Con riferimento alla vicenda “Ginepro” di cui, finalmente, si torna a parlare dopo un troppo lungo periodo di silenzio, vorrei esprimere alcune considerazioni che fanno seguito alle prese di posizioni pubbliche che a nome del mio Gruppo consiliare di appartenenza, il Partito Democratico, ho più volte direttamente assunto nel corso dei Consigli Comunali ove, su richiesta delle forze di opposizione (in primis il PD), si è trattato del caso.
Da un po’ di tempo i condominii nella nostra città si dividono in due distinte categorie: i condominii “non Ginepro” e i condominii “Ginepro”.
Per i primi è continuata la solita routine amministrativa; per i secondi invece si è aggiunta l’incertezza derivante dal fatto che non si conoscesse se vi fossero insoluti ad opera dell’amministratore e a quanto questi ammontassero.
Amministratori, commercialisti, revisori dei conti, avvocati; tutti costoro hanno iniziato la lunga vicenda del calcolo degli insoluti, mesi e mesi di attesa: in qualche caso non si hanno cifre precise neppure ad oggi, dopo più di un anno!
Alla fine non rimane che pagare due volte le spese condominiali, con conseguenti lamentele dei paganti, i quali si sentono giustamente vittime dell’inerzia e degli errori altrui.
Ma è chiaro che vi sono due tipi differenti di pagamenti che l’amministratore Ginepro, pur riscuotendo gli importi, non ha effettuato: da una parte i pagamenti dei compensi di elettricisti, idraulici, professionisti, che rimangono in un rapporto strettamente riguardante l’attività privata; dall’altro lato invece ci sono i pagamenti delle utenze, che vedono come beneficiarie le società pubbliche partecipate dal Comune di Casale Monferrato.
Mi domando quindi, in una situazione del genere, quale avrebbe dovuto essere il ruolo dell’amministrazione comunale?
L’attuale amministrazione comunale ha scelto la strada del negazionismo puro: “non dipende da noi”, “non lo sapevamo”, “non potevamo saperlo”, “non denunciate”, “vi aiuteremo”, “ci saranno le dilazioni”, ecc ecc .
Credo che la politica, quella con la P maiuscola, avrebbe dovuto fare, invece, un altro ragionamento e prendere altre precauzioni.
Finchè non si attua pienamente il principio dell’indipendenza tra chi gestisce le partecipate (il CdA di AMC, nel caso specifico) rispetto all’amministrazione comunale, rimarrà sempre il forte pericolo consistente del fatto che, di fronte agli inadempimenti, avranno un trattamento privilegiato i “portatori di interessi” a discapito del singolo utente: così pare essere stato nel caso “Ginepro”!
Inoltre, e anche questo lo abbiamo evidenziato come PD nei nostri interventi in consiglio comunale, l’amministrazione comunale dovrebbe, o avrebbe dovuto, intervenire nelle situazioni più gravi nelle quali i Cittadini meno abbienti non possono far fronte a spese condominiali doppie: ma così non è stato.
Roberto Milano, consigliere comunale del Gruppo PD di Casale Monferrato
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Un commento su “Torniamo finalmente a parlare del caso Ginepro!”
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Dalla “Home” e dal “Chi siamo” di questa testata ho sempre pensato che pubblicasse temi riguardanti Novi Ligure e il territorio Novese. Evidentemente non è così e, probabilmente, l’autore, che non è chiarissimo se sia un consigliere comunale o un notaio, e che esordisce con “i condominii della nostra città”, ritiene che questo articolo risulti chiaro e sia di interesse dei lettori del Moscone.