Per il sondaggio del Moscone è Mazzarello il candidato più gradito a destra

Sinceramente, non ci aspettavamo che il sondaggio proposto dal Moscone riscuotesse così tanto successo. Hanno votato oltre 1500 persone, e al netto di chi ha cercato di fare il furbetto votando più volte, magari collegandosi da più dispositivi, l’indicazione che ne è emersa  può essere tenuta in conto, soprattutto da parte di un centro destra alla ricerca di un qualche candidato. 

Il sondaggio, nel momento in cui scriviamo, vede al primo posto l’ex amministratore unico del Cit ed ex amministratore delegato di Gestione Ambiente Silvio Mazzarello, che ha ottenuto il 29,7% dei voti. Lo segue Enzo Ferrarese a un punto percentuale, con il 28,7%. Terzo posto, ma staccata anche lei di poco la prima e unica donna in classifica, Claudia Capodieci, con il 26,7%. 
Quarto posto, staccassimo, per Giovanni “Vanja” Lasagna, che si ferma al 8,6%. Quinto classificato Roberto “Bob” Ambrosi, con il 3,6%. 
Percentuali bassissime per Enzo De Cicco, Diego Accili e  Marco Bertoli. 

Nel turbinio di nomi che escono dalle vorticose riunioni del centro destra, ieri  è salito alla ribalta quello di Giorgio Pafumi, imposto da Fratelli d’Italia alla coalizione. Voci ci confermano che l’attuale amministratore delegato di Acos sia allettato dalla proposta e ci stia pensando seriamente, anche se l’accettazione della candidatura comporterebbe le sue dimissioni dal ruolo in Acos. 
Pafumi è – o forse è meglio dire era, vista l’indicazione di FdI – uomo legato al nipote del sindaco Giacomo Perocchio, di cui ha sempre rispettato ogni indicazione, come ad esempio la nomina ad amministratore delegato di Gestione Ambiente di Silvio Mazzarello. Oppure come, ancora prima, nominò Enrico Maria Bianchi in Acosì e di Andrea Bidone in Gestione Acqua. Nomine che erano state richieste per lettera dal Sindaco  Cabella all’ex amministratore delegato Mauro D’Ascenzi (in uscita da Acos), ma che lui aveva rifiutato in quanto ritenuti incompetenti nel ruolo. La prima azione da amministratore di Pafumi fu di far dimettere i dirigenti che D’Ascenzi aveva inserito nel ruolo (a costo zero per l’azienda) per far entrare i due graditi a Perocchio, con adeguato gettone economico. 

Sotto, il sondaggio (ancora attivo, se volete votare).

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