Morte Berlusconi, è polemica a Novi per le bandiere in comune

Il governo di centro destra ha disposto il lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi. Congiuntamente  è stata disposta, dal 12 al 14 giugno 2023, “l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all’estero. Il 14 giugno 2023, giornata di celebrazione delle esequie di Stato, è dichiarato lutto nazionale”. 

In passato, solo altri due ex presidenti del consiglio erano stati ricordati con il lutto nazionale. Si tratta di Carlo Azeglio Ciampi e di Giovanni Leone, che però erano stati anche Presidenti della Repubblica. Clamoroso il fatto che per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia nel 1992, non sia stato allora disposto il lutto nazionale.

Questa mattina presso il palazzo comunale di  Novi Ligure, durante la presentazione della nuova giunta, le bandiere erano issate normalmente, senza rispettare le disposizioni del governo, probabilmente per una dimenticanza. 

A notarlo è stata Claudia Capodieci, candidata senza successo alle recenti elezioni comunali a sostegno di Giacomo Perocchio, che lo ha denunciato sulla sua pagine Facebook: “Il Sindaco Rocchino Muliere, per motivi ignoti, ha omesso di attenersi alla decisione del Governo, non facendo esporre le bandiere a mezz’asta sugli edifici comunali, di fatto incorrendo in una violazione dei propri doveri d’ Ufficio ed in una omissione istituzionale. Non volendo entrare nel merito del “personaggio Silvio Berlusconi”, restano indiscussi i ruoli ricoperti dallo stesso nel panorama politico, economico e mondiale.  #lavoriamopernovi chiede dunque che vengano esposte le bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici del Comune, riservandosi di adire le opportune Sedi per sanzionare quanto accaduto”. 

Il Sindaco Muliere ha fatto sapere di aver incaricato della questione il segretario comunale Pier Giorgio Cabella. Probabile che l’opposizione in consiglio comunale (la prima seduta è prevista per lunedì 19) presenti una interpellanza per conoscere le modalità di esposizione delle bandiere in comune. 

Ma c’è anche chi in Italia ha deciso di non esporre le bandiere a mezz’asta per Silvio Berlusconi. È il caso dell’Università di Siena, con il rettore Tomaso Montanari che ha così motivato la sua scelta:

“Scrivo a tutta la comunità per assumermi la responsabilità di una scelta, evidentemente controcorrente, in occasione della scomparsa di Silvio Berlusconi. Di fronte a questa notizia naturalmente non si può provare alcuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì, è necessario: perché è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la mafia via Dell’Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti al governo alla menzogna come metodo sistematico, dall’interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura. In questo, e in moltissimo altro, Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile.
Per queste ragioni, nonostante che la Presidenza del Consiglio abbia disposto le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici da oggi a mercoledì (giorno dei funerali di Stato e lutto nazionale), mi assumo personalmente la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano.
Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università”

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Moscone

5 commenti su “Morte Berlusconi, è polemica a Novi per le bandiere in comune

  1. Quindi la linea dell’opposizione la dettano i post renziani, o l’ordine degli avvocati che perdono il miglior cliente e sponsor della storia?
    In ogni modo, pare certa la deportazione a Ventotene per i messi comunali sovversivi.

  2. Berlusconi è una contraddizione anche da morto. Secondo i suoi dettami non bisognerebbe mai smettere di lavorare e fare come lui che lavorava 36 ore al giorno, quindi altro che fermarsi per un lutto…. Allo stesso tempo il suo narcisismo gli faceva sicuramente sognare un funerale degno di un papa o di un re.
    Ai tanti che lo definiscono “statista” vorrei chiedere di citare almeno una riforma di quelle promesse che sia andata a buon fine in questi 30 anni. Siamo al livello di “ha fatto anche tante cose buone” di mussoliniana memoria. Riposa in pace Silvio ma non ci mancherai.

    1. UNA SOLA.
      stop al fumo nei locali pubblici.
      Ma forse anche quella era un incentivo a business “alternativi” più redditizi per gli amici.

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