Il consigliere regionale Pasquale Coluccio (M5S) ha lanciato un grido d’allarme durante il Consiglio regionale del Piemonte, denunciando la cancellazione di fondamentali prestazioni dietetiche dal catalogo regionale a seguito dell’introduzione del nuovo nomenclatore tariffario nazionale per la specialistica ambulatoriale. «È fondamentale garantire cure e assistenza ai pazienti», ha sottolineato Coluccio.
Prestazioni a rischio eliminazione
A partire dal 30 dicembre 2024, il nuovo catalogo regionale prevede la rimozione di servizi essenziali come:
- Terapia dietetica e controllo della terapia;
- Counselling dietetico;
- Valutazione bromatologica del diario alimentare;
- Stesura di piani di trattamento dietetico-nutrizionale;
- Training per la gestione della nutrizione enterale e parenterale domiciliare.
Secondo Coluccio, la soppressione di queste prestazioni rischia di avere un impatto devastante sulla salute pubblica, con un aumento delle complicanze legate a malnutrizione, obesità, diabete e patologie oncologiche e nefrologiche. «Le conseguenze saranno anche economiche, con un inevitabile incremento dei costi ospedalieri», ha avvertito.
La posizione della Giunta Cirio
L’Assessore alla Sanità ha dichiarato che il piano dietetico e il programma nutrizionale rientrano nelle visite ambulatoriali prescritte dal medico curante e sono quindi già coperti dalla tariffa nazionale. Tuttavia, Coluccio ha contestato questa interpretazione: «Non è vero che tutte le visite includono automaticamente la stesura di un piano dietetico, soprattutto per pazienti con disturbi alimentari, oncologici o nefrologici».
Il consigliere ha inoltre evidenziato un’incongruenza: nel catalogo regionale sono state mantenute prestazioni non incluse nel nomenclatore nazionale, mentre altre, essenziali, sono state escluse, lasciando i bisogni di salute di molti pazienti senza risposta.
L’impegno del M5S
Coluccio ha annunciato che il Movimento 5 Stelle chiederà ulteriori chiarimenti alla Giunta regionale per evitare che questa situazione lasci senza cure e assistenza numerosi pazienti. «Non possiamo permettere che una decisione burocratica comprometta la salute dei cittadini piemontesi», ha concluso il consigliere, impegnandosi a monitorare l’evoluzione della vicenda.
Il tema mette in evidenza la necessità di un dialogo costruttivo tra istituzioni per garantire l’accesso a cure appropriate e rispondere alle esigenze di salute di tutti i cittadini.
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