Martedì sera, nella splendida sala della biblioteca di Novi Ligure, si è svolta una serata eccezionale con un oratore di prim’ordine: Gregorio Porcaro. Cresciuto accanto a Don Pino Puglisi, ne ha raccolto l’eredità e la missione, mantenendone vivo il ricordo e ripercorrendo le fasi dell’evangelica azione di umanizzazione educativa nel quartiere Brancaccio di Palermo.
“Don Puglisi si impegnava nella salvaguardia dei più deboli, soprattutto dei bambini, immedesimandosi in loro al punto da sembrare egli stesso uno di loro. Per questo era soprannominato il prete con i pantaloni”, per via del suo abbigliamento informale che escludeva la tonaca. Un sacerdote esemplare, dedito alla pastorale giovanile, educava i ragazzi secondo i valori evangelici, sottraendoli alla criminalità, minando l’autorità dei capi zona fino a essere ucciso il giorno del suo compleanno, il 15 settembre 1993.
L’impegno di don Puglisi non si limitava alla lotta contro il crimine, ma includeva anche l’impegno civile: promuoveva iniziative per la costruzione di un centro sanitario, la sistemazione delle fogne e la creazione di una scuola media. Sostituiva così un’amministrazione politica silente e sorda, rispondendo ai bisogni di un’enorme concentrazione di popolazione in un quartiere di Palermo, capitale di un’isola ricca di storia e cultura. Palermo, ottava città più bella d’Italia, con un centro storico tutelato dall’Unesco, è purtroppo afflitta dal disordine delle periferie, dove abusivismo e illegalità sono la norma, un mondo parallelo che sembra l’unico modo di sopravvivere in assenza di istituzioni adeguate.
In queste realtà, strade senza marciapiedi e asfalto danneggiato fanno da sfondo a case vetuste, segnate da panni stesi alle finestre, un degrado che ha visto crescere alcuni dei più violenti criminali. In questo contesto, don Pino Puglisi è stato assassinato: un sacerdote di strada che “ripuliva” le strade. Parroco della chiesa di San Gaetano, nel cuore del quartiere Brancaccio, esortava nelle sue omelie i fedeli a ribellarsi al crimine, ricordando loro che esisteva un’alternativa. Papa Francesco ne ha riconosciuto il sacrificio, elevandolo a Beato nel maggio del 2013.
Gregorio Porcaro, grande amico e testimone del lavoro infaticabile e del sorriso di don Puglisi, fu suo vice parroco e braccio destro. Dopo aver lasciato la tonaca, è rimasto un eccezionale testimone della missione di Don Puglisi, affiancando Don Luigi Ciotti nelle iniziative antimafia. Oggi è vicedirettore della Caritas Diocesana di Palermo e coordinatore regionale dell’associazione Libera in Sicilia. Durante la serata, ha ripercorso la vita di Don Puglisi, raccontando episodi significativi, forse inediti, con voce pacata e coinvolgente, suscitando l’emozione del folto pubblico, il tutto con la calda intonazione siciliana.
L’evento è stato organizzato dall’Istituto di Istruzione Superiore Ciampini Boccardo, con l’impegno personale del consigliere comunale Andrea Vignoli, vicepresidente dell’associazione che ha fatto della lotta alla mafia una sua missione. Il Comune di Novi ha sostenuto e partecipato all’iniziativa, rappresentato dal sindaco Muliere, dall’assessore alla cultura Moro, dalla presidente del consiglio comunale Mantero e dal neo-eletto consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Coluccio.
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