La prima tornata elettorale ci ha dato dei risultati inediti. Innanzitutto, la continua disaffezione della percentuale di elettori che decide di disertare le urne, la fa padrone, in maniera inversamente proporzionali ai candidati che si sono proposti. I motivo sono tanti ed elencarli tutti ci vorrebbe una vasta conoscenza psicologica. Il più realistico è sicuramente la sfiducia verso la classe politica e in verità sotto questo aspetto ce la mettono tutta per far apparire il ceto politico scarsamente credibile o quanto meno incapace di acquisire prestigio e autorevolezza.
Inoltre, l’eccessiva frammentazione ha disorientato e confuso l’elettorato, dando l’impressione che il voto serva per sostenere formazioni di supporto che mirano a posizioni di riguardo, stringendosi attorno al partito più rappresentativo. Il conteggio dei voti ha premiato la coalizione di centro sinistra con il partito dominante che fa la parte del leone e la coalizione di centro destra, formata da Fratelli d’Italia e Forza Italia, che hanno superato di poco l’altro pilastro del centro destra, costituito dalla Lega con le sue nicchie.
È naufragato il Movimento 5 Stelle che era partito con altre aspirazioni. Può considerarsi un discreto successo ai new entry che può dar loro una chance di considerazione per il ballottaggio. A prima vista sembrerebbe che per la coalizione di centro sinistra la vittoria finale non possa sfuggire, ma conoscendo gli attori in campo, sono certo che il centrodestra riuscirà a superare le diatribe interne e presentarsi uniti allo scontro finale. il profumo della vittoria ha un richiamo irresistibile e considerando che il centro sinistra non è maggioranza nella città, la probabile riappacificazione potrebbe invogliare molti elettori a votare e mettere in forse il risultato finale.
In tale situazione restano determinanti i tre schieramenti a rimorchio, e qui il centrosinistra deve stare molto attento a come si muove, considerando che con le numerose liste di appoggio hanno chiamato a raccolta tutto il loro elettorato, che ha risposto compatto, e difficilmente può contare su altri consensi se non trova il modo di convincere i più riottosi.
Deve soprattutto non sottovalutare l’antagonista Maria Rosa Porta che è un personaggio molto intraprendente, attivo e non lascerà niente d’intentato per sovvertire i pronostici, d’altronde è un personaggio di lungo corso e l’esperienza e le capacità non gli fanno certo difetto. Riuscirà di certo a motivare e ricompattare l’elettorato di centro destra.
Secondo un’opinione personale, l’amico Muliere, le cui esperienza e simpatia sono ampiamente riconosciute e non solo nell’ambiente, nessuno come lui conosce la macchina comunale, non c’è ruolo politico e amministrativo che non abbia ricoperto. Ciò nonostante deve prendere in seria considerazione l’alleanza con il terzo polo e i 5 Stelle, il cui elettorato può garantirgli il successo e l’elettorato di quest’ultimo è quello che in massa ha disertato le urne? Se è così, vorrà dire qualcosa?
I candidati che verranno nominati a secondo quale schieramento vince è una questione puramente di carattere personalistico e di alchimie di calcolo, che non dovrebbe influenzare più di tanto una proiezione politica anche e soprattutto in prospettiva futura.
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2 commenti su “L’analisi del voto di Francesco Giannattasio”
Comments are closed.
Veramente il CSX è maggioritario in città il distacco era di oltre 2ooo voti dalla Porta e poco più di mille assumendo il cdx unito.
Detto questo Muliere non ha vinto al 1 turno per soli 300 voti, ne consegue quindi che i dati nell articolo non sono Coerenti con il risultato uscito dalle Urne.
Nel 2019 il cdx unito vinse von uno scarto inferiore a 300 voti, e sfruttando 2 fattori:
1 l onda lunga del trionfo di Salvini
2 la concomitanza delle Europee
I numeri sono numeri e quindi certezza matematica.
Soggetto, verbo e complemento.
Le basi per ogni infallibile spin doctor che voglia riportare al voto il partito di maggioranza assoluta che oggi si astiene.