Sabato sera, piazza delle corriere. Va in scena lo spettacolo “superior Italian wrestling” organizzato dal pasticcere showman Giovanni Vanja Lasagna. Alcuni lettori ci hanno segnalato che durante una diretta su Facebook, mirata (forse) a promuovere l’evento, tre attori/lottatori hanno espresso considerazione non proprio positive sulla nostra città.
“Dove siamo, a Novi Ligure?”, domanda uno “che posto di merda”, risponde l’altro. Sono attori, recitano. Chissà, magari lo fanno in ogni posto dove vanno.
Lo spettacolo è stato seguito da molte persone, sopratutto giovanissimi, che hanno incitato i protagonisti a darsele di santa (e finta) ragione sul ring.
Ricordiamo ai lettori, e a quanti avessero partecipato allo spettacolo, che non si tratta di atleti lottatori, ma di stuntmen che si esibiscono in azioni coreografie e sicure.
Giustamente il presentatore sul palco ha ripetuto più volte al pubblico di non provare a ripetere a casa quanto vedevano sul ring: occorre preparazione e affiatamento per queste performance.
Fa discutere anche la scelta di far salire sul ring un uomo contro una donna. Si tratta di finzione, ma il messaggio che potrebbe passare è che una donna può essere picchiata.
Alla fine, comunque, a vincere è stata lei.
Di sotto, il video con le fasi citate dello spettacolo (sintesi dalla diretta Facebook)
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3 commenti su “I wrestler di Vanja: “Novi Ligure? Che posto di m…””
Comments are closed.
Poveri noi…..aspettiamo Miss Italia e qualche cosa di Pingitore a teatro……..
Sicuramente Novi era più bella e viva anni fa… Comunque c ‘è di peggio….
Cercherò di essere il più educato possibile.
Articoli di questo genere andrebbero scritti da qualcuno che davvero si intende di tale disciplina.
Definire gli atleti coinvolti come semplici “attori” o “stuntmen” è davvero avvilente per coloro che ne hanno fatto una professione (perché va pur sempre ricordato che si tratta di professionisti con anni di duro allenamento sulle spalle).
Sbagliato anche il fatto di rimarcare come tutto sia “finto”. Il wrestling è da sempre e per definizione uno “sport-spettacolo”, la componente che predomina è quella dell’intrattenimento e il termine giusto è “predeterminato”. Chi conosce un minimo questa disciplina sa quanto lavoro ci sia dietro ogni incontro e anche quanto sia (per davvero) pericoloso. Gli atleti coinvolti non si prendono davvero a pugni in faccia, ma le cadute sul tappeto sono reali eccome (come può testimoniare chi era a bordo ring e sentiva il rumore che faceva il quadrato a ogni impatto), inoltre per eseguire quelle mosse servono coordinazione precisione impeccabili da ambo le parti coinvolte, il rischio di farsi davvero male è molto alto.
Infine, per chi lo ha fatto, non credo ci sia bisogno di tirare in ballo la questione del politicamente corretto riguatdante il maschi contro femmine, non in questo ambito almeno, il wrestling oltreoceano è sempre stato così, anzi negli ultimi anni il ruolo delle wreslter donne è cresciuto di prestigio e si è ritagliato uno spazio quasi alla pari di quello maschile (seppur ci sia da lavorarci ancora un po’).
Dico tutto questo perché la community che segue il wrestling in Italia esiste, è molto folta e ama davvero le gesta di questi interpreti del ring, perciò è desiderosa che questo sport venga riconosciuto per quello che è davvero e non relegato a semplice “teatrino”, come spesso accade.