Elvio Bonabello, noto imprenditore nel settore farmaceutico di Novi Ligure, è incappato in una disavventura presso l’ospedale di Alessandria e ha inviato una lettera alla direzione dell’Asl Al per spiegare cosa gli è capitato, al fine di evitare che anche ad altri possa succedere.
Pubblichiamo la sua lettera inviata all’Asl Al nei giorni scorsi.
Spettabile ospedale civile SS. Antonio e Biagio – Alessandria
Non è per me ma per tutti i comuni mortali perché certe cose non succedano più. Il mio campo, da oltre 45 anni è il settore medico/farmaceutico. Da 6/7 anni i miei amici oculisti mi dicono di effettuare una blefaroplastica, perché avrei avuto problemi. Per pigrizia e mancanza di tempo rimandavo fino al momento che ne avevo veramente necessità. I medici di cui “mi fido” mi consigliarono l’ospedale di Alessandria, reparto oculistico, molto bravi. Alla fine febbraio di quest’anno ebbi una visita ad Alessandria, da una preparatissima Oculista di origini colombiane, Orejuela Ileana.
Mi visitò, confermò la diagnosi e mi richiese di portare la dichiarazione dell’oculista di fiducia. Così feci, lo portai all’ospedale di Alessandria. Mi visitò altro oculista, giovane ma valido, mi mise in classe C, non gravissimo, ma da attenzione. Circa 20 giorni fa mi telefonò il reparto oculistico dicendomi che l’intervento (che io ritenevo sarebbe stato eseguito a settembre) era stato fissato per le 8,30 del giovedì 13 luglio, ovviamente accompagnato. Alle 9 l’intervento sarebbe terminato ed alle 9,10 sarei stato dimesso.
Ci credevo poco, comunque andava bene così. Mi procurai tutto il necessario per il dopo intervento, compreso mascherina a pallini da freezer, che già leader di mercato in farmacia nelle terapia del freddo, con le mie società farmaceutiche conoscevo più che bene. Con stupore neppure i grossisti farmaceutici ne erano provvisti. Fu recuperato su Amazon.
All’alba del 13 Matteo papà di mio nipote, chiese permesso lavorativo ed alle 7,30 ero già in Ospedale di Alessandria. Mia moglie che ho sposato durante il Covid è disabile. Poco prima delle 8 di mattina fui invitato ad entrare in sala pre-operatoria, mantellina, cappuccino, babbucce sterili, mascherina.. Il tempo passava e l’equipe non aveva ancora terminato con la paziente prima di me: per fortuna avevo chiacchierato con una infermiera attenta: mi conosceva di fama, mi aveva chiesto dei colliri, degli antizanzare e dopo puntura, di terapia dell’acqua di mare. Talvolta era stato interpellato per consulenze dal Ministero della Salute. Avendo fatto un brevetto internazionale su un collirio, su un dopo puntura per zanzare, zecche, meduse ecc, un brevetto sull’acqua di mare, che avendoli tutti ceduti scientificamente oggi posso dichiarare che sono in assoluto i migliori al mondo, con l’infermiera ci andai a nozze.
Il tempo passava. A 10 minuti alle ore 10 un medico mi chiamò. E’ lei il sig. Bonabello Elvio?? Si. Lei è medico, chiesi. Si rispose. Con la più grande naturalezza mi disse “Oggi purtroppo manca l’anestesista e la sala grande al piano superiore non è pronta. La chiameremo nuovamente, settembre, ottobre”.
Non conto più fino a 100. Manco a 10. Sono esploso. Mi son strappato quegli stracci che mi avevano fatto mettere e dissi al medico che non ce l’avevo con lui, che non c’entrava nulla, ma col sistema!
Gratis in 5 giorni rifaccio tutta l’organizzazione dell’ospedale e tutto funzionerà come un orologio! E’ il mio mestiere. Bastava il giorno prima controllare, la mattina, gli interventi del giorno successivo e si programmava il tutto! E si avvisavano i pazienti se c’era impossibilità. Uscii e riaccompagnai Matteo a casa mia e lui andò a lavorare. Abbiamo la sanità e mi riferisco ai professori, medici, infermieri, a tutto il corpo professionale tra i migliori in assoluto al mondo e ci perdiamo in queste situazioni incresciose. E se fossi stato un/a disabile che veniva da Cuneo? Tempo, denaro, impegni, preoccupazioni e tutto il resto.
Chiedo le scuse scritte immediate da parte Vs., riservandomi di adire vie legali, come mi consigliano tutti.
Distinti saluti Elvio Bonabello
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