Una riflessione un po’ articolata sulla crisi del commercio nel centro storico

Lo spunto mi è venuto dalla rilettura di una “cartolina novese” del compianto Egidio Mascherini, intitolata “Via Roma”.

Ne cito solo qualche passaggio: “Tutti si lamentano che, dopo la chiusura al traffico, via Roma ha perso molto: ma d’iniziative volte al rinnovamento se ne parla poco, fatte le debite eccezioni. Bisognerebbe rifare vetrine, sostituire arredi, svecchiare, far circolare aria nuova; un commerciante che investa in ammodernamento del suo esercizio non mancherà di catturare l’attenzione dei passanti, tutti possibili clienti… i commercianti di Tortona e di Voghera hanno saputo far meglio, basta andare a vedere.” 

La cartolina prosegue citando i negozi degli anni trenta, quando via Roma superava via Girardengo per locali e attività. E conclude: “A ben guardare, chi percorra oggi la nostra via Roma non incontrerà che ombre e ricordi. I mesti ricordi e le pallide ombre delle stagioni che furono…”

Il tutto scritto con la rara eleganza e sagacia che caratterizzava questo indimenticabile novese d’adozione, ma il contenuto non è così lontano dai commenti che leggiamo sui social in queste settimane.

Mascherini è scomparso nel 1995, scrisse questa “cartolina” alla fine degli anni ottanta sul settimanale Il Popolo di Novi e la pubblicò insieme ad altre in un volumetto edito nel 1990 (oltre 30 anni fa) e ancora reperibile, a volte, nei banchi del mercatino NovAntico. Se vi capita e non lo avete, compratelo, ne vale la pena.

Rispetto alle analisi frettolose che leggiamo oggi, Mascherini, che pur intendeva fare un pezzo di colore e non uno studio sociologico o economico, fornisce qualche elemento di riflessione, a partire da quel richiamo alla chiusura al traffico che già allora era indicata da molti, forse con superficialità, come la causa della crisi dei negozi. Fa pensare che a tutt’oggi qualcuno la citi ancora e ancor più che, a tutt’oggi, via Roma non sia affatto chiusa al traffico ma per più ore nei giorni feriali sia percorsa da mezzi e occupata da auto in sosta, consentita o più spesso tollerata.

Parto da qui per suggerire che la riflessione sulle cause della crisi del commercio nel centro storico esige qualche approfondimento che vada oltre gli slogan.

Occorre uno sguardo prima un po’ più allargato, ad esempio al contesto provinciale, nazionale (parliamo di un problema o di una evoluzione che riguarda praticamente tutte le città o almeno tutte quelle medio-piccole), persino internazionale per passare poi ad un livello di indagine molto puntuale, in particolare sulle cause delle cessazioni di attività che tanto e giustamente ci impressionano e poi sul mancato ricambio.

Qualche indicazione sulle aree da verificare:

  • Il livello degli affitti e la loro compatibilità con l’attuale situazione di mercato
  • Le motivazioni delle chiusure: insostenibilità economica? Mancato ricambio generazionale? Impossibilità o difficoltà a cedere l’attività (e qui ancora: per mancanza di aspiranti o per la richiesta di un investimento iniziale difficilmente sostenibile?)
  • Le ragioni per le quali pochi giovani prendono in considerazione un lavoro rischioso, in genere gravoso quantomeno per gli orari e non più remunerativo come un tempo.
  • L’attrattività del nostro centro storico rispetto ad altri del circondario: quante e quali manifestazioni e la loro reale capacità di attrazione e, ancora, la loro reale ricaduta sugli esercizi pubblici e sui negozi.

Verificati questi aspetti e probabilmente altri ancora, ma scendendo davvero fino ad indagare il conto economico di ogni tipologia di attività, si potranno individuare e se possibile mettere in atto interventi, anche pubblici, di sostegno e incentivazione.

Altrimenti… chiacchere da bar.

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Giafilippo Casanova

2 commenti su “Una riflessione un po’ articolata sulla crisi del commercio nel centro storico

  1. La riflessione è semplice: non avete uno straccio di idea per cambiare il trend, per stoppare il declino di Novi. Il centro è sempre peggio.
    Studiate il cambiamento demografico di Novi e traete tutte le conclusioni se ne siete in grado.

    1. Come cittadino aspetto con ansia le idee risolutive proposte dalla signora Paoletta.

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