È stato l’ultimo candidato a presentare le liste per il consiglio comunale. Domenica pomeriggio, presso il Bar Elvezia, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione delle 4 liste che sostengono Giacomo Perocchio.
Il nipote si è fatto carico completamente dell’eredità politica del nonno, l’ex sindaco Gian Paolo Cabella. In lista con lui tutta l’ex giunta (Accili, Franco, Bruno, Sisti e Moncalvo) e gli ex consiglieri comunali Baruffa e Pelanda. Nel corso della conferenza stampa è stato spiegato che la giunta Cabella ha lavorato benissimo, e che è stata fermata solo da tre calamità: l’alluvione, la pandemia e Marco Bertoli.
Il capogruppo alla camera della Lega, Riccardo Molinari, ha fatto capire che sospetta l’inciucio: «a Novi, se il centro sinistra ha sempre governato, forse è perché qualche aiuto dal cento destra lo aveva. Quello che è successo a Cabella è la dimostrazione che se non si è mai vinto è perché forse c’era chi non voleva vincere».
Anche Accili non ha risparmiato l’allenza tra il suo ex partito, Forza Italia, e Fratelli d’Italia che candidano Maria Rosa Porta: «una candidatura ossessivo compulsiva che non ha mai portato neppure al ballottaggio (…) imposta da un pezzo di centro destra che non è un progetto nuovo per la città. Un centro destra che rispecchia la tradizione di aver sempre perso che si sta mascherando dietro un successo politico di Fratelli d’Italia».
Non c’è spazio per nessun autocritica nella presentazione di Perocchio e dei suoi: hanno lavorato benissimo, e solo a causa degli inciuci della vecchia politica se sono dovuti andare a casa. Tra i presenti anche l’ex sindaco Cabella, silente come sempre.
La sfida è all’ultimo voto tra le due anime del centro destra novese: da un lato chi si assume l’eredità politica e amministrativa della giunta più breve e litigiosa nella storia di Novi democratica, e dall’altro chi, candidando Marco Bertoli, si è assunto l’eredità politica di averla mandata a casa.
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Un commento su “La Lega accusa FdI e Fi di voler favorire il centro sinistra”
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Nessuno ha notato che la madrina della candidatura del nipote del nonno è nientemeno che la figlia del babbo, passata in un amen da berlusconiana a fratella di talia a pasionaria salviniana?
Nessuno si accorge che queste turbinose manovre sembrano rieccheggiare il motto borbonico “facite ammuina”?
L’estrema destra novese è astuta, interpreta da sempre tutti i ruoli in commedia: minoranza, maggioranza, opposizione. Tutto fa brodo, ma la compagnia ha sempre gli stessi attori.
I testi glieli scrive Tomasi di Lampedusa, ai gattopardi.