Come nel film “il buono, il brutto e il cattivo”, anche nel centro destra novese assistiamo ad uno stallo alla messicana, fatto non di pistole puntate ma di pesanti veti incrociati. Per chi non lo sapesse, lo stallo alla messicana è una situazione in cui più persone (solitamente tre) si tengono sotto tiro a vicenda con delle armi, in modo che nessuno possa attaccare un avversario senza essere a propria volta attaccato.
Nella parte del buono, del brutto e del cattivo (scegliete voi l’ordine) ci sono Fratelli d’Italia, la Lega e Forza Italia. Oppure, se preferite, i dominus provinciali Riboldi, Molinari e Cavallera. In mezzo allo stallo, c’è la poltrona di candidato Sindaco per il centro destra a Novi.
Ognuno ha i suoi punti di forza e di debolezza. Fratelli d’Italia ha il peso elettorale: alle ultime elezioni politiche ha ottenuto la maggioranza relativa in città. Ma dall’altro lato soffre una carenza di uomini (e donne): Enzo Baiardo è stato dimesso da coordinatore cittadino, e gli ex consiglieri comunali Luciano Saracino e Francesca Chessa sono fuori dai radar. Alessio Butti, commissario cittadino a Novi, ma arquatese, ha ben pochi nomi da spendere anche in fase di compilazione dei candidati per il consiglio comunale. Chi gli può risolvergli il problema è Marco Bertoli, che è molto popolare in città (viene eletto da 25 anni consecutivi in consiglio comunale) e che è in grado di mettere in piedi la lista di Fratelli d’Italia, magari portando in dote anche Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin, anche loro ex consiglieri.
La Lega novese subisce il calo di popolarità nazionale di Salvini, e gli effetti della triste prova di governo dell’ex Sindaco Cabella. Ma il processo in casa leghista è stato fatto, ed ha addossato la colpa di tutto su Bertoli, Sabbadin e Bonvini. Nella sintesi della Lega, l’amministrazione Cabella andava alla grande ma è improvvisamente caduta per colpa dei “traditori”. Quindi, la Lega pone una condizione che pesa molto in questi giorni: in nessun partito della coalizione di centro destra devono trovare posto i “traditori”.
Forza Italia cerca di fare la parte di quello che tra i due litiganti, gode. Il teorema provinciale di Cavallera è semplice: a Casale il sindaco è di FdI, a Tortona della Lega, a Novi tocca a noi. L’uomo giusto per Cavallera & co è l’ex vicesindaco Diego Accili, che ha cercato di non sporcarsi degli schizzi di fango (per non dir di peggio) seguiti alla caduta della giunta.
A risolvere lo stallo è stato Fratelli d’Italia, che ha deciso di abbandonare la trattativa. Risultato, al momento, di avere un centro destra spaccato: da un lato gli uomini di Giorgia Meloni, con la lista fatta da Bertoli libera dai vincoli leghisti, forti di un consenso superiore a quello di FI e e Lega Insieme. Dall’altra, Lega e Forza Italia, con Accili candidato Sindaco in pectore.
Non fatevi però l’idea che il centro destra abbia cominciato a litigare oggi, per la poltrona di Sindaco. La lite va avanti dal 2019, dal giorno successivo alla vittoria elettorale. Sono riusciti a mandarsi a casa da soli, e da tutto questo non hanno imparato granché. Erano inadatti a governare la città ieri, lo sono oggi e lo saranno anche domani. Tutto qui.
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi
Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone