faranno sapere. Cari giornalisti, non insistete. Meno male che Moncalvo aveva promesso il nome entro ottobre…
“Riteniamo che sia prematuro farlo, anche per risparmiare ai novesi vari mesi di snervante campagna elettorale”. Insomma, non è che non riescono a trovare la quadra su di un candidato, ma lo fanno per noi… Che gentili!
Ma il punto più importante è in fondo: “Si è convenuto che il nome del candidato a sindaco dovrà contraddistinguersi per alcuni tratti importanti: assoluta novità ma, al tempo stesso, dimestichezza con il contesto politico e amministrativo”.
Insomma, qualcuno che non è mai stato candidato e che al contempo si intende di amministrazione, e gradito a Fratelli d’Italia, il primo partito. Non facile mettere in fila qualche nome che risponda a queste caratteristiche. Provateci voi, se volete, e scrivetelo nei commenti sotto.
Il nodo da affrontare per il centro destra è quello di Bertoli, l’artefice prima della vittoria di Cabella, e poi della sua caduta. In casa leghista resta il diktat “Mai con Bertoli” ma i rapporti del politico-contadino con Fratelli d’Italia sono frequenti. Insomma, Fratelli d’Italia potrebbe decidere se buttare giù dalla torre Bertoli (con il suo pacchetto di voti) o la Lega, che già di suo è in caduta libera.
Anche sul fronte delle formazioni “ostili” al centro destra (per usare le parole del loro comunicato) il quadro è in continua trasformazione. L’alleanza tra Pd e Movimento 5 stelle sembra per ora in alto mare. Dal fronte grillino (o meglio, ormai Contino) vedono da un lato il continuo calo di popolarità dei democratici, e dall’altro la salita del loro consenso frutto anche dello “splendido isolamento” in cui li ha portati Giuseppe Conte.
“Chi ce lo fa fare di andare con il Pd al primo turno?” si stanno chiedendo probabilmente Zippo e Gallo. Vediamo come va il primo turno e poi decidiamo: metti che al ballottaggio ci andiamo noi?
Intanto il Pd resta dibattuto da mesi tra le due candidature di Muliere e Tedeschi. La soluzione è bell’è pronta nello statuto del partito: le primarie non solo sono un’opzione, ma sono pure obbligatorie per le cariche monocratiche come quella del Sindaco. C’è però chi nel Pd rema contro le primarie, restio ad affidare ai poco controllabili elettori una decisione di questo tipo. C’è anche chi pensa ad una terza via, da affidare ad un indipendente di pregio come Paolo Repetti.
Intanto, dobbiamo registrare il risveglio dei “20 per Novi”, che hanno distribuito al mercato del giovedì un volantino dopo mesi di silenzio.
“Noi dei “20 per Novi” non siamo professionisti della politica ma desideriamo impegnarci nel sociale” esordiscono, concludendo con “tutti insieme si può fare”. Strana chiusura, per chi ha deciso di correre da solo. Voci cittadine riportano di incontri con Costanzo Cuccuru di Azione ma anche di ulteriori incontri con il Pd.
Gli scenari per le elezioni del 2023 sono quindi ancora tutti aperti: potremmo trovarci di fronte anche ad una estrema frammentazione e un grande numero di candidati sindaco.
Uno (o due) candidati per il centro destra, uno per la coalizione di Centro sinistra (Pd, Articolo uno, moderati, socialisti, possibile), uno per il Movimento 5 stelle, uno per Azione e Italia Viva, uno per i 20 per Novi. Senza dimenticarsi della discesa in campo di Giovanni “Vanja” Lasagna e della sua lista civica.
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