La notizia dello stop dell’attività della Centrale del Latte di Alessandria ed Asti non è un fulmine a ciel
sereno, ma provoca un forte senso di preoccupazione in quanto ci sono 48 persone e rispettive famiglie che rischiano il posto di lavoro.
Ma quali sono le cause della crisi prima e dell’assenza di possibili investitori ora? Non ci sono state proposte formali vincolanti per coprire l’aumento di capitale da 2 milioni e ci sarà, oltre all’interruzione dell’attività, anche la messa in liquidazione dell’azienda.
Per le cause, di sicuro sono mancate scelte industriali e commerciali lungimiranti; la perdita di un marchio
importante, presente da oltre 70 anni e che lavora oltre 15 milioni di litri di latte l’anno, deve essere
considerata una sconfitta per tutta la città.
Il timore è quello di vedere, pezzo dopo pezzo, eccellenza dopo eccellenza, il disgregarsi ed il fallimento di ulteriori attività; la politica ha il dovere di provare a trovare una soluzione, attraverso l’ascolto del territorio e lo sviluppo di nuove prospettive ed è per questo che, come candidato alle prossime elezioni Regionali, invito i dipendenti ad un incontro, per cercare di valutare ogni singolo aspetto.
Raoul Oliva, co-portavoce della Federazione Provinciale di Alessandria di Europa Verde-Verdi e candidato al Consiglio Regionale Piemonte
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