Premessa: non avrei mai voluto scrivere questo comunicato stampa ma dopo tre settimane di
persecuzione mediatica pubblica e privata ai limiti della sopportazione, io personalmente, Andrea Ernesto
Pernigotti, presidente dell’Associazione Pendolari Novesi, mi sento moralmente obbligato a prendere
pubblicamente una posizione.
Arrivati a questo punto è ormai impossibile ignorare una campagna denigratoria ormai palese nei nostri
confronti, e, nel riservarci di agire nelle sedi opportune, riteniamo doveroso uscire sugli organi di stampa
con una risposta pubblica e chiarificatrice.
Come ormai tutti sanno, il 15 gennaio u.s. è stata riaperta la linea Novi Ligure – Tortona e, da quella data,
i treni hanno ricominciato a circolare fra Novi Ligure e Milano.
A partire da quella data, già dai primissimi giorni, ho cominciato a ricevere messaggi vari via mail e chat
tutti dello stesso tenore, da pendolari di Tortona e di Voghera.
Il contenuto dei messaggi è che “per colpa delle pretese dei pendolari novesi, che hanno voluto il treno a
tutti i costi, ora il treno è sempre in ritardo e loro non possono più arrivare in orario al lavoro”, e che
“dovevamo accontentarci dell’autobus sostitutivo”.
Inoltre ci si mettono anche certi “intellettuali” novesi, sedicenti “esperti di ferrovia e trasporto pubblico” ma
che probabilmente non hanno mai visto né preso un treno in vita loro, che scrivono sui social che “per
avere un servizio così, forse sarebbe stato meglio tenersi l’autobus” e che “a causa dei ritardi non si
riescono a prendere le coincidenze”.
Prendiamo atto e rispondiamo a tono, anzi, rispondo io in prima persona.
Primo punto: cari pendolari tortonesi e vogheresi, avete mai provato a farvi più di sei anni di viaggio con
una tratta parziale di bus sostitutivo? No, naturalmente, perché se mai aveste provato non avreste mai
osato scrivere cose simili, vi sareste vergognati!
E poi, dove eravate quando io andavo in Regione Lombardia a difendere ANCHE i vostri diritti, dato che
la linea è una sola?
Dove erano le VOSTRE associazioni? Ammesso che tali associazioni esistano, perché io non me ne sono
accorto.
Secondo punto: i ritardi sulla linea ci sono sempre stati e del medesimo ordine di grandezza, anche quando
il treno non passava da Novi Ligure e la situazione era comoda a tutti tranne che a noi.
Riteniamo queste critiche superficiali, strumentali, totalmente gratuite e sterili senza uno scopo se non
quello di discriminare, per motivi vari di invidia e palese ignoranza.
Infine, cari esperti novesi di trasporti pubblici dell’ultima ora, ma di quali coincidenze parlate?
Abbiamo lottato per avere il treno diretto ma siccome voi questo treno non lo usate, forse vi è sfuggito
questo dettaglio, che definirei non trascurabile.
Il servizio Novi Ligure – Milano è un servizio diretto senza coincidenze.
L’unica coincidenza mancante è quella del contatto fra neuroni.
Noi tutti (ed io in prima persona) abbiamo lottato per sei lunghi anni per riavere il servizio e ora lo
difenderemo a tutti i costi con le unghie e con i denti.
Non mi sottraggo certamente al confronto ma consiglio a tutti i leoni della tastiera di collegare bocca e
mani con il cervello prima dell’uso.
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti,
Il Presidente di APN: Andrea E. Pernigotti
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Un commento su “Pernigotti dei Pendolari Novesi risponde alle critiche sulla linea Novi-Tortona”
Comments are closed.
Buongiorno Signor Moscone; mi chiamo Mario Bianchi; abito a Genova, e mi occupo di ferrovie da sempre.
Sono assolutamente d’accordo con Lei sulle giuste rimostranze nei confronti dei pendolari tortonesi e vogheresi e mi permetto di sottolineare come, l’informazione pilotata e di parte abbia come unico risultato quello di mettere uni contro gli altri, persone e soggetti che, invece, dovrebbero fare fronte comune per ottenere quanto gli spetta. Si gira intorno al problema evitando di andare alla fonte; eppure la causa deu disservizi e sotto gli occhi di tutti quelli che la vogliono vedere. La gestione del traffico è insufficiente ed errata, ma soprattutto sono gli stesse ferrovieri che, il più delle volte, provocano ritardi e disagi. Per ferrovieri intendo tutte le categorie interessate direttamente, come macchinisti, capitreno, gestori del materiale, gestori del traffico. Se si analizzano le cause dei più comuni e ripetuti ritardi, si vede chiaramente che queste dipendono da un comportamento non corretto o ottimale delle figure che gestiscono la marcia dei treni. Ritardi alla partenza, incroci mal gestiti, perdite di tempo, non sono causa dei novesi o tortonesi o vogheresi, ma solo del personale.
Mi permetto di suggerire di fare fronte comune tra i vari pendolari ed indirizzare le giuste proteste, con evidenziati i responsabili dei disservizi, alle Regioni interessate, affinché si facciano portavoce verso Trenitalia. Anche la stampa può essere d’aiuto. Rivolgersi direttamente all’Ente, è inutile, in quanto la casta difende se stessa e rimpalla le responsabilità.
Buona giornata
Mario Bianchi