L’incidente mortale di Castelletto d’ Orba ripropone l’inaccettabile situazione che non si vuole vedere. Basta morire per lavorare! Il giovane lavorare morto oggi a Castelletto d’Orba – ha dichiarato Gianni Cirri, segretario provinciale alessandrino del PRC – è l’ennesimo insulto per chi da tempo si batte per un lavoro sicuro.
Ancora una volta siamo a piangere intorno a una tragedia, quella di chi per lavorare perde la vita. Questa volta è toccato a un giovane del Bangla Desh, che da quello che si può capire sinora è stato mandato a eseguire un lavoro in condizioni assolutamente precarie.
Da tempo sosteniamo la necessità di istituire il reato di omicidio sul lavoro, proprio perché siamo consapevoli che tutti i buoni propositi che hanno lastricato sinora le dichiarazioni e gli atti della politica non hanno portato da nessuna parte.
Ci stringiamo in un forte abbraccio ai suoi familiari. La nostra solidarietà e vicinanza a loro è colma di rabbia. Chiediamo, ancora una volta, che non ci si giri da una altra parte. Non può essere l’ennesimo lavoratore morto da archiviare secondo una logica che sinora ha premiato solo chi propone lavoro insicuro e malpagato.
Il nostro Paese ha i salari tra i più bassi d’Europa – ha concluso Cirri – e inoltre continua a fare della precarietà e della sicurezza negata una leva su cui costruire la propria economia. Un Paese così è vergognoso. Una sinistra degna di questo nome deve costruire una battaglia generale su questo, perché è da questioni di questo tipo che si vede dove si vuole andare: o verso lo status quo perenne, magari con l’indignazione pelosa a ogni morte, o verso la ringrazio conquista della dignità e i diritti di chi lavora.
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