Per capire se i famigerati Pfas sono presenti nell’organismo degli abitanti intorno alla fabbrica Solvay di Spinetta Marengo, che li produce, sarà finalmente eseguito un biomonitoraggio finanziato dalla Regione Piemonte.
Per il via all’indagine si attendeva il parere del Comitato Etico Interaziendale Maggiore della Carità di Novara, che ha dato il via libera nei giorni scorsi. Obbiettivo del biomonitoraggio umano nell’area di Spinetta Marengo è quello di verificare la presenza di sostanze perfluoroalchilate (PFAS) nel sangue di un campione di popolazione potenzialmente a rischio.
Il biomonitoraggio sarà avviato ad invito e con adesione facoltativa su un campione di persone che vivono in prossimità dell’area agricola già sottoposta alle analisi sugli alimenti.
La possibilità di eseguire uno screening biologico sperimentale sulla popolazione rientra nelle analisi per le quali la normativa italiana prevede una specifica autorizzazione da parte dei Comitati etici, che sono organismi indipendenti insediati nella sanità regionale ai quali è affidato il compito della valutazione. Con l’obiettivo di ottenere il via libera la Regione Piemonte ha istituito un apposito gruppo di lavoro che oltre ad Arpa e Asl di Alessandria coinvolge anche CNR, Policlinico di Milano, Università di Torino e Università del Piemonte orientale.
La Regione ha inoltre stanziato 340 mila euro per studiare la presenza di PFAS nell’ambiente, aggiungendo al monitoraggio dell’acqua potabile anche una nuova ricerca negli alimenti. È stato fatto poi un complesso lavoro per la definizione dell’iter procedurale di analisi sulla popolazione ed è stato predisposto, in collaborazione con i medici di medicina generale, il protocollo per la gestione sanitaria di eventuali casi positivi. Per realizzare le analisi del biomonitoraggio è stato già previsto un primo stanziamento di 70 mila euro.
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