Fubine, il Tar impone  al comune e nomina un commissario prefettizio. 

La vicenda di Fubine Monferrato, iniziata nel dicembre 2019, ha visto un prolungato confronto legale tra il sindaco Lino Pettazzi e tre consiglieri di opposizione: Chiara Longo, Pasquale Accardi e Iacopo Garlasco. Il contenzioso ha avuto origine quando i tre consiglieri hanno richiesto l’integrazione dell’ordine del giorno di un consiglio comunale, senza ottenere riscontro. Successivamente, hanno scoperto che l’ordine del giorno era stato modificato con l’aggiunta di un punto proposto dalla maggioranza oltre i termini consentiti. Per protesta, hanno deciso di non partecipare alla seduta, durante la quale, nonostante l’assenza del numero legale, è stata approvata una delibera sul bilancio comunale.

Il sindaco di Fubine Pettazzi con il Ministro Salvini

Il Sindaco Pettazzi è anche il segretario provinciale della Lega. 

I consiglieri hanno quindi presentato ricorso al TAR, sostenendo l’illegittimità della delibera. Il TAR ha riconosciuto la fondatezza delle loro ragioni, ma ha ritenuto valido il provvedimento adottato, considerando che il regolamento comunale non era stato aggiornato in seguito alla riduzione del numero di consiglieri prevista per legge. Non soddisfatto, il sindaco Pettazzi ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo che i tre consiglieri sostenessero le spese legali. Questo ha portato alla dichiarazione di incompatibilità dei consiglieri, poiché coinvolti in una lite pendente con il Comune, e alla loro conseguente decadenza dal mandato.

I consiglieri hanno impugnato la decisione e sono stati reintegrati dal Tribunale di Vercelli, che ha condannato il Comune al pagamento delle spese processuali. Nonostante ciò, l’amministrazione comunale ha continuato a presentare ricorsi, perdendo in ogni grado di giudizio, fino alla sentenza definitiva della Corte di Cassazione che ha confermato le decisioni precedenti. Le spese legali sostenute dal Comune ammontano a circa 96.000 euro, oltre ai costi per i propri legali, per un totale stimato vicino ai 200.000 euro, gravando sulle casse comunali.

Il Partito Democratico locale ha criticato duramente l’operato del sindaco Pettazzi, accusandolo di non rispettare le sentenze e di non aver ancora rimborsato le somme dovute ai consiglieri, nonostante le decisioni definitive della Cassazione. Inoltre, manifesti affissi dal PD per informare la cittadinanza sulla vicenda sono stati vandalizzati, episodio denunciato come un tentativo di silenziare l’opposizione.

i manifesti strappati

La controversia ha recentemente raggiunto il Parlamento, con i deputati Chiara Gribaudo e Federico Fornaro che hanno presentato un’interrogazione per fare chiarezza sulla gestione amministrativa e sulle spese legali sostenute dal Comune di Fubine.

La notizia  di questi giorni è che il  TAR Piemonte ha accolto i ricorsi dei tre consiglieri dichiarati decaduti, condannando il Comune al pagamento delle spese dovute e nominando sin d’ora un Commissario ad acta (il Prefetto di Torino) per il caso in cui il Comune stesso non provveda al pagamento entro 60 giorni.

Il comune di Fubine dovrà corrispondere a Iacopo Garlasco al somma di 18.161,67 €, a Pasquale Accardi e Chiara Longo la somma di 17.041,06 € cadauno, più le spese processuali. 

Analogo ricorso è stato presentato anche al TAR del lazio competente per la sentenza della cassazione.

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Moscone

Un commento su “Fubine, il Tar impone  al comune e nomina un commissario prefettizio. 

  1. Fubine come Novi? Questi succubi di molinari sono terribili.
    Arroganti e incapaci.
    Un po’ Pettazzi un po’ Tafazzi?

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