E se facessimo finalmente qualcosa di sinistra? No, non sto scherzando.
Negli ultimi anni, la sinistra è stata accusata di essersi allontanata dai bisogni dei lavoratori e delle famiglie, concentrandosi su tematiche “distanti” dalla popolazione.
Tralasciando la demagogia mediatica e calunniosa costruita su quest’ultima affermazione, è un fatto che le crisi recenti e l’ultimo congresso del Partito Democratico abbiano riportato al centro del dibattito politico i temi del lavoro e delle politiche sociali.
Ho scelto di inserire come immagine simbolo dell’articolo “Il Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo, perché rappresenta l’unione delle lavoratrici e dei lavoratori di fronte a un mondo in repentino cambiamento. Un simbolo di coesione che si contrappone all’individualismo che contraddistingue il panorama attuale, e che non può che giovare a chi gode nel tenere i lavoratori e i cittadini separati e distratti (divide et impera).
Da segretario del Partito Democratico di Novi Ligure e militante della CGIL, non posso che essere entusiasta di queste iniziative che si pongono l’audace obiettivo di provare a rialzare l’asticella sociale.
Le Raccolte Firme: Un Passo Avanti per i Diritti
Salario Minimo: Una Necessità Non Rimandabile
La prima proposta, sostenuta da tutto il Partito Democratico e alcuni alleati, riguarda l’istituzione di un salario minimo. Una proposta che la destra ha bloccato, prendendo tempo senza offrire alternative. Sono 3 milioni e mezzo i lavoratori poveri in Italia, non possiamo permettere che continuino ad aspettare.
La legge proposta dalle opposizioni fa due cose fondamentali:
- Rafforza la contrattazione collettiva, estendendo la retribuzione prevista dai contratti collettivi a tutti i lavoratori di un settore, contrastando i contratti pirata.
- Fissa una soglia minima di 9 euro lordi all’ora, sotto la quale nemmeno la contrattazione collettiva può scendere. Altrimenti non è lavoro, ma sfruttamento.
In Italia, il dibattito sugli stipendi è centrale. Con salari reali in diminuzione e una retribuzione oraria mediana tra le più basse d’Europa, l’assenza di un salario minimo in un paese dove 22 su 27 stati membri dell’UE lo hanno adottato, è inaccettabile. La raccolta firme per una legge d’iniziativa popolare sul salario minimo è in corso, e invitiamo tutti a partecipare.
Congedo Paritario: La Battaglia delle Donne Democratiche
Le donne democratiche hanno lanciato una raccolta firme per una petizione da presentare al Consiglio regionale, con l’obiettivo di garantire il congedo parentale paritario per mamme e papà.
È tempo di smettere di parlare di denatalità e iniziare a sostenere realmente le famiglie.
A Novi Ligure, questo tema sarà discusso in consiglio comunale (Articolo in merito).
Vogliamo un equilibrio più paritario utile a contrastare la discriminazione che molte donne affrontano sul lavoro. In questo modo possiamo finalmente eliminare domande discriminatorie come “Hai intenzione di avere figli?” durante i colloqui di lavoro.
Oltretutto, con questa proposta, vogliamo che venga riconosciuto un ruolo paritario per i padri che devono poter avere un ruolo centrale nella crescita dei figli e non secondario.
Le Raccolte Firme della CGIL: Un Impegno Comune
La CGIL ha indetto quattro raccolte firme per referendum su questioni vitali per i lavoratori. Come Partito Democratico, sia a livello nazionale che locale, appoggiamo con convinzione queste iniziative.
- Lavoro Tutelato: Basta con il Jobs Act che impedisce il reintegro in caso di licenziamenti illegittimi. Se sei stato assunto dopo il 2015 e licenziato ingiustamente, meriti di essere reintegrato. Questo referendum vuole restituire ai lavoratori questo diritto fondamentale.
Questo punto è particolarmente spinoso per il Partito Democratico, dato che la legge in questione è stata promossa, all’epoca, proprio dal PD. Ma tutti sbagliano, e riconoscere gli errori è fondamentale, nonché dimostrazione di intelligenza.
All’epoca, si pensava che le tutele sui lavoratori fossero un ostacolo all’occupazione e che liberalizzare il mercato avrebbe aiutato la dinamica occupazionale. Risultato?
Oggi ci troviamo con una forza lavoro sempre più sola nella gestione dei rapporti e delle contrattazioni.
Questa legge ha infatti indebolito pesantemente la posizione dei lavoratori e delle forze sindacali. - Lavoro Dignitoso: Le norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese devono essere eliminate. È il giudice che deve determinare il giusto risarcimento, senza limiti imposti dalla legge. Oggi, in caso di licenziamento senza giusta causa nelle piccole imprese, il lavoratore non ha diritto al reintegro, ma solo a un risarcimento limitato dalla legge. Vogliamo superare questo limite e garantire un risarcimento commisurato in caso di licenziamento ingiusto.
