Sarà un momento importante, per l’Anpi di Novi, l’incontro pubblico del 30 maggio (ore 17, sala conferenze della Biblioteca, via Marconi 66) in cui verrà presentato alla cittadinanza la prima fase di un progetto didattico/formativo proposto all’inizio dell’a.s. 2023 72024 alle scuole superiori di Novi Ligure e a cui ha aderito l’istituto Ciampini /Boccardo.
La proposta dell’Anpi novese, che vuole essere pluriennale, intende lavorare sulle radici democratiche e antifasciste del nostro territorio e sulla ricostruzione storica della Resistenza nel Novese, prefiggendosi come finalità educativa la promozione del dialogo trans-generazionale attraverso la conoscenza critica degli eventi storici.
La prima fase, realizzata nell’a.s. 2023-2024 è consistita nella digitalizzazione dei ritratti dei partigiani caduti esposti alle pareti della sede dell’Anpi: un patrimonio di quasi duecento immagini, che costituisce una memoria collettiva di grande valore storico e affettivo, da preservare, valorizzare e rendere fruibile a tutti. In una seconda fase ad ognuna di esse verrà abbinata una scheda biografica che ne ricostruisce le coordinate dell’esistenza. Si provvederà poi, con modalità ancora da definire, a rendere accessibili e consultabili i materiali prodotti: si sta pensando a un sito internet , in cui inserire anche di volta in volta, altre documentazioni (documenti, foto, interviste, video) sulla storia del nostro territorio e /o a una pubblicazione cartacea che raccolga tutte le foto dei caduti con le relative schede.
Il 30 maggio gli studenti che hanno digitalizzato le foto nell’ambito di un progetto didattico che prevede la partecipazione a esperienze che integrano la formazione in aula (PCTO, acronimo di percorsi competenze trasversali e orientamento), daranno conto, insieme ai loro docenti tutor, al pubblico presente degli esiti di questo lavoro.
In quella stessa giornata si presenteranno due libri (Felice Cartesegna, Sveglia, Italiener Arbeit! e Melania Cazzulo, Nome di battaglia Stilo, Edizioni Vallescrivia di Novi Ligure) che proprio al Ciampini-Boccardo sono nati dal recupero delle memorie da parte di un’alunna e di un’insegnante, rispettivamente di un prozio e del nonno: segno anche questo di una cura della memoria e della sua trasmissione, così come l’iniziativa dedicata alle fotografie dei partigiani.
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