Volpedo, l’ira della sindaca Giardini: inaccettabile il servizio di 5Valli

Il Comune di Volpedo è indubbiamente un bel paese. Da sei anni ottiene l’ambito riconoscimento “Spighe Verdi”, assegnato ai comuni che più si attivano per la tutela dell’ambiente(1). Non solo, è sempre presente in classifica tra i “borghi più belli d’Italia“. Però questo bel comune ha una spina nel fianco: la raccolta rifiuti, e il cosiddetto “turismo dei rifiuti”: persone (molto maleducate) che passano di lì e abbandonano i rifiuti. Tanto che la Sindaca ha detto “basta”.

A guidare il Comune di Volpedo, dalla morte dello storico sindaco Giancarlo Caldone, è Elisa Giardini, che a soli 31 anni è una delle poche donne Sindaco della provincia ed è anche la più giovane. Giovane, ma non docile: Giardini non esita a battere i pugni sul tavolo quando si tratta di tutelare la sua Volpedo e i suoi cittadini. 

Una questione le sta particolarmente a cuore in questi mesi: la raccolta dei rifiuti. I cittadini di Volpedo sono serviti da 5Valli, una delle tre aziende di raccolta rifiuti che, con Econet e Gestione Ambiente, si suddividono il servizionel bacino del CSR (Consorzio Smaltimento Rifiuti). Tra le tre aziende, 5Valli è quella che, con maggiori difficoltà, sta avviando il servizio di raccolta porta a porta, e a farne le spese, secondo la sindaca Giardini, sono proprio i cittadini di Volpedo.

Le parole della sindaca sono confermate dai dati ufficiali diffusi dalla Regione Piemonte per l’anno 2023: a Volpedo la raccolta differenziata è ferma al 29%, ben di sotto i limiti di legge,  mentre  invece nella vicina Viguzzolo raggiunge già l’84,5%. 

L’abbiamo intervistata per capire le sue ragioni.

Sindaca Giardini, Volpedo sta vivendo una situazione critica nella gestione dei rifiuti. Ci può spiegare cosa sta succedendo?
La situazione è diventata insostenibile. I nostri cittadini sono vittime di un sistema che li penalizza doppiamente: pagano tariffe più alte rispetto agli altri comuni – parliamo di un 30% in più – e ricevono un servizio nettamente inferiore. Mentre i comuni limitrofi hanno il porta a porta, noi siamo costretti a mantenere i cassonetti stradali, che sono costantemente strabordanti perché diventati, di fatto, la discarica di mezza provincia.

In che senso la discarica di mezza provincia?
È semplice: i comuni limitrofi hanno il porta a porta e quindi i ‘furbetti’ vengono a scaricare da noi (vedi galleria fotografica in fondo). Abbiamo documentato conferimenti irregolari da Monleale, Casalnoceto, Castellar Guidobono, Viguzzolo, Tortona, Pontecurone e addirittura da Voghera, Torrazza Coste e Retorbido. Il paradosso? I nostri cittadini pagano tariffe maggiorate per smaltire i rifiuti degli altri.

Parliamo di soldi: quanto costa questa situazione ai cittadini di Volpedo?
Dal 2021 abbiamo subito aumenti del 30% annui sulla tariffa rifiuti. 5 Valli ci aveva promesso che questi aumenti sarebbero serviti per implementare il porta a porta, mai realizzato. Le nostre tariffe sono più alte del 17-30% rispetto agli altri gestori della zona. Un esempio? Una famiglia di Volpedo paga centinaia di euro in più all’anno rispetto a una famiglia di Tortona per un servizio nettamente peggiore.

Come si è arrivati a questa situazione?
5 Valli
è una società in evidente crisi strutturale: non ha un direttore, non riesce nemmeno a gestire la bollettazione – che scarica sui comuni – e ha seri problemi finanziari, tanto da richiedere una ristrutturazione del debito. Il paradosso è che noi comuni dobbiamo farci carico della bollettazione e del recupero delle morosità, con ulteriori costi per le nostre amministrazioni.

Ha provato a sollevare il problema con gli organi competenti?
Continuamente. Ho scritto più volte alla società 5 Valli e al CSR: ho ricevuto risposte non soddisfacenti e alcune offensive. Tra le ultime, ho inviato una lettera formale al CSR e all’ARERA senza ricevere risposta. La situazione è nota a tutti, ma c’è una chiara volontà politica di non affrontare il problema. Il CSR, invece di intervenire per porre fine all’agonia, ha continuamente difeso 5 Valli dall’accusa di inadempienza, ma soprattutto non ha vigilato sull’operato della società e non ha tutelato il comune di Volpedo, sminuendo il fenomeno della migrazione del rifiuto a semplice “effetto collaterale” dell’applicazione del piano industriale.

