Animali e civiltà

Caro Moscone, 
Per chiunque ami veramente gli animali, uscire in Novi è un suicidio. Passeggiata, domenica mattina, ora di pranzo: passa un ciclista tenendo al guinzaglio un cane di piccola taglia (con le zampe corte!). Ma c’è di peggio.

Zona Lodolino, domenica tardo pomeriggio: un signore e il suo cane escono dal cortile della propria abitazione, il secondo privo di guinzaglio. Nota bene: la casa, un condominio, dava sulla strada, a quell’ora discretamente trafficata dagli automobilisti (tra cui il sottoscritto). Per non parlare di tutti i gatti lasciati liberi di scorrazzare per strade estremamente caotiche come il Viale della Rimembranza! Prendere un animale significa assumersi l’onere (e il piacere) di difenderlo – bisogna addomesticarlo, cioè impedirgli (sia pur con le cattive, se vogliamo) di esporsi a qualsiasi pericolo per la sua incolumità. Per il gatto, si tratta di non farlo uscire di casa. Per il cane, di tenerlo al guinzaglio. Questa si chiama civiltà, non il contrario.

Tuo,
U. S.

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Umberto SImonassi

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