I primi di ottobre posteggio nella piazza del collegio. Quando torno trovo una multa sul parabrezza dell’auto con la seguente motivazione: lasciava il veicolo in sosta in zona parcometro oltre il limite di tempo riportato nel tagliando da parcometro esposto. Giusto! È vero, ho perso tempo e neanche per cose urgenti: ho incontrato degli amici, quattro chiacchiere, un caffè, la mattinata era gradevole. Si sa, quando si sta bene il tempo vola.
Devo pagare 26 euro, ma se lo faccio entro 5 giorni l’esborso si riduce a 19. Vado subito in caserma per togliermi il pensiero. L’ufficio preposto è chiuso. Un cartello mi indica gli orari. Sono anche riportati sulla multa, ma non me ne ero accorto, sono piuttosto distratto.
Si può pagare al lunedì dalle 9 alle 12, il mercoledì dalle 14 alle 18 e il venerdì dalle 9 alle 12.
La faccio breve. Ci torno per 4 volte di fila: c’è sempre una lunghissima coda di pagatori. Che bravi e che pazienza! Già perché mentre i vigili ti possono sanzionare per 168 ore alla settimana, tu puoi pagare solo per 10 ore. Nei soli 3 giorni stabiliti e rigorosamente in fasce orarie lavorative. Per cui se uno è sfigato deve prendere mezza giornata di ferie.
A questo punto telefono agli uffici della polizia municipale per sapere se posso pagare online. Una signora gentilissima mi spiega che le modalità sono indicate sempre sullo stesso foglio della multa. Mi scuso. Oltre che distratto non leggo mai tutto per pigrizia. Attivo la procedura che mi permette di scegliere diverse opzioni, ne seguo una che non va a buon fine, dopo svariati tentativi e perdita di tempo mi rassegno. So di essere negato per queste cose. Segue una fitta conversazione via mail con la stessa gentilissima impiegata, o vigilessa/ impiegata. Mi spiega che quella opzione a me più consona in realtà non funziona- allora perché la lasciate?-. Me ne indica un’altra. Non funziona neanche questa. Mi dice, la poveretta a cui è capitato uno come me, di riprovare il giorno dopo. I termini sono ampiamente scaduti. Sono esausto, mi rassegno ad aspettare che mi arrivi a casa la multa da pagare interamente.
La prima riflessione è la seguente: Ca..o, che inefficienza! O sono degli incapaci o non gliene frega proprio niente di venire incontro alle esigenze del cittadino colpevole e multato.
La seconda: lo fanno apposta per far incassare al comune la cifra più alta!
Invece non sono vere nessuna delle 2 affermazioni.
Infatti mi accorgo che da quel giorno non mi sono più fatto beccare in flagrante.
Il fatto è che i vigli di Novi hanno studiato Seneca.
Il filosofo latino, infatti, sosteneva che se un amico vi chiede dei soldi voi quasi certamente siete restii a darglieli, se invece vi fa perdere del tempo magari neanche ve ne accorgete. Dice Seneca: i soldi possono essere infiniti, tanto che potreste non riuscire a spenderli in tutta la vostra vita e quella dei vostri figli. Eppure ne siete avidi.
Mentre il vostro tempo, per quanto possiate essere longevi, è sempre finito. È quindi la cosa più preziosa che avete.
Ecco in questo modo i “ghisa” di casa nostra intendono punire le trasgressioni dei cittadini indisciplinati, sottraendo loro la cosa più importante che hanno: il tempo. Non solo ci fanno pagare in euro, ma in frazioni di vita. Ci fanno perdere un sacco di tempo per rieducarci. Vogliono farci capire che il tempo è più prezioso del denaro.
La recente storia di un amico
Questo mio amico il giorno della fiera, il 25 di novembre ha lasciato dentro le strisce blu l’auto ed è salito in casa, senza aver pagato la sosta. Rendendosi conto che stava passando troppo tempo ha pensato di pagare con il telefonino, con un’applicazione che si chiama easypark. Ma non funzionava. Alle 8 e 40 è sceso ed ha trovato una muta che risaliva alle 8 e 22, 18 minuti prima. Tutto ciò avveniva la mattina della fiera di Santa Caterina, il 25 novembre. Con i parcheggi dimezzati e la città intasata da giostre e banchetti. Quale migliore occasione per una operazione rieducativa di massa?! Il mio amico è andato subito a pagare, ma lui è fortunato: il 25 era lunedì, e le multe si potevano pagare dalle 9 alle 12. Ha fatto soltanto un’ora di coda e visto il tempo inclemente, la clemenza dei vigili ha permesso ai trasgressori di attendere il proprio turno racchiusi tra due porte a vetri, anticamera dell’ingresso vero e proprio. Lo spazio è pressappoco quello di un ascensore. Speriamo che il covid sia davvero debellato. Naturalmente l’ampia area d’attesa interna era tutta vuota. Avete peccato? Dovete soffrire!
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Un commento su “Seneca, le multe e i vigili di Novi”
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Non ci posso credere…. Che de.. efficenza