Evviva la democrazia partecipativa

Ah, l’epica saga della riqualificazione del Parco Castello! Mercoledì 3 luglio, come un novello Indiana Jones alla ricerca dell’arca perduta dei lavori pubblici, ho assistito all’assemblea pubblica sul parco Castello. Un anno dopo il precedente incontro l’Amministrazione ha presentato le modifiche al progetto, frutto di un dialogo con i cittadini così intenso da far sembrare un dibattito parlamentare una chiacchierata da bar.
Il Sindaco Rocchino Muliere e il Vice Sindaco Simone Tedeschi, veri e propri Ciceroni dei nostri tempi, hanno declamato l’impegno per restituire un parco più accessibile e curato. Mica avrebbero potuto dire diversamente!
L’assemblea è stata un’occasione d’oro per chiarire questioni di vitale importanza per l’umanità, come la diminuzione delle superfici cementificate, perché evidentemente il cemento è il nuovo mostro di Loch Ness dell’urbanistica. Ci hanno illustrato anche il miglioramento dell’accessibilità, con percorsi facilitati e un servizio di navetta a chiamata.
Non sono mancati gli interventi polemici di alcuni cittadini, sempre gli stessi, perché la varietà è sopravvalutata. Le loro argomentazioni erano così cristalline che persino un indovino le avrebbe trovate oscure.
Il clou dello spettacolo è stato raggiunto quando un paio di cittadini si sono lanciati in una crociata contro l’incarico dato all’architetto Bergaglio. La questione della sua parcella ha assunto i contorni di un thriller finanziario, con teorie degne dei più arditi sceneggiatori di Hollywood. Si voleva che la parcella venisse detratta dall’importo della direzione dei lavori, ma Bergaglio sostituisce il Rup non il direttore lavori. Che peccato, addio Oscar per la migliore sceneggiatura originale!


D’altronde il Rup Grassi ha dichiarato di essere impegnato in 70 cantieri; evidentemente deve essere un discendente di Flash per gestire tali fatiche senza scomporsi.
Il Sindaco, con la pazienza di un santo e la diplomazia di un negoziatore ONU, ha offerto di fornire tutti i documenti richiesti. Perché sì, non c’è nulla di più eccitante per i novesi che passare le serate a leggere atti amministrativi invece di guardare Netflix.
In conclusione, questa assemblea è stata utile quanto un ombrello in fondo al mare. Ma hey, almeno abbiamo avuto prova della democrazia partecipativa! E ricordate: quando si parla di lavori pubblici, siamo tutti architetti e ingegneri, così come davanti alla TV siamo tutti allenatori della nazionale. Perché a Novi, la competenza universale del cittadino medio è seconda solo alla modestia!​​​​​​​​​​​​​​​​

3 risposte a “Evviva la democrazia partecipativa”

  1. Avatar Marco Ferretti
    Marco Ferretti

    “Hey”, dovrebbe essere scritto “Hei”. Comunque sei bravo, dal divano di casa tua. Grazie per il prezioso contributo.

  2. Avatar Marco Ferretti
    Marco Ferretti

    “Hei” rettifico

  3. Avatar Emma T.
    Emma T.

    Veramente si scrive “Ehi”.
    Meglio discutere su come si scrive “Ehi” che entrare nel merito di certe affermazioni. Bisogna partecipare attivamente alla vita pubblica della città. Criticare soltanto non basta, soprattutto quando chi critica non assume una posizione, non fa proposte e sta attento a non sporcarsi le mani.

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Giorgio Bologna

3 commenti su “Evviva la democrazia partecipativa

  1. “Hey”, dovrebbe essere scritto “Hei”. Comunque sei bravo, dal divano di casa tua. Grazie per il prezioso contributo.

  2. Veramente si scrive “Ehi”.
    Meglio discutere su come si scrive “Ehi” che entrare nel merito di certe affermazioni. Bisogna partecipare attivamente alla vita pubblica della città. Criticare soltanto non basta, soprattutto quando chi critica non assume una posizione, non fa proposte e sta attento a non sporcarsi le mani.

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