Un anno fa, l’11 e il 12 febbraio 2023, avrebbe dovuto svolgersi a Casale Monferrato il 32mo Vertice Nazionale Antimafia: iniziativa organizzata dalla Fondazione Antonino Caponnetto e dal Comune di Casale Monferrato.
Come ricordiamo, il vertice venne annullato dalla Fondazione stessa il giorno prima, con la motivazione che fosse «venuto meno il rapporto fiduciario con il civico consesso monferrino a seguito della segnalazione di un nominativo da premiare privo dei requisiti richiesti per l’assegnazione del riconoscimento». In nome che fece saltare fu quello dell’onorevole leghista Riccardo Molinari, che il comune avrebbe voluto insignire del Premio della Legalità. Per la fondazione Caponnetto era impossibile inserire il nome di una persona su cui pendeva un’indagine per falsificazione di documenti elettorali. a Novembre poi Molinari venne assolto.
«Tante stranezze hanno caratterizzato quel clamoroso annullamento – scrive il Pd di Casale Monferrato – dalla decisione assunta dalla Fondazione a meno di 24 ore dall’apertura, al denaro pubblico sprecato nei preparativi; dal fatto che Sindaco e Amministrazione non abbiano accettato di depennare un singolo nominativo equivoco, rispetto al, forse, esagerato numero (oltre 30) di Premi per la Legalità da conferire.
Ecco, a un anno esatto da questa ennesima pessima figura della Città di Casale Monferrato a opera dei suoi attuali amministratori, ci chiediamo che fine abbiano fatto le annunciate azioni legali dell’Avvocato nonché Vicesindaco Emanuele Capra e dal Sindaco Federico Riboldi con l’intento di “appurare eventuali atti diffamatori nei confronti dell’Amministrazione”.
Come al solito, a seguito dell’annuncio non si è più saputo nulla. Forse perché aveva ragione la Fondazione ed era meglio non approfondire?»
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