Cosa chiedete concretamente?
Chiediamo equità e rispetto per i nostri cittadini. Vogliamo gli stessi servizi degli altri comuni a parità di costo. È inaccettabile che nel 2024 ci siano cittadini di serie A e di serie B nello stesso territorio. Chiediamo una gestione unitaria ed efficiente per tutto il subambito: ovadese, tortonese, novese, bassa valle Scrivia e valli Curone, Borbera, Grue e Ossona. 

Quali sono le possibili soluzioni?
Le strade sono due: o 5 Valli si mette in regola, garantendo efficienza e parità di servizio, oppure chiediamo di poter passare ad altro gestore, come Gestione Ambiente, che ha dimostrato di saper fornire un servizio efficiente a costi inferiori, come ho potuto personalmente verificare confrontando le bollette di parenti e conoscenti residenti a Tortona. Non possiamo più accettare questa situazione: è una questione di dignità per i nostri cittadini.

Se la situazione non si sbloccasse?
La nostra azione si svilupperà su più fronti. Abbiamo già raccolto tutta la documentazione che dimostra le inefficienze, le disparità di trattamento e le violazioni normative, compresa la mancata implementazione della tariffazione puntuale richiesta da ARERA.
Partiremo con una forte campagna di sensibilizzazione e comunicazione per denunciare pubblicamente questa situazione inaccettabile. Mostreremo ai cittadini, con dati alla mano, quanto stanno pagando in più rispetto agli altri comuni. Documenteremo quotidianamente, con foto e video, lo stato dei nostri cassonetti e gli abbandoni di rifiuti da altri comuni. Renderemo pubbliche tutte le lettere inviate e rimaste senza risposta o con risposte ormai intollerabili.
I cittadini hanno il diritto di sapere perché pagano di più per un servizio peggiore. Hanno il diritto di sapere perché alcuni comuni hanno il
porta a porta e noi no, nonostante gli aumenti delle tariffe fossero stati giustificati proprio con l’introduzione di questo servizio.
E se tutto questo non bastasse, siamo pronti ad intraprendere ogni azione necessaria per tutelare i diritti dei nostri cittadini, incluse azioni legali. Non è più accettabile che l’incapacità gestionale di
5 Valli e l’inerzia politica del CSR ricadano sulle tasche dei cittadini di Volpedo. 

Un messaggio finale?
Ai miei cittadini dico che continueremo a batterci per i loro diritti. A chi gestisce 5 Valli e il CSR dico: è ora di finirla con questa gestione inadeguata e penalizzante. Non siamo più disposti a essere il capro espiatorio di un sistema che non funziona. O si cambia, garantendo parità di servizio e di costi, o saremo pronti a percorrere tutte le strade necessarie per ottenere giustizia.
Si parla tanto di “promozione territoriale” e di “territorio” inteso come patrimonio comune da valorizzare, eppure si lascia proprio il paese a maggior vocazione turistica, Volpedo, legato alla figura del pittore e dei
Musei Pellizza e perciò centro di interesse artistico-culturale, in una situazione di degrado ambientale a causa della presenza dei cassonetti stradali che influiscono negativamente sul decoro urbano, a maggior ragione se presi d’assalto. Inoltre, anche le attività produttive volpedesi sono particolarmente colpite dagli aumenti della TARI, per non parlare poi dei cittadini che hanno seconde case a Volpedo: non essendoci la tariffa a corrispettivo, una signora americana che negli ultimi anni ha comprato due immobili a Volpedo è costretta a pagare 798 €, cifra del tutto spropositata considerato che frequenta il paese per circa un mese l’anno!


(1) Spighe Verdi è un riconoscimento nazionale conferito dalla FEE Italia (Foundation for Environmental Education) alle località italiane che promuovono uno sviluppo rurale sostenibile. Il programma Spighe Verdi ha come obiettivo supportare i comuni rurali che intendono valorizzare uno sviluppo sostenibile del territorio, la cura dell’ambiente e la difesa del paesaggio. È stato anche definito il contrappunto rurale della Bandiera Blu, riconoscimento europeo assegnato dalla FEE per le spiagge e gli approdi turistici.

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