Il medico di Novi va a Casale, o il malato di Casale a Novi?

Il dottor Fabio Bonini, di Novi (foto) è stato nominato responsabile del reparto di urologia dell’ospedale di Casale Monferrato. Lo ha fatto sapere l’Asl al con una nota stampa; obbiettivi del nuovo incarico “ridurre i tempi d’attesa della lista operatoria, di ridurre i tempi di ospedalizzazione, di rispondere alle esigenze di salute della popolazione“. Ma c’è chi avanza dei dubbi sulla effettiva utilità di questa nomina, come la commissione di sanità del Pd di Casale Monferrato, che ha diffuso la seguente nota stampa:


Gruppo Consiliare Casale Davvero:

La scorsa settimana è stata annunciata con grande risalto la nomina di un nuovo primario per il reparto di Urologia del Santo Spirito.
Purtroppo, leggendo oltre al titolo i contenuti, piuttosto ambigui, si evince che questo nuovo primario opererà sostanzialmente a Novi Ligure, dove verranno inviati (manco fossero pacchi) i pazienti “complessi” e, saltuariamente, verrà a Casale a fare attività ambulatoriale, dando un minimo di respiro al prezioso Dr. Pacilli (ultimo sopravvissuto a difesa di Forte Apaches) più qualche intervento di chirurgia ambulatoriale.
La descrizione piuttosto vaga e ambigua di questa novità ha sollecitato la nostra curiosità, inducendoci a documentarci meglio.
Il nuovo Primario, ottimo professionista, non è né nuovo in quanto da tempo lavora nell’Urologia di Novi Ligure, né primario dal momento che ha avuto l’incarico di responsabile della Struttura Semplice di Urologia del Santo Spirito, che diventa così ufficialmente succursale periferica di Novi. Una periferia piuttosto scomoda e priva di collegamenti con mezzi pubblici.
A questo punto sono inevitabili alcune domande:

  • Perché i pazienti del nostro territorio e i loro parenti, spesso anziani, devono sobbarcarsi un viaggio di 45 min, che diventano più di un’ora per chi arriva dai paesi collinari, per recarsi in un altro ospedale periferico?
    Un’organizzazione efficiente della rete ospedaliera prevede quadranti dotati di un Ospedale Hub, geograficamente centrale e funzionalmente dotato delle specialità più complesse, in particolare di un trauma center, cui afferiscono pazienti dagli ospedali che non ne sono dotati. Auspichiamo che il nuovo Piano Sanitario Regionale cui finalmente, dopo 15 anni (quando ormai siamo in un altro mondo), il ”nostro” Assessore regionale dovrà provvedere, si ispiri a questo principio.
  • Fino a quando i Cittadini di Casale e del Monferrato verranno presi in giro (cornuti e mazziati) con bugie propagandistiche di bassa lega? Le elezioni si sono svolte e hanno avuto un chiaro vincitore
  • Perché, con tutta la stima per l’ottimo Dr. Fabio Bonini, non si è affidato l’incarico di responsabile all’ottimo Dr. Pacilli, che da tempo tiene in piedi la nostra sfortunata Urologia, spesso sacrificando ferie e riposi?
    È vero, è a fine carriera, ma crediamo sarebbe stato un meritato riconoscimento finale alla sua abnegazione nel tener vivo questo reparto, ricco di una storia importante.
  • Ultimo, ma non ultimo: perché il nostro Ospedale, che serve un territorio vasto e popolato da anziani deve essere privato di un reparto che cura (e ha sempre curato, anche quando a Novi neppure esisteva) alcune patologie estremamente diffuse tra gli anziani?

Non ci rassegneremo.

Commissione Sanità
Gruppo Consiliare Casale Davvero

Una risposta a “Il medico di Novi va a Casale, o il malato di Casale a Novi?”

  1. Avatar Luigi
    Luigi

    Sono anni che le visite e gli interventi diagnostici o chirurgici urgenti di varie specialità mediche vengono assegnate dal CUP a ospedali distanti, tra cui Asti e, appunto, Casale. Vete e proprie deportazioni dei malati novesi, con costi e disagi a loro carico. Per una volta che si inverte il flusso, insorge l’ipocrisia campanilista. Tutti i politici responsabili dei tagli che negli ultimi decenni hanno demolito la sanità pubblica e cancellato il diritto alla salute sul nostro territorio tacciano, e si vergognino.

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Moscone

Un commento su “Il medico di Novi va a Casale, o il malato di Casale a Novi?

  1. Sono anni che le visite e gli interventi diagnostici o chirurgici urgenti di varie specialità mediche vengono assegnate dal CUP a ospedali distanti, tra cui Asti e, appunto, Casale. Vete e proprie deportazioni dei malati novesi, con costi e disagi a loro carico. Per una volta che si inverte il flusso, insorge l’ipocrisia campanilista. Tutti i politici responsabili dei tagli che negli ultimi decenni hanno demolito la sanità pubblica e cancellato il diritto alla salute sul nostro territorio tacciano, e si vergognino.

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