Una riflessione sui diritti civili a margine del G7

A margine del G7, dove non si è risolto nulla, ma parlato e promesso tanto, una breve riflessione sui diritti civili. Sicuramente molti diranno, ma dai, ci sono altri problemi, due guerre sotto gli occhi di tutti e decine nascoste, a nostra insaputa, come si usa dire oggi, disuguaglianze infinite ecc.,ecc,.

Benissimo, ma insisto, parliamo un po’ di aborto. Nel documento finale del G7 di Hiroshima del 2023 i contenuti erano chiari, i termini espliciti e non c’era possibilità di equivoco: decide la donna e i concetti di salute riproduttiva, di diritto sessuale venivano ribaditi, come i diritti LGBT+. Probabilmente tutto questo sembrerebbe scomparso dal documento finale del G7 -Meloni, e se così fosse, è chiaro a chi appartiene la responsabilità di questa scelta. La motivazione che è presente al G7 il Pontefice – Cavour dove sei!- mi sembra risibile, infatti è stata sostenuta dall’irresistibile Lollo.

Le destre nel mondo e soprattutto in Europa non è che siano così coese, differiscono ad esempio sull’atteggiamento da tenere sulla guerra in Ucraina, cosa non da poco, ma su certi temi sono molto unite, sui diritti civili ad esempio. In America la Corte Suprema, ad immagine e somiglianza di Trump, ha annullata la storica sentenza Roe vs. Wade del 73 che faceva del diritto all’aborto un diritto Federale con la Sentenza Dobbs vs Jackson Women’s Health Organization del 24 giugno 22., e molti Stati si sono orientati verso una politica molto restrittiva in tema di aborto. In Italia in certi regioni, come la nostra, le se-dicenti organizzazioni pro-life sono state ammesse ai consultori -ne abbiamo già parlato- e dotate di un sostanzioso fondo annuale- credo 400.000 E.; qualcuno ha proposto l’ascolto del battito cardiaco del feto da parte della madre.

Poi il Ministro delle politiche familiari e come cavolo si chiama è la Signora Roccella, non aggiungo altro. Ma quello che mi colpisce è la crudeltà nei confronti della donna, diciamolo pure, soprattutto da parte dei conservatori cattolici. L’ascolto del battito è per me esemplare. Altro esempio, quando fu promulgata la legge 40, altro esempio, c’era l’obbligo di impiantare più embrioni possibile con possibilità di gravidanze plurigemmellari e grave rischio per la madre e per i nascituri, era proibita la diagnosi preimpianto: è eugenetica nazista!! Bene se dare una certezza ad una coppia di sardi, ad esempio, che il loro futura prole non sarà affetta da Talassemia maior o minor, allora viva l’eugenetetica. C’era un’altra clausola, se la donna per qualsiasi motivo di salute, anche grave, non avesse potuto accedere alla metodica già programmata, una volta ristabilita, aveva l’obbligo di procedere all’impianto degli embrioni. Tutto questo per me è crudeltà. Poi la legge 40 è stata distrutta, ma non dalla politica – la sinistra si schiantò contro un referendum dai risultati imbarazzanti- ma dalla Corte e della magistratura ordinaria per palesi tratti di anticostituzionalità. E non parliamo dell’obiezione di coscienza in Italia. Per concludere, Cara Segretaria, – non che speri che Eli legga Il Moscone- non ascolti le sirene che le dicono che lei privilegia i diritti civile rispetto ai sociali, si curi di entrambi, soprattutto sullo stesso piano di importanza e di significato. Vanno di pari passo e non sono desideri o idee sui trampoli, i diritti, come sosteneva il caro vecchio Jeremy Bentham.

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Giacomo Orlando

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