Solvay e Pfas, perché ce ne freghiamo? 

Ormai molti anni fa fui convocato dal Prefetto di Alessandria. Avevo scritto un articolo che chiedeva se ci fosse correlazione tra l’aumento dei tumori nella nostra zona e l’inquinamento ambientale, ad esempio dell’Ecolibarna, fabbrica di veleni allora (e oggi) in attesa di bonifica a Serravalle Scrivia. Attenzione, mi disse il Prefetto, agli articoli che possono creare allarme tra la popolazione non supportati da evidenze scientifiche. Incassai il consiglio. 

Il vero problema però non è che i giornalisti ne parlano poco, ma che alla cittadinanza non importa nulla. Almeno, così sembra. Siamo forse troppo impegnati a documentarci sulla Ferragni e sui pandori?  Ad esempio, avete mai sentito parlare della Solvay di Spinetta Marengo, dei Pfas e sui dati che dimostrano il notevole aumento dei casi di tumori dalle nostre parti? 

Se ne è occupata la trasmissione Mediaset delle Iene all’inizio di dicembre (in fondo i link ai video) e prima ancora, incredibilmente, se ne era occupata la televisione del Belgio. Incredibilmente perchè paradossalmente sembra proprio che della salute delle persone che abitano dalle nostre parti se ne preoccupino più in Belgio che qui da noi.

Solvay è già stata condannata per disastro innominato colposo, per l’inquinamento delle falde che perdura da decenni. Negli ultimi anni si è aggiunto l’inquinamento da Pfas. Si tratta di sostanze che si usano per rivestimenti in grado di resistere ad alte temperature (ad esempio, le padelle) e che sono brevettati dalla Solvay, unica azienda al mondo che può produrli. Se trovate dei Pfas in giro, nell’aria, nell’acqua, nel terreno, nelle verdure o nel vostro sangue, arrivano da lì. 

In Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e nelle acque del Po sono state trovate tracce di Pfas del tipo  C6O4. Se ne è occupata la Tv belga per prima, con uno studio che la Solvay ha contestato, definendolo poco attendibile. Anche la Solvay è una azienda belga. 

Ma se ne è occupata anche l’Arpa, con una indagine epidemiologica condotta sui residenti della zona che ha evidenziato incidenze di tumori, anche nei bambini, superiore anche del 50% alla media nazionale (link in fondo). 

Le analisi dell’acqua mostrano livelli altissimi di C6O4. Il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante si è impegnato in campagna elettorale a portare avanti la seconda fase dell’indagine epidemiologica, che certificherebbe se esiste una correlazione tra l’aumento di tumori e la produzione della Solvay. Uno studio che deve essere effettuato dalla Regione Piemonte che però nicchia. Il biomonitoraggio sulla presenza di Pfas nel sangue degli abitanti di Spinetta Marengo ora è nelle mani del comitato etico competente sull’asl di Alessandria. Quando – e se – darà il via libera partiranno i prelievi tra la popolazione che vive attorno allo stabilimento Solvay per stabilire la presenza di C6O4 nel sangue. 

La Regione Piemonte  intanto  ha deciso di finanziare la Solvay  con 348mila 750 euro provenienti dal Bilancio di previsione finanziario 2023-2025, approvato con la legge regionale del 24 aprile 2023. Più del doppio rispetto alla cifra richiesta da Domenico Revetti (Pd), che ha presentato un emendamento allo stesso Bilancio, per finanziare uno studio epidemiologico sulla popolazione esposta alle sostanze prodotte da oltre un secolo nel quartiere Fraschetta di Alessandria, che circonda il polo chimico. L’emendamento è stato cassato per mancanza di sostenibilità economica. 

Ma non basta: il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha destinato circa 3 milioni di euro alla multinazionale belga, con sede ad Alessandria, per produrre Aquivion, un composto perfluorurato della grande famiglia dei Pfas.

Dopo il servizio delle Iene, l’azienda  ha emesso un comunicato in cui dichiara  che “Solvay prende molto sul serio il tema dei PFAS: nulla è più importante della salute e della sicurezza dei nostri colleghi e delle nostre comunità locali” e di non produrre Pfas, a parte il C6O4 (link alla lettera in fondo). 

Torniamo alla domanda iniziale: perché ce ne freghiamo? In Veneto è nato il comitato Mamme NO PFAS. Nel 2020 sono venute in pullman ad Alessandria per manifestare. Vi sembra normale che debbano venire le mamme dal Veneto per manifestare per la salute dei nostri bambini? 

Non so perché ce ne freghiamo. Non so perchè l’opinione pubblica non si mobiliti per chiedere subito una indagine che di dica definitivamente se possiamo stare tranquilli, oppure no. 

Forse è ora che ci svegliamo, che ne dite? 

I servizi delle Iene:

https://www.iene.mediaset.it/video/paese-veleni-pfas-c6o4-solvay_1301874.shtml

https://www.iene.mediaset.it/video/pfas-il-nuovo-veleno_1302312.shtml

lo studio epidemiologico dell’Arpa: https://www.comune.alessandria.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1866

La lettera di Solvay la trovate qui https://bin.iene.mediaset.it/images/2023/12/12/232640306-64a6ae54-f259-4ed0-8877-09a72ad0268f.pdf

Per saperne di più:

https://lavialibera.it/it-schede-1535-solvay_spinetta_marengo_pfas_governo_danni_salute_ambiente

https://lavialibera.it/it-schede-1420-solvay_spinetta_marengo_sindaco_studio_pfas

  1. Mi ricordo che mi hai raccontato la sua storia anni fa ad una festa dell’unità avevi aggiunto anche altro che…

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andrea vignoli

Giornalista, scrittore, insegnante.

Un commento su “Solvay e Pfas, perché ce ne freghiamo? 

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