Nel mese di giugno dello scorso anno l’allora assessore ai lavori pubblici, Diego Accili, annunciò il via ai lavori di riqualificazione del posteggio di corso Marenco, adiacente alla ferrovia. Il posteggio pubblico, su area di proprietà delle ferrovie, sarebbe stato rifatto grazie a 300mila euro derivanti dai fondi compensativi del terzo valico ferroviario.
I lavori sono attualmente in corso, ma i novesi dovranno aspettare per poter posteggiare lì. L’area infatti, una volta terminata, diventerà un cantiere di appoggio ai lavori del terzo valico. E dire che per far partire i lavori era stato necessario rinnovare la concessione del parcheggio a favore del comune, da tempo scaduta.
Possibile che nessuno, tra le ferrovie da un lato e il comune dall’altra, non avessero notizia del fatto che per quei 2500 metri quadrati era stato previsto un cantiere? Dopo il cantiere, che non sappiamo quanto durerà, in che condizioni sarà il parcheggio appena restaurato? Non sarebbe stato meglio lasciar fare il cantiere, e poi procedere alla ristrutturazione, magari a spese del Cociv e non del comune? Quei 300mila euro non avrebbero potuto essere usati meglio?
Questa vicenda ricorda un altro caso di appalto pubblico quantomeno mal fatto. In val Borbera da tempo esiste il problema del cattivo stato di conservazione del ponte della Gnocca, lungo la statale 140, l’unica strada che collega la provincia di Alessandria con la valle.
Lo scorso anno la provincia di Alessandria, guidata dal sindaco leghista di Borghetto Borbera Enrico Bussalino, aveva annunciato la sostituzione del ponte ammalorato con uno nuovo, di ferro, che sarebbe stato posato rapidamente grazie a una potente gru. Costo dei lavori, 1,4 milioni di euro (notizia di maggio 2022).
A gennaio 2023 il primo intoppo. Occorre rifinanziare l’opera, perchè i costi sono cresciuti. Servono 600mila euro in più perchè il costo è lievitato a 2 milioni di euro.
Pochi giorni fa la notizia più grave: è tutto da rifare. Il progettista ha commesso un errorino di distrazione indicando la necessità di una gru con portata 1600 tonnellate per posare il nuovo ponte in ferro, anziché 600 tonnellate. Un “1” in più, nel posto sbagliato, ha fatto sballare la gara d’appalto. Sono pochissime le gru al mondo con una portata simile ed è praticamente impossibile farle arrivare al ponte della Gnocca. Come diceva Bartali, l’è tutto da rifare. Per la posa del ponta basta una gru che possa sollevare 600 tonnellate, molto più comune (ed economica).
Gli abitanti della Val Borbera sono molto preoccupati. Se dovesse cedere il ponte della Gnocca, si ritroverebbero completamente isolati dal resto del mondo, visto che da tempo è interrotta anche la strada verso Genova, a causa della frana di Carrega.
Ti è piaciuto questo articolo? Offrici un caffè con Ko-Fi
Segui il moscone su Telegram per ricevere una notifica ogni volta che viene pubblicato un nuovo articolo https://t.me/ilmoscone
Un commento su “Quando gli appalti sbagliano”
Comments are closed.
Le ferrovie devono dei soldi al Comune di Novi Ligure. Quindi si mettono a posto un loro bene, lo danno per 5 (se facciamo i bravi 10) anni al Comune quando gli aggrada e poi se lo riprendono. Geniale!
Devo rifare il motore all’auto: mi faccio fare il lavoro dal meccanico e, invece di pagarlo, gli impresto l’auto per una settimana ma quando lo dico io. Facile!
Complimenti alla giunta Cabella!