Undici ettari di terreni a Cassano Spinola, appartamenti a Ovada, Acqui, Sale, Alessandria, Valenza, Pontestura, Sant’agata Fossili. Sono 96 le particelle catastali (case, garage, terreni, magazzini, negozi) confiscate alla mafia in provincia di Alessandria.
Questo è quanto emerso ieri durante il convegno organizzato da LIbera a Bosco Marengo che ha visto la partecipazione della prefettura, dell’università di Alessandria e dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati.
Hanno partecipato il sindaco di Bosco Marengo, Gianfranco Gazzaniga, il viceprefetto Paolo Ponta, Andrea Turturro della segreteria regionale di Libera, Simona Ronchi direttrice dell’Agenzia Nazionale, Alessandro Provera docente di diritto penale dell’Università di Alessandria e Carlo Piccini, fondatore di Cascina Saetta.
In totale sono 315 i complessi immobiliari confiscati in Piemonte alla criminalità organizzata, suddivisi in 1109 particelle catastali. La normativa prevede che i beni confiscati alla mafia vengano conferiti al patrimonio dei comuni che non possono venderli ma devono darne un riutilizzo sociale a favore dei cittadini, spesso attraverso la partecipazione di enti del terzo settore.
Se sono molti i beni confiscati, pochi sono quelli riconsegnati all’uso sociale. In provincia di Alessandria abbiamo Cascina Saetta in frazione Donna a Bosco Marengo, confiscata nel 2005 e oggi in gestione all’Associazione Parcival, co-organizzatrice con Libera del convegno di ieri. Cascina Saetta è il primo bene confiscato e restituito all’uso sociale in provincia.
Tra gli immobili riutilizzati anche le proprietà confiscate al boss Antonio Maiolo a Sale e Tortona. La sua villa diventerà sede di servizi sociale gestiti dal consorzio socio assistenziale del tortonese. Il boss Maiolo, affiliato alla ‘ndrangheta, fu arrestato nell’ambito dell’operazione Maglio e condannato. Trascorsa la sua pena, il boss dovrebbe oggi risiedere a Novi.
A Cassano Spinola è in cerca di riutilizzo sociale una grande area di 11 ettari nei pressi della zona Pian delle Botti con al centro Cascina Grisona, con vigneti. Non è noto a chi è stata confiscata la proprietà e nell’ambito di quale operazione. La confisca è stata disposta dalla Procura della Repubblica di Milano.
Il convegno promosso da Libera a Bosco Marengo ha avuto l’obbiettivo non solo di informare, ma anche di formare. Spesso le confische arrivano ai comuni che sono impreparati ad affrontare la sfida del riutilizzo sociale. Tra i partecipanti al convegno, architetti, avvocati, funzionari comunali e rappresentanti delle istituzioni
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