Pare proprio che sia passata la linea imposta da Fratelli d’Italia: il centro destra si presenterà unito e con Bertoli candidato consigliere alle elezioni amministrative previste per maggio. Il veto contro Bertoli, Bonvini e Sabbadin è caduto durante i frenetici incontri che le tre forze del centro destra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) hanno condotto in questi giorni.
La linea “maginot” (1) di Perocchio e Moncalvo è così caduta di fronte alla posizione irremovibile di Federico Riboldi, che ha accolto Bertoli nella sua lista e non intende in nessun modo tornare sulle sue posizioni. Il candidato sindaco della coalizione sarà, molto probabilmente, l’avvocato Enzo Ferrarese.
Così, dopo aver accusato per mesi Bertoli di essere l’unico responsabile del fallimento dell’amministrazione Cabella, dopo aver accusato innumerevoli volte i tre consiglieri di “tradimento”, dopo aver promesso agli elettori che mai più avranno avuto a che fare con loro, ora si troveranno nuovamente tutti insieme come nel 2019, pronti a ricominciare a litigare.
(1) La Linea Maginot era una serie di fortificazioni militari costruite dal governo francese tra il 1929 e il 1940 lungo il confine con la Germania. La linea prende il nome dal ministro della guerra André Maginot, che aveva promosso l’idea di una linea di difesa permanente per proteggere la Francia dalle invasioni tedesche. Tuttavia, durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi riuscirono a bypassare la Linea Maginot attraverso l’invasione del Belgio, del Lussemburgo e dei Paesi Bassi, aggirando la linea difensiva e invadendo la Francia da nord.
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