La scorsa settimana sembrava che il centrodestra avesse scelto Giorgio Pafumi, attualmente Amministratore Delegato di Acos, quale candidato Sindaco; accettando la candidatura egli avrebbe dovuto dare le dimissioni per incompatibilità con il ruolo di amministratore comunale.
Sembrava, appunto, … sembrava. Anche questa proposta èsvanita, come neve marzolina.
Nelle ultime settimane si sono susseguiti scoop su diversi nominativi prescelti, alcuni, probabilmente, messi in “circolo” ad arte per eliminare “fastidiosi” personaggi; fra i papabili qualcuno si è auto-escluso, “stufato” da defatiganti riunioni infruttuose, che non portavano mai ad alcuna decisione (si potrà dire?).
Pare di assistere ad un film (in bianco e nero) già noto, datato 2019. In allora alla malaparata fu proposto colui che – non si sa con quanta delizia – aveva accettato, poi eletto per il rotto della cuffia (si potrà dire?). Come è noto, la pellicola, usurata, si è lacerata nell’estate scorsa (si potrà dire?).
Taluni sussurrano che, nell’ombra, “trami” un personaggio di presunta appartenenza leghista, ansioso di assurgere al ruolo di primo cittadino e che sia questa la ragione a causa della quale tutte le altre candidature proposte siano state “bruciate” sull’altare sacrificale leghista. Insomma, una sorta di roulette russa con proiettili di gomma.
A questo punto è d’uopo usare sempre il condizionale: Radio Scarpa racconta di certe riunioni per nulla tranquille, anzi … Ad esempio, si narra (si potrà dire?) che in tali consessi i leghisti non gradiscano la presenza del Mungitore (posizione che, per certi versi, appare comprensibile). Su costui – capogruppo leghista in Consiglio comunale della prima ora – ne hanno dette di cotte e di crude, ma l’accusato, a sua volta, non ha risparmiato critiche “edulcorate”, tipo: “Come vi ho fatto, vi distruggo”.
Si vocifera addirittura che, in una occasione, i leghisti si sarebbero rifiutati di entrare nella stanza ove era presente il Mungitore, il quale, con l’abituale savoir faire dell’uomo che rifiuta ogni scontro, avrebbe abbandonato “spintaneamente” la riunione (si potrà dire?).
Si potrebbe ipotizzare una sorta di gioco – si passi il termine – al massacro, nel quale i nomi dei candidati vengono vicendevolmente elisi (usando un eufemismo da gentiluomini); quasi che, soprattutto i Fratelli monferrini, avendone ormai le … tasche piene di tutto l’andirivieni (opinione personale, che si esprime non essendo vietato farlo) vogliano spingere i leghisti nostrani a correre soli nell’agone elettorale.Opinione per opinione, i Fratelli potrebbero sempre affermare di non aver avuto responsabilità nella Giunta cabelliana, e in tal modo presentarsi “vergini” al cospetto degli elettori.
Taluni, inoltre, dubitavano che il nome di Pafumi fosse gradito ai leghisti ‘d Neuve, a causa di vicende neppur molto lontane: come non ricordare, infatti, gli “inviti” (forse anche maldestri) che costui aveva ricevuto proprio dalla Lega in merito allo “sconto” da praticare, gratis et amore dei, all’Amag di Alessandria, per le milionate che Acos vantava nei confronti dell’azienda alessandrina? Tale richiesta di “donazione” era stata rifiutata, e in seguito a ciò – un “gran rifiuto” non descritto nelle terzine dantesche, bensì operato dall’A.D. di Acos – in città era circolata la voce che quest’ultimo sarebbe stato sostituito, alla scadenza naturale del mandato, proprio da colui che era stato l’A.D. di Amag alessandrina, nel frattempo privato dell’incarico, poiché il centrodestra, colà, aveva perso le elezioni (si potrà dire?).
E come non ricordare anche la polemica, sempre inscenata dalla Lega e supportata da mega manifesti, in merito ai pacchi natalizi da donare ai dipendenti Acos? L’accusa, neppure tanto velata, era stata quella di utilizzare fondi pubblici dell’azienda per regalie, fondi che, al contrario, avrebbero potuto essere utilizzati per abbassare le tariffe dei servizi ai cittadini; il polverone si era poi rivelato una “bufala” leghista (se si preferisce, una fake news), poiché i pacchi dono dello scandalo erano costati poco o addirittura niente all’azienda, in quanto il loro costo era detraibile dalle imposte. E, non a caso, i pacchi natalizi sono stati distribuiti nel 2021 e, nuovamente, lo scorso Natale, quando A.D. di Acos era la persona di cui si parla (si potrà dire?).
E come non ricordare la polemica sulle tariffe del gas, alimentata dal nipote dell’ormai ex Sindaco, il quale, in seguitoai problemi generati dal caro energia, dichiarava, come “semplice cittadino”:“Non vorrei che Acos prepari la stangata al Comune per coprire i propri conti, arrecherebbe un gravissimo colpo al bilancio dell’amministrazione”. Tale dichiarazione aveva sortito una dura, nonché piccata reazione dell’azienda proprio tramite il suo A.D., il quale aveva risposto: “Non accettiamo quindi banali semplificazioni e non veritiere dichiarazioni che riguardino il bilancio del Gruppo…” (si potrà dire?).
Dunque, il principale “imputato” in tutte le questioni sopra riportate è sempre stata la persona nominata dal nonno Sindaco A.D. di Acos, e che, la scorsa settimana, era in predicato come candidato Sindaco.
Per contro Pafumi, che deve avere buona memoria, sicuramente non si è dimenticato dei numerosi “cadeaux” ricevuti, che avrebbero potuto destabilizzare (utilizzando sempre un eufemismo) il suo ruolo, compreso il ventilato possibile “licenziamento” alla scadenza naturale del mandato; una parte della compagnia che avrebbe dovuto sostenerlo, forse, non gli era gradita. Deve essersi chiesto: “ma chi me lo fa fare?”. Sarà nata da questa riflessione la decisione di non immolarsi su quell’altare?
Alfine in un comunicato ufficiale di Acos, dove i risultati dell’azienda sono mescolati con la proposta di candidatura a Sindaco che, invece, è un fatto personale, avulso dal contesto aziendale, l’interessato poneva una pietra tombale sulla proposta di candidatura stessa.
Dunque palla al centro. Altro giro, altra corsa, altro regalo: “Venghino, siore e siori, venghino! Se ne vedranno delle belle”.
Come dicono a Roma: “Stemo da capo a dodici” (ma anche meno), ma c’è anche chi bussa, per la quarta volta, alla… Porta. Ma non è ancora finita.
ULTIMA ORA. Ecco una prima bella. La Lega ‘d Neuve, ha alla fine deciso di andare sola al confronto elettorale, in piena continuità familiare. Se ne riparlerà.
Festival delle conoscenze
Nuova edizione del Festival, avviso ai partecipanti: si raccomanda di rispettare le eventuali code che dovessero formarsi per conferire con gli autori di libri.
Sarebbe parecchio interessante capire da cosa scaturisce la notevole differenza tra l’offerta fatta da “Trotta bus” – 150.000 euro – per l’acquisizione del CIT e quella espressa dalla nuova assegnataria “Bus Company” – 650.000 euro – considerato che la seconda non risulta essere un ente di beneficienza. Oltremodo interessante sarebbe anche un commento proveniente dal centrodestra sulla questione, che invece tace.
Argajemse e mànghe
Il centrosinistra, fra le tante questioni cui si dovrà dedicare in caso di vittoria, fortemente auspicata, di chi versa in condizioni difficili, ma in silenzio, perché le persone si aiutano senza fare proclami. Dovrà occuparsi di chi arriva a Novi da terre lontane, dopo mille sacrifici, alla ricerca di un pezzo di pane e di un tetto sotto il quale ripararsi, dovrà occuparsi di dar loro i mezzi per istruirsi, nonché ripristinare quel servizio immigrati azzerato dal centro destra, e poi parzialmente ripristinato dopo le proteste.
Il Malalingua
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