- Lavoro Stabile: Stop alla liberalizzazione dei contratti a termine. Vogliamo limitare l’utilizzo di questi contratti a causali specifiche e temporanee, per dare stabilità ai lavoratori e porre fine alla precarietà.
- Lavoro Sicuro: Ultimo punto ma certo non meno importante. Via le norme che impediscono di estendere la responsabilità all’impresa appaltante in caso di infortunio sul lavoro. Le aziende committenti devono essere responsabili in caso di infortuni e malattie professionali dei lavoratori. Il decreto 81, nato anche a seguito della strage della ThyssenKrupp, cercava di dare un senso alla sicurezza sul lavoro, ma negli anni questa sensibilità sembra essersi persa. Il numero di lavoratori e lavoratrici che perdono la vita sul posto di lavoro è insopportabile.
Ciò che rende questi numeri ancora più brutali è la consapevolezza che spesso derivino da un processo di appalti e subappalti con prezzi al ribasso. Le imprese che offrono prezzi stracciati devono fare margine da qualche parte, e troppo spesso lo fanno sulla sicurezza e sulla pelle dei lavoratori. Questi, spesso costretti ad accettare condizioni lavorative non idonee pur di lavorare, si trovano in situazioni di rischio inaccettabili.
Ecco perché chiediamo una normativa che estenda la responsabilità alle aziende committenti, per garantire che la sicurezza sul lavoro non sia mai sacrificata sull’altare del risparmio economico.
Queste raccolte firme non sono solo slogan, sono atti concreti di giustizia sociale. È tempo di agire, di mettere i diritti al primo posto e di fare davvero qualcosa di sinistra.
Quindi, non aspettate. Firmate e fate firmare.
È il momento di fare la differenza e di fare sentire la nostra voce.
Seguiteci, partecipate, e non lasciate che siano sempre gli altri a decidere per noi.
Per firmare:
Salario Minimo:
https://www.salariominimosubito.it/
Raccolta firme CGIL:
https://www.cgil.it/referendum
oppure presso le Camere del Lavoro presenti sul territorio o i banchetti organizzati
Congedo paritario:
Presso i banchetti organizzati dal PD, o presso le sedi del Pd
per ogni info contattare: +39 351 914 9082
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3 commenti su “Sei firme: finalmente qualcosa di Sinistra!”
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Parole belle, o belle parole? Per una volta non vorrei essere critico con un Segretario giovane, al quale non mancano di certo entusiasmo ed ideali.
Credo però che, per tornare a competere per una guida al governo di questo paese, e quindi far tornare al voto il partito degli astenuti, il PD dovrà iniziare una lunga traversata nel deserto.
Occorrerà assumere una posizione decisa sui temi della sicurezza e dell’immigrazione che, ad oggi sembrano essere, per quanto riguarda il consenso popolare, appannaggio delle destre.
I candidati dovranno essere scelti dai cittadini e non calati dall’alto.
Il contatto con i territori non dovrà essere affidato ai sociali, per merito dei quali si è formata una coscienza politica assai labile.
Occorrerà inoltre imprimere una svolta decisa rispetto alla commistione tra politica e affari.
Questa mia riflessione è molto semplicistica, ma credo che essa rappresenti, almeno in parte, i desiderata di coloro che, come me, non sono più elettori del PD.
firmerò sicuramente per il referendum che abolirà la legge morando-fornero, e per quelli che impediranno il tradimento della Costituzione mandando armi e soldati per le guerre e i genocidi all’estero, contro il parere indispensabile delle Nazioni Unite, e le privatizzazioni degli asset strategici quali energia, acqua, comunicazione e trasporti, e i tagli alla sanità e all’istruzione pubblica.
Dove si firma?
PS – lo avete poi espulso, minniti?
Condivido le osservazioni di Mister F.
Aggiungerei solo più attenzione a legalità e laicità; in proposito I have a dream : si riuscirà mai, quando necessario, a fare pulizia in casa propria prima dell’intervento della magistratura ? Mi ha colpito molto negativamente il caso Qatargate, dove gli europarlamentari del pd sono sembrati cadere dal pero; non posso credere che in un gruppo di una quindicina di europarlamentari in nessuno non nasca un qualche sospetto a fronte dell’attivismo di un ex parlamentare e alla rete di contatti messa in piedi con europarlamentari italiani e non e con rappresentanti di Stati extra EU.
Infine condivido l’imprescindibilità di sostenere i pochi giovani che si impegnano in cariche di responsabilità del partito, cercando di far muovere il corpaccione spesso inerte del